I dati congiunturali di ASSOFLUID del primo trimestre 2016.
Luci e ombre sul mercato delle power transmission, i cui dati sono stati rilasciati nell’assemblea annuale di ASSOFLUID, l’associazione dei costruttori del settore oleoidraulico e pneumatico, e da ASSIOT, l’associazione dei costruttori di organi di trasmissione e ingranaggi. Nel corso della giornata Federmacchine ha fornito anche i dati di preconsuntivo riguardanti il comparto dei beni strumentali.
di Alberto Taddei
A Torino, nella cornice del CNH Industrial Village, si sono recentemente svolte le assemblee annuali di ASSOFLUID (www.assofluid.it), l’Associazione italiana dei costruttori e operatori del settore oleoidraulico e pneumatico, e di ASSIOT (www.assiot.it), l’Associazione italiana dei costruttori di organi di trasmissione e ingranaggi. Dopo un buon 2014, il 2015 ha riservato al comparto della trasmissione di potenza una battuta d’arresto: la fluidotecnica ha registrato un calo pari al -0,3%, mentre gli organi di trasmissione sono rimasti stabili. A pesare sul mercato non è però questo fatto, bensì l’opportunità che le aziende nazionali non hanno saputo cogliere in relazione alla crescita del mercato interno, aumentato complessivamente di oltre due punti percentuali e mezzo: +2,5 % per il fluidpower e +2,9% per il mechanical power transmission. Ha beneficiato di questa situazione l’import, cresciuto complessivamente di quasi il 6%.
Per quanto concerne il comparto della potenza fluida, disaggregando i dati, si nota una sostanziale differenza tra la pneumatica e l’oleoidraulica. Con un valore complessivo della produzione pari a 689 milioni di euro, circa un terzo rispetto a quello dell’oleodinamica, che vale 2.269 milioni di euro; la pneumatica, nel 2015, è cresciuta del 3,2%. Un buon risultato all’apparenza, ma decisamente poco rispetto all’incremento del +8,8% sul 2014 che il mercato interno ha segnato.
Bocce completamente ferme, come per la trasmissione di potenza meccanica, per il comparto oleoidraulico, che vede un incremento dell’import pari al +1,7% a cui corrisponde un calo della produzione del -1,3% e del mercato interno del -0,8%.
Le previsioni per i primi mesi del 2016 sembrano improntate a una lieve ripresa, con alcuni distinguo sulla stessa linea tendenziale registrata nel 2015. A registrare le migliori performance è la pneumatica, il cui mercato nazionale nel primo trimestre mette a segno un +7,9%. Sembra tornare a crescere il mercato oleoidraulico, il cui fatturato registra un incoraggiante +4,7%, ma il cui carnet di ordini vira pericolosamente in territorio negativo di oltre 3 punti percentuali complessivi. Bene le trasmissioni meccaniche, le cui previsioni di crescita per il primo semestre 2016 risultano più contenute (+