Uno scorcio della Smart Factory ROJ Technology di Biella in cui si nota, al di sopra dei macchinari, il monitor con il dashboard dei dati di produzione direttamente alimentato dal sistema MES aziendale.
ROJ Technology è un’azienda biellese che produce schede elettroniche per varie applicazioni. La necessità di raggiungere un’affidabilità totale del prodotto ha spinto l’azienda a realizzare una fabbrica completamente digitalizzata.
di Riccardo Oldani
Anche soltanto entrare nello stabilimento di Biella di ROJ Technology, è un’esperienza particolare. L’impianto dell’azienda, proprietà del Gruppo belga Vandewiele, produce schede elettroniche destinate a utilizzi in settore molto specifici, dalle macchine tessili ai respiratori subacquei, ed è stato totalmente riconfigurato secondo un concetto che punta sull’impiego intensivo di tecnologie digitali, robotica, analisi di dati e automazione spinta per tutte le fasi produttive, dall’assemblaggio al testing. Per visitarlo occorre dotarsi di camice e poi passare in una sorta di vestibolo, dove una macchina, automatica anche questa, aiuta a mettersi i copriscarpe. Si passa poi in una bussola, concepita in modo da generare un differenziale di pressione negativo tra interno ed esterno e da impedire, quindi, l’ingresso indesiderato di polveri.
Il sistema di marcatura laser delle schede elettroniche Neomark Easy, fornito da Osai.
ROBOT MOBILI
“Le condizioni interne non sono propriamente quelle di una camera bianca”, ci spiega la guida che ci conduce durante la visita, “ma la nostra attenzione è comunque molto rivolta ad assicurare la massima igiene all’interno dell’area produttiva”. Entrando lo si nota subito. Tutto è bianchissimo: pavimenti, pareti, macchinari. Anche i robot AGV di Omron che, ci viene spiegato, al momento servono 4 linee di produzione delle 13 dell’impianto. Queste in particolare sono linee SMT (Surface Mount Technology) a flusso teso. Gli AGV prelevano da un magazzino automatizzato i rack colmi di schede ancora da stampare e li inseriscono automaticamente nell’alimentatore delle macchine automatiche, che procedono alla stampa dei circuiti, all’assemblaggio dei componenti, all’asciugatura, alla marcatura laser e ai test di controllo. All’uscita li prelevano per spostarli altrove, a seconda delle ulteriori lavorazioni necessarie per quel tipo specifico di prodotto.
Uno degli AGV Omron adottati da ROJ Technology per il trasporto in rack delle schede elettroniche da e verso le macchine deputate al loro assemblaggio.
UNA STRATEGIA STUDIATA
ROJ Technology ha presentato in anteprima l’impianto a un gruppo selezionato di partner, clienti, fornitori e giornalisti in un evento, denominato Vip Connection Day, organizzato il 22 marzo scorso. Siamo quindi i primi “esterni” a vedere i robot AGV in funzione in azienda, ma la portata innovativa di questo impianto non si esaurisce certo in questo particolare tecnologico. È l’Amministratore Delegato Franco Oliaro a spiegare la genesi del progetto e il percorso che ha portato alla realizzazione della Smart Factory. Un itinerario che trova le sue motivazioni in una mission molto precisa dell’azienda, non soltanto in termini di fatturato e di revenues ma anche di valore sociale e impatto sul territorio. “Il manifatturiero ha la funzione di redistribuire ricchezza assai più del terziario perché oltre a dare lavoro ai propri dipendenti coinvolge anche un indotto importante. Dal nostro punto di vista, quindi, ROJ Technology non ha solo il compito di realizzare componenti elettroniche, ma, dal momento che questi dispositivi vengono utilizzati in altri prodotti, deve assicurare anche una totale affidabilità per contribuire al successo anche dei suoi clienti”, sottolinea Oliaro. Per curare meglio la qualità, le attività sono state organizzate in quattro Business Unit: ROJ Electrotex, che produce prodotti per il meccanotessile; ROJ Mechatronics, che sviluppa sistemi di gestione per servomotori applicati a macchine agricole; ROJ Digitronic, che realizza applicazioni su microprocessori; ROJ Engineering, che si esprime in una stretta collaborazione con un partner italiano come Spea per la progettazione delle macchine di testing, utilizzate dalla stessa ROJ Technology per il controllo di qualità delle sue schede elettroniche.
