Secondo le previsioni di mercato, nei prossimi cinque anni i prodotti di consumo confezionati cambieranno più che negli ultimi cinquant’anni. L’unico modo per tenere il passo è la digitalizzazione.
La Digital Transformation è la miglior opportunità per ridurre il time-to-market, aumentare l’efficienza e prepararsi al futuro. Un focus sull’industria alimentare e sui miglioramenti ottenibili nei processi produttivi con una gestione digitale.
di Filip Schiettecat (*)
Per definizione, l’industria alimentare e delle bevande è un settore in continua e rapida evoluzione: il latte scade, il pane viene mangiato e in estate si consuma più verdura. La combinazione fra la domanda mutevole dei consumatori, l’aumento delle normative, la complessità delle catene di approvvigionamento, la distribuzione globale e la concorrenza di nuovi soggetti costringe le aziende ad agire e reagire più velocemente che mai. Tutto questo mantenendo una qualità elevata e attirando l’attenzione di clienti che vogliono prodotti ritagliati sulle loro esigenze: senza glutine, con pochi zuccheri o persino con aromi personalizzati. Secondo le previsioni di mercato, nei prossimi cinque anni i prodotti di consumo confezionati cambieranno più che negli ultimi cinquant’anni. L’unico modo per tenere il passo è la digitalizzazione, che rappresenta la migliore opportunità per le aziende di ridurre il time-to-market, aumentare l’efficienza e prepararsi per il futuro, come sostengono in Siemens.
Digitalizzando le celle e le vasche di fermentazione, i birrifici possono controllare meglio le temperature e sapere quando decantare un lotto di birra e pulire i serbatoi, avendo più tempo per sperimentare nuove ricette e producendo una maggiore varietà di birre senza acquistare altri impianti.
PER RISPARMIARE TEMPO E DENARO
La frammentazione è un tratto tipico delle aziende di alimenti e bevande, non solo a livello di reparti, ad esempio sviluppo prodotto e marketing, ma anche a livello di linee di prodotti, che vengono realizzati da team diversi e non connessi fra loro. Se un’azienda produce pasta e formaggio, i suoi prodotti possono finire nello stesso carrello della spesa e persino nello stesso piatto. Ma, se la comunicazione fra i diversi team è scarsa, si perdono opportunità di risparmiare tempo e denaro, condividendo informazioni su fornitori e ingredienti, tecnologie di processo e i consumatori di entrambi i prodotti.
Anche all’interno della stessa linea di prodotti, inserire ripetutamente le stesse informazioni sugli ingredienti in diverse fasi del processo aumenta le possibilità di errore. Utilizzando un processo digitale, invece, le informazioni devono essere inserite una sola volta e possono essere riutilizzate in tutte le fasi del processo: dalla creazione del primo modello del prodotto che consente di calcolare il profilo nutrizionale, passando per la finalizzazione della formula e della ricetta in laboratorio, fino al monitoraggio dell’intera catena produttiva e al tracciamento degli ingredienti dai vari fornitori fino al cliente finale. Questo tipo di tracciabilità è la chiave per garantire l’omogeneità dei prodotti e una qualità elevata, oltre a rispettare le normative e contenere il più possibile il numero di richiami, con una gestione trasparente. Gestendo tutti questi aspetti in ambito digitale si risparmiano tempo e denaro.
CONSUMATORI SEMPRE PIÙ ESIGENTI
Le abitudini e i gusti dei consumatori cambiano sempre più velocemente, influenzati dalla moda, dai social media, dall’interesse per la cucina di altri Paesi e dalla crescente attenzione alla salute e alle allergie. I consumatori cercano prodotti nuovi e interessanti e chiedono alta qualità e prezzi bassi per i prodotti di tutti i giorni. Vogliono informazioni dettagliate su ciò che acquistano: provenienza, modalità di coltivazione, informazioni nutrizionali e allergeni. Vogliono sapere se una merenda alla frutta viene prodotta con mele fresche, purè di mele o polvere di mele congelata-essiccata. Un consumatore può cercare oggi prodotti con alternative allo zucchero e la settimana successiva preoccuparsi degli effetti dei dolcificanti artificiali.
