Fondata 43 anni fa da Giuliano Bosi (nella foto), Vuototecnica è protagonista indiscussa nella progettazione e costruzione di soluzioni per il vuoto destinate ad ogni tipologia di applicazione.
Vuototecnica, da 43 anni protagonista indiscussa nella progettazione e costruzione di soluzioni per il vuoto destinate ad ogni tipologia di applicazione, è oggi punto di riferimento di un settore in costante evoluzione.
di Fiammetta Di Vilio
Diversificazione dell’offerta, qualità e durata dei prodotti, investimenti in ricerca e in formazione, centralità dei clienti rappresentano fattori di successo determinanti nel confronto concorrenziale della società di Beverate di Brivio, in provincia di Lecco. Dalle parole del fondatore e titolare, Giuliano Bosi, e del figlio Davide, Responsabile commerciale al timone dell’azienda, emerge la storia di una realtà di spicco, strettamente legata alla cultura industriale italiana.
Una solida tradizione familiare alimenta di fatto lo spirito imprenditoriale di Vuototecnica (www.vuototecnica.net), che vanta una posizione di assoluto primo piano nel mondo delle tecnologie per il vuoto, assicurando sistemi standard, mirati e personalizzati per incrementare la produttività nei processi di automazione, migliorando efficacemente l’ambiente di lavoro. Una specializzazione iniziata 43 anni fa e diventata oggi tratto distintivo di una realtà, fondata da Giuliano Bosi, fortemente impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni evolute, rapidamente traducibili in vantaggi produttivi per il cliente. A guidare l’impresa è subentrata nel tempo anche la seconda generazione, rappresentata dai figli Davide e Daniela.
Le soluzioni proposte da Vuototecnica sono frutto dell’impegno continuo in ricerca, sviluppo, conoscenza, qualità, innovazione, servizio finalizzati a soddisfare le esigenze del cliente.
Se vogliamo parlare di innovazione tecnologica, di capacità di realizzare progetti basati sulla flessibilità, sulla creatività e sulla capacità di fare rete all’interno dell’impresa e con i propri distributori, è da Giuliano Bosi, solido e lungimirante self-made man, che dobbiamo partire. “I primi modelli di elettrovalvole per vuoto, i riduttori e le valvole autoescludenti sono ancora oggi in produzione, a testimonianza del tentativo di guardare sempre al futuro, ma l’apertura verso uno spazio competitivo allargato, internazionale, ci ha indotto a un adeguamento costante alle esigenze del mercato”. Dalla sua nascita - avvenuta nel 1975 grazie alla collaborazione della moglie, Nadia Grillo - ad oggi, Vuototecnica si è sempre mossa con la tipica intraprendenza dell’azienda italiana, animata da un innato “fiuto” per l’innovazione. Dietro questa realtà, con gli attuali venti addetti, ci sono l’abilità del proprietario e del management, la tenacia nell’utilizzare le nuove tecnologie e nel migliorare lo sviluppo dei prodotti, la capacità di scegliere e valorizzare le persone giuste. “Fin dai suoi esordi”, spiega Giuliano Bosi, “Vuototecnica ha scelto di appoggiarsi a contoterzisti selezionati per la produzione dei semilavorati, successivamente assemblati e collaudati internamente. Si è rivelata una scelta vincente con il passare degli anni, e anche oggi è un modello di business consolidato”.
L’azienda di Beverate di Brivio assicura sistemi standard, mirati e personalizzati per incrementare la produttività nei processi d’automazione, migliorando efficacemente l’ambiente di lavoro. Nella foto Davide e Daniela Bosi.
GIOCO DI SQUADRA
L’idea di internazionalità si può declinare in molti modi: in senso politico-istituzionale, come ‘casa comune’ per tutti i cittadini del mondo; secondo una prospettiva economica, legata alla sempre maggiore estensione dei mercati; oppure cercando nella cultura le ragioni di una comune origine, percepibile come qualcosa di unitario e omogeneo al di là delle differenze nazionali di lingua, tradizioni e storia. “Le vie di un’Europa aperta al resto del mondo è naturalmente rappresentata da un certo numero di aziende che, come Vuototecnica, nel tempo hanno saputo attraversare le frontiere tra gli Stati non solo con le loro merci ma con la loro propensione alla risoluzione di problemi”, ci spiega Davide Bosi. “La ‘circolarità’ virtuosa dello sviluppo della nostra impresa è certamente emblematica e trova uno dei suoi tasselli principali nel ruolo strategico della formazione. In particolare, sul mercato italiano il nostro obiettivo è servire efficacemente i clienti finali.
