Hoval è un punto di riferimento nel settore dell'efficienza energetica, grazie al continuo sviluppo di soluzioni tecnologicamente avanzate per il riscaldamento e il benessere in ambiente.
di David Herzog, Amministratore Delegato di Hoval Italia
Abbiamo il privilegio di vivere in un’era che definirei rivoluzionaria, caratterizzata da una sempre più diffusa interconnessione tra oggetti, macchine e impianti. Siamo nell’era dell’IoT, circondati da oggetti smart, in grado di dialogare tra loro e di semplificare la gestione delle imprese e di molti aspetti della vita quotidiana. Il termine “smart” racchiude in realtà una miriade di concetti. Concepire un sistema in ottica smart significa far esprimere il massimo delle potenzialità da un sistema, ricavarne il massimo valore, accogliendo e potenziando l’evoluzione di un habitat che è già di per sé profondamente interconnesso.
SMART HEATING, ALL’INSEGNA DELL’EFFICIENZA
Questo avviene in modo evidente anche nel settore del riscaldamento. Le soluzioni di Smart Heating permettono di ottenere più efficienza nella gestione del riscaldamento e dell’energia, di ridurre i consumi, di contenere le emissioni e i costi, di migliorare l’efficienza, la manutenzione e la gestione degli impianti.
In città caratterizzate da elevatissimi tassi di inquinamento, adottare soluzioni di Smart Heating significa impegnarsi per migliorare l’ambiente e ridurre consumi ed emissioni di CO2; riqualificare le centrali termiche in chiave smart comporta vantaggi concreti e tangibili, che sono stati già riscontrati in numerosi interventi effettuati da condomini, aziende e pubbliche amministrazioni.
Credo che il contrario di smart non sia analogico, ma “stupido”. “Smart” infatti è un termine che ci sfida a costruire un futuro più “furbo” per le nostre città, per le nostre case, per le nostre attività. Ci sfida a condividere un’intelligenza allargata che riesca a ridurre gli sprechi d’energia, a migliorare la produzione, i trasporti, la qualità della vita e del tempo libero. Ci spinge a governare la tecnologia per costruire habitat adatti alle esigenze delle aziende e delle persone. Credo che la soluzione stia nel negoziare la nostra relazione tra tecnologia e ambiente, tra ciò che siamo e ciò che la tecnologia può fare per rendere più confortevole la vita.
“Smart” è un termine che ci sfida a condividere un’intelligenza allargata che riesca a ridurre gli sprechi d’energia e a migliorare la produzione.
SMART HABITAT, PER DISEGNARE IL FUTURO
Da qui, forse, la sfida più interessante è immaginare noi stessi in spazi differenti, luoghi che mi piace chiamare habitat, anzi, Smart Habitat. “Habitat” è un termine che ha a che fare con l’esistenza, con l’ambiente che ci circonda, che si concentra sui bisogni reali dell’individuo e del territorio in cui vive.
Lo Smart Habitat può cambiare il modo in cui viviamo, lavoriamo, collaboriamo, può rendere più vivibile la nostra vita. Lo Smart Habitat ci chiede di essere collaborativi, determinati e, allo stesso tempo, creativi. Ci chiede di investire in competenze, in nuovi modelli di business. Ci chiede di essere attivatori di innovazione in senso ampio e non soltanto di adottare in modo passivo le tecnologie. Ci chiede di guardare ai luoghi in cui viviamo da una nuova angolatura. Ci orienta a una concezione del vivere più aperta, sostenibile, comoda, inclusiva. Lo Smart Habitat è pronto a disegnare il futuro.
Lo Smart Habitat ci chiede di investire in competenze, in nuovi modelli di business, di essere attivatori di innovazione e non di adottare in modo passivo le tecnologie.