In occasione di Fastener Fair Italy, TECN’È ha chiesto a Mauro Zonta, Direttore Tecnico PSM CELADA Fasteners, di inquadrare la situazione del mercato del fastener in Italia e all’estero.
Facciamo il punto della situazione del mercato del fastener. Come si collocano i sistemi di fissaggio a livello mondiale? E in Italia?
Doverosa premessa: in questa analisi mi riferisco al mondo fastener sottintendendo sistemi di fissaggio diversi da viti, bulloneria e rivettatura per i quali i numeri sono ben diversi. La situazione internazionale è dominata da una decina di grandi gruppi che producono e distribuiscono fasteners standard, cioè quelli a catalogo, e quelli “a disegno”, che pur avendo la stessa tecnologia di fissaggio hanno dimensioni diverse per esigenze funzionali del cliente. Per i fasteners standard il mercato è sui 10 miliardi di euro, per quelli a disegno 2 mld/€ circa. In Italia indico sui 100 milioni/€ il giro di affari per gli standard e 20 milioni per gli altri. In questi numeri, oltre ai fasteners, sono racchiuse anche le quote relative alle macchine per il montaggio. Tutti i soggetti internazionali sono presenti in Italia con filiali di distribuzione e produzione, di piccole e grandi dimensioni. L’Italia ha ben raccolto l’eredità dei paesi anglosassoni, patrie natie dei fasteners, anche grazie alla spinta di alcuni settori nei quali il nostro Paese è pioniere, come l’aeronautico.
Quali sono i settori che oggi beneficiano maggiormente dell’uso dei fasteners?
La locomotiva dei mercati internazionali e nazionali è l’Automotive (50% del mercato mondiale): in ogni auto dei 50 milioni prodotti ogni anno ci sono circa 100 euro di fasteners! Altri settori importanti sono: elettrodomestico, elettromedicale, macchine da ufficio, distributori automatici e illuminotecnico.
Esistono settori ancora inesplorati destinati a far parlare di sé un domani?
I fasteners stanno prendendo piede per il fissaggio dei materiali compositi, in particolare la fibra di carbonio. Ad oggi esistono ancora poche soluzioni, ma prevedo che lo sviluppo del settore sarà importante nei prossimi 5-10 anni.
Con un componente così tradizionale come il fastener, cosa distingue una proposta commerciale da un’altra?
La capacità tecnico-propositiva di sviluppare progetti che sfruttano al meglio la tecnologia di fissaggio individuata per una data applicazione. Il fastener non ha una visione intuitiva di applicazione, non è immediato, va spiegato e presentato. Nel caso delle viterie è semplice intuire l’uso di dado e bullone; per i sistemi di fissaggio è importante saper spiegare la tecnologia di fissaggio e far comprendere il prodotto in termini di applicazione.
In questa visione, quanto è importante la formazione del cliente?
È tutto. Per un distributore è fondamentale dialogare con il cliente attraverso incontri in azienda che coinvolgano progettazione, produzione e acquisti. Ottimizzare la platea permette una migliore comprensione delle potenzialità del fastener e aiuta a comprendere che la qualità, che si costruisce dal progetto, serve per controllare che il processo realizzi pezzi perfetti con il fastener giusto.