Per l’applicazione di sistemi di presa personalizzati l’azienda utilizza, presso i propri laboratori, la macchina 250mc Stratasys Fortus basata sulla tecnologia FDM.
Secondo tale logica i nostri distributori sono da noi considerati veri e propri partner, con i quali abbiamo stabilito relazioni all’insegna della cooperazione e della fiducia. In questa nuova sede, costruita nel 2010, abbiamo riservato ampio spazio alle aule didattiche proprio per addestrare e istruire distributori, clienti, studenti durante incontri che avvengono con regolare cadenza, con lo scopo di diffondere in modo più capillare la cultura delle tecnologie per il vuoto”. La conoscenza e la condivisione rimangono dunque il fulcro del successo della filiera azienda-distributore-cliente finale. “Grazie a una filosofia orientata al mercato, alla qualificazione professionale dei collaboratori e al possesso di conoscenze tecnologiche in costante aggiornamento siamo in grado di assicurare sistemi personalizzati, progettati sulla base delle specifiche richieste dei clienti. Dall’Automotive all’edilizia, dal settore alimentare all’industria della lavorazione dei metalli, dalla logistica al Packaging, dal medicale alle energie rinnovabili, dall’industria del legno al navale e molti altri comparti ancora. Ovunque ci si la necessità di risolvere efficacemente con i sistemi per il vuoto le problematiche d’automazione più diverse”.
Le competenze tecnologiche di Vuototecnica fanno sì che diventi strategico puntare sul conseguimento di una leadership nell’innovazione.
3D PRINTING, ROBOTICA E TECNOLOGIE ABILITANTI
Le competenze tecnologiche di Vuototecnica fanno sì che diventi strategico puntare sul conseguimento di una leadership nell’innovazione per mantenere e consolidare un ruolo attivo sul mercato globale. A questo proposito, ad esempio, per l’applicazione di sistemi di presa personalizzati l’azienda utilizza, presso i propri laboratori, la macchina 250mc Stratasys Fortus basata sulla tecnologia FDM. Il materiale termoplastico impiegato è ABSplus. “La stampa additiva in ambito industriale sta entrando con sempre maggiore forza nei flussi produttivi di aziende di ogni dimensione. E spesso per produrre pezzi definitivi altamente personalizzati, che sarebbe impossibile o antieconomico realizzare con i classici sistemi di manifattura sottrattiva. Si tratta di una customizzazione del prodotto impensabile solo qualche anno fa”, spiega Davide Bosi. “I benefici dell’adozione della manifattura per singoli pezzi sono la leggerezza e l’alta resistenza meccanica, per teste realizzabili anche in un unico esemplare e su disegno realizzato per il cliente. Così i problemi di manipolazione vengono trattati caso per caso, assecondando la forma dell’oggetto da prelevare. Grazie alla stampa 3D, inoltre, Vuototecnica risponde agli utilizzatori in tempi ancora più brevi. Mani di presa a ventose, con generazione di vuoto integrata, vengono realizzate in pochi giorni e sono ideali per i robot delta, i flexible picker per i quali il connubio leggerezza-velocità è fondamentale, e per i futuristici robot collaborativi: i limiti sono solo quelli imposti dalla fantasia progettuale.
Ricordiamo infine anche Vacbot (robot per il vuoto), da noi presentato alla recente edizione della fiera AUTOMATICA: è un esempio concreto delle potenzialità espresse dai sistemi per il vuoto abbinati alla robotica. Grazie alle tecnologie abilitanti si sta aprendo un nuovo mondo. Noi siamo pronti ad interpretarlo”.
“Nella nostra nuova sede abbiamo riservato ampio spazio alle aule didattiche proprio per addestrare e istruire distributori, clienti, studenti durante incontri che avvengono con regolare cadenza, con lo scopo di diffondere in modo più capillare la cultura delle tecnologie per il vuoto”, afferma Davide Bosi.
FOCUS1: LA PASSIONE PER IL VUOTO ABITA QUI
La storia di Vuototecnica vede i suoi esordi nel 1975, ma l’avventura imprenditoriale di Giuliano Bosi, titolare e fondatore dell’azienda, inizia già nel gennaio del 1969, quando dall’azienda di Alessandria dove allora lavorava, affiancando il suo insegnante d’Istituto (il quale inventò la prima macchina confezionatrice sottovuoto in Italia), si trasferisce alla Vacuum Pump di Brivio, in qualità di progettista e direttore tecnico. La passione per l’automazione lo porta a progettare macchine confezionatrici sottovuoto rotative automatiche, a piani inclinati, e pompe per vuoto a secco, ottenendo i relativi brevetti d’invenzione; inoltre mette a punto una serie di macchine manuali e automatiche per il confezionamento con film termoretraibili. La mancanza sul mercato di specifici componenti per il vuoto, quali elettrovalvole, ventose, strumenti di lettura e controllo, lo porta ad inventare un’elettrovalvola di nuova concezione e a basso assorbimento elettrico, ottenendo un nuovo brevetto d’invenzione, questa volta, però, personale. Con questo brevetto, e il suo utilizzo, inizia l’attività di Vuototecnica.
I sistemi Octopus sono una risposta efficiente alla richiesta di flessibilità operativa dei robot di pallettizzazione e dei sistemi di presa a depressione in genere.
Giuliano Bosi apre a Calco un piccolo laboratorio, dove s’appresta a lavorare insieme alla moglie, Nadia Grillo, che si occupa di amministrazione e contabilità. Nel 1983 si spostano a Beverate di Brivio e nel 1989 acquistano un nuovo capannone. Nel 2006, con un nuovo terreno adiacente al capannone stesso, l’azienda guadagna una posizione migliore con l’accesso alla strada statale. Nel 2010 inaugura la nuova più ampia e prestigiosa sede, destinata alla produzione, alla didattica e alla ricerca e sviluppo. Il nuovo edificio è un gioiello di tecnologia architettonica e di sostenibilità ambientale. Suddiviso su tre piani, il complesso ospita gli uffici, i laboratori, l’aula convegni, ed è stato progettato e ideato secondo i criteri della domotica, all’insegna del risparmio energetico e del rispetto del territorio.
Vacbot è un esempio concreto delle potenzialità espresse dai sistemi per il vuoto abbinati alla robotica.
FOCUS2: IL NUOVO ‘PRODUCTION PROGRAMME’
Per comprendere l’infinità di problemi che possono essere risolti con le tecnologie del vuoto a breve sarà disponibile il nuovo catalogo di Vuototecnica, nel frattempo potete sfogliare l’ultimo programma di produzione, un sinottico che raggruppa le future novità del catalogo generale di tutta la sua produzione: dalle ventose agli strumenti di misura, controllo e regolazione del vuoto, dalle valvole ed elettrovalvole per vuoto ai generatori di vuoto e depressori pneumatici.
Il controllo qualità è una delle fasi cruciali del processo progettuale e produttivo di Vuototecnica.
Questi prodotti sono frutto dell’impegno continuo in ricerca, sviluppo, conoscenza, qualità, innovazione, servizio finalizzati a soddisfare le esigenze del cliente. Per informazioni potete visitare il sito www.vuototecnica.net. Il nome di “soluzioni” dato alla pubblicazione sintetizza la filosofia dell’impresa e rappresenta la “summa” del sapere di Vuototecnica messa a disposizione di progettisti, costruttori e operatori dell’automazione industriale. Un’azienda dinamica e determinata a svolgere un ruolo di primo piano nelle tecnologie per il vuoto, funzionali a diverse esigenze produttive, non si ferma mai. Ed è per questo che è stata recentemente annunciata la prossima pubblicazione di un nuovo ‘Vacuum solution catalogue’, aggiornato in tutte le sue parti e con molti nuovi contenuti. Non ci resta che attendere… ©TECN’È
Vuototecnica è un’azienda dinamica e determinata a svolgere un ruolo di primo piano nelle tecnologie per il vuoto, funzionali a diverse esigenze produttive.