L'evoluzione della supply chain pone sfide che non possono essere affrontate "alla vecchia maniera" e per le quali è persino improbabile che sia sufficiente un approccio "best-in-class" tradizionale. Secondo un recente studio di IDC sponsorizzato da IBM e intitolato "The Path to a Thinking Supply Chain", la catena degli approvvigionamenti deve diventare un organismo "pensante" collegato alle più disparate fonti di dati, interne ed esterne all'azienda, inclusi i social media e il mondo IoT. L'enorme patrimonio di informazioni che ne deriva deve essere gestito e valorizzato da strumenti di analisi avanzati, guidati da un'intelligenza artificiale evoluta e veloce, con un approccio aperto e collaborativo e la massima attenzione alla sicurezza informatica. Le tecnologie necessarie, in particolare l'IA, sono ormai mature e cominciano a uscire dai laboratori di ricerca per invadere i mercati: IDC ha rilevato nel 2018 importanti investimenti nell'ambito della blockchain per potenziare la collaborazione fra le aziende e il loro ecosistema di partner nell'ottica di maggiore efficienza e velocità e minori costi.
Nel nuovo contesto tecnologico 4.0, la supply chain tradizionale presenta due "falle" principali: una riguarda le capacità di analisi, l'altra le conoscenze/competenze. Per quanto riguarda la prima, gli strumenti di analisi finora disponibili, inclusa l'IA, faticano a tenere il passo dell'incremento e della diversificazione delle fonti e del volume di dati. Per essere “best-in-class” o comunque sopra la media, una supply chain deve ricavare appieno tutti i dati disponibili, da quelli strutturati tradizionali analizzabili con semplici algoritmi a quelli non strutturati più simili al linguaggio umano, difficilmente inquadrabili in un database e praticamente impossibili da analizzare con algoritmi tradizionali. A questi si aggiungono i cosiddetti "dati oscuri", cioè tutte le informazioni che restano nascoste all'interno di un'organizzazione. Una supply chain intelligente deve essere in grado di accedere a tutte queste categorie di dati e analizzarli in tempo reale per ricavarne valore.
Il secondo problema riguarda le competenze. Le organizzazioni hanno messo in atto politiche di riduzione dei costi e del personale (secondo le pratiche "lean") che hanno "snellito" gli organici. Inoltre, la generazione dei "baby boomer" è giunta al termine della vita lavorativa e porta con sé conoscenze ed esperienze che mancano ai sostituti "millennial". Ne deriva una carenza di risorse idonee (per numero e preparazione) ad analizzare l'enorme flusso di dati disponibili e, pertanto, diventa ancor più critico il ruolo dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico (machine learning).
IBM è da tempo all'avanguardia nell'intelligenza artificiale con la sua tecnologia Watson e, recentemente, l'azienda ha fatto annunci specifici nell'ambito della gestione della supply chain, lanciando le prime iniziative con la blockchain e presentando partnership con altre realtà impegnate sullo stesso fronte. Le soluzioni IBM Supply Chain Optimizationutilizzano la potenza dell'IA e della blockchain per aiutare le organizzazioni a strutturarsi per il futuro, ottimizzare decisioni e azioni lungo tutta la supply chain e, in ultima analisi, costruire una supply chain più intelligente, resiliente, agile e incentrata sul cliente.
In particolare, IBM Watson Supply Chain Insights si avvale dell'IA, addestrata nella supply chain tramite l'apprendimento automatico, per offrire una visibilità approfondita e completa sulla catena degli approvvigionamenti. Gli addetti possono così accedere ai dati non strutturati delle attività operative, prevedere, valutare e ridurre le interruzioni e ottimizzare la supply chain per generare più valore. Con questa soluzione, ad esempio, Lenovo scopre le opportunità nascoste per ridurre i costi operativi e produrre maggiori introiti.
IBM Supply Chain Business Network crea un canale di comunicazione digitale con fornitori e partner per automatizzare e digitalizzare le transazioni all'interno della supply chain, utilizzando le tecnologie cognitive per ottenere una visibilità profonda dei cicli di vita delle transazioni B2B e delle prestazioni dei partner. Con IBM Supply Chain Business Network, Master Lock, marchio di riferimento nel settore dei lucchetti e dei prodotti per la sicurezza, dispone delle funzionalità di intelligenza artificiale per aiutare gli utenti aziendali a ottenere una visibilità più approfondita nei processi EDI (interscambio di dati fra sistemi informativi).
IBM Supply Chain Shared Ledger consente alle aziende di fornire ai partner commerciali autorizzati un record condiviso immutabile (un'unica "fonte della verità") delle transazioni digitali sicure e in tempo reale, avvalendosi della tecnologia IBM Blockchain. IBM) ha utilizzato la sua stessa tecnologia blockchain per migliorare le prestazioni della propria supply chain.
Scarica il documento "IBM Transparent Supply Chain Case Study" per scoprire come la Transparent Supply Chain Initiative di IBM e l'applicazione della tecnologia cognitiva hanno garantito a IBM la trasparenza e la visibilità in tempo reale dell'intera supply chain.