L’Amministratore Delegato di ROJ Technology, Franco Oliaro.
DAL MAGAZZINO AL DIGITAL TWIN
“L’automazione è fondamentale per un’attività ad alto valore aggiunto come la nostra, in cui i materiali da soli rappresentano il 60% del conto economico. Il primo nostro sforzo, nel pensare a una riorganizzazione della produzione, è stato quindi la definizione di un sistema minuzioso di tracciabilità. Tra il 2013 e il 2014 abbiamo avviato inoltre lo sviluppo di un nuovo concetto di magazzino, basato sul cosiddetto ‘dispatching automatico’, che ha lo scopo di portare i componenti alla linea produttiva nel punto e nel momento esatto in cui servono”, dice Oliaro.
Questi sono stati i punti di partenza di un processo che ha portato poi a spezzare il flusso di lavoro in isole di produzione, con lo scopo di renderlo flessibile al massimo grado. Tutte le isole saranno, in prospettiva, supervisionate da un Digital Twin, un gemello digitale che consentirà di tenere sotto controllo ogni momento dell’avanzamento della produzione. Al momento, questa fase di digitalizzazione è in corso, e il gemello virtuale non è ancora attivo in tutte le sue funzionalità, ma il processo è stato avviato.
PARTNER DI ALTO LIVELLO
Al Vip Connection Day del 22 marzo hanno partecipato anche i fornitori e i partner chiamati da ROJ Technology a contribuire, con le loro soluzioni più avanzate, alla realizzazione dell’impianto. In particolare, sono intervenuti Osai Automation System, che ha sviluppato il sistema di marcatura laser usato per le schede elettroniche; ASM PT, che ha fornito le apparecchiature Industry 4.0 per la produzione di schede SMT; Seica, che ha curato il sistema di handling mediante AGV Omron per alimentare le linee, sotto stretto controllo del MES aziendale. Cadlog è invece il partner di Siemens PLM che ha curato lo sviluppo del Digital Twin aziendale, che si basa sull’elevata sensorizzazione dei macchinari scelti, su un complesso sistema di analisi dei dati provenienti dai sensori e sulla funzione svolta dal MES di controllo complessivo e collettore dei dati. Il linguaggio scelto per mettere in comunicazione tra loro le varie applicazioni è stato OML (Open Manufacturing Language). Strettissima, infine, come già accennato, la collaborazione con Spea, che ha installato nell’impianto biellese i primi due esemplari della sua nuova macchina Leonardo 4080 per il testing delle schede elettroniche, con performance di velocità e precisione elevatissime.
Una veduta dall’alto della Smart Factory ROJ Technology a Biella.
SMART WORKING
La trasformazione di ROJ Technology in un’azienda high tech e in una Smart Factory tra le più avanzate d’Italia non si ferma però qui. Nel 2018 è stato avviato anche un progetto per l’introduzione di principi di Smart Working, mirato a svincolare alcune funzioni aziendali dalla presenza fisica in azienda secondo un principio che, in cambio di una maggiore flessibilità nell’utilizzo del tempo da parte degli addetti mira però contemporaneamente a una loro maggiore responsabilizzazione. A seguire l’azienda di Biella in questo percorso è la società di consulenza P4I. Tra le iniziative avviate la digitalizzazione totale di tutti gli ultimi 10 anni di archivio aziendale, per facilitare il lavoro a distanza, l’adozione di orari di lavoro personalizzati su un primo campione di dipendenti e l’assegnazione di strumenti di lavoro, come tablet, PC, smartphone e di potenti tool di comunicazione per consentire di operare da qualsiasi luogo, anche fuori dalla casa o dall’ufficio. ©ÈUREKA!