I consumatori vogliono, inoltre, più scelta e confezioni su misura. Vogliono persino prodotti personalizzati, da un nuovo gusto a una variante con poche calorie o senza allergeni, fino a un packaging personalizzato. Bevande con un mix di aromi scelti tramite un’app sullo smartphone, cioccolatini stampati in 3D come ricordo di una vacanza o pacchi di biscotti con nome e grafica personalizzati sono solo alcuni esempi originali che indicano però l’evoluzione verso una crescente differenziazione.
GEMELLO DIGITALE ED EFFICIENZA
Per soddisfare queste richieste le aziende devono sviluppare molteplici varianti di un prodotto e, per farlo, potrebbero essere necessarie diverse linee di produzione; così, il numero di prodotti e processi supera spesso i limiti delle tecnologie tradizionali. La soluzione a questo è la digitalizzazione. Creando un gemello digitale dei nuovi prodotti e dei relativi processi produttivi si possono progettare e simulare le prestazioni dei prodotti stessi, per verificare che ogni nuova variante rispetti le normative e soddisfi la domanda del mercato prima ancora di prototiparla in laboratorio; si può così scalare velocemente, gestire i test in produzione per assicurarsi che il prodotto corrisponda effettivamente al progetto e tracciare quali ingredienti di quale fornitore finiscono in quale prodotto spedito a quali clienti. Il gemello digitale può arrivare a dimezzare i tempi di immissione di un nuovo prodotto sul mercato.
Con la creazione di un gemello digitale dei nuovi prodotti e dei relativi processi produttivi si possono progettare e simulare le prestazioni dei prodotti stessi, per verificare che ogni nuova variante rispetti le normative e soddisfi la domanda del mercato prima ancora di prototiparla in laboratorio.
SEMPLIFICARE LA COMPLESSITÀ
I prezzi delle materie prime aumentano, così come il numero di normative regionali e globali. L’UE, ad esempio, sta proponendo attualmente regole per migliorare l’informazione ai consumatori su ingredienti quali enzimi e aromi, OGM, additivi per alimenti e mangimi, aromatizzanti di affumicatura e persino materiali a contatto con gli alimenti, oltre a sanzionare le aziende che usano la stessa pubblicità per prodotti realizzati con ingredienti diversi in paesi diversi.
Le aziende alimentari e di bevande devono tracciare e riportare sull’etichetta gli ingredienti di una varietà crescente di prodotti e ricette, provenienti da diversi fornitori e distribuiti in diversi mercati in tutto il mondo attraverso diverse catene di fornitura e distribuzione. I processi cartacei non sono in grado di gestire questi ordini di grandezza e complessità. Tanto più grandi sono la gamma di prodotti, il numero di varianti, i volumi, la complessità o la quantità di normative nazionali, tanto più utile sarà la digitalizzazione. Si tratta inoltre di un primo passo fondamentale verso il futuro.
QUALITÀ COSTANTE
Il futuro è il “cibo digitale”: non le pillole dei film di fantascienza, ma vino, birra, formaggio, carne e verdure tracciate dal campo alla fabbrica per offrire una qualità costante.
L’utilizzo di sensori e sistemi automatizzati per gestire il latte che arriva in un caseificio e la successiva fermentazione del formaggio contribuisce a dimezzare i tempi di produzione e ridurre i consumi energetici senza compromettere la qualità. Digitalizzando le celle e le vasche di fermentazione, i birrifici possono controllare meglio le temperature e sapere quando decantare un lotto di birra e pulire i serbatoi, avendo più tempo per sperimentare nuove ricette e producendo una maggiore varietà di birre senza acquistare altri impianti. Misurando la concentrazione di pesticidi in un vigneto e segnalando il superamento delle temperature limite nelle botti di fermentazione del vino, si contengono i costi e si migliora la qualità del prodotto finale imbottigliato.
Per ottenere questi benefici di flessibilità, qualità omogenea e riduzione dei costi di processo e per assicurarsi una fetta di un mercato che avrà circa tre miliardi di nuovi consumatori entro il 2020, è opportuno iniziare da subito a implementare strategie di digitalizzazione. ©ÈUREKA!
(*) Filip Schiettecat, Senior Director Industry Management di Siemens PLM Software.
Il futuro è il “cibo digitale”: non le pillole dei film di fantascienza, ma vino, birra, formaggio, carne e verdure tracciate dal campo alla fabbrica per offrire una qualità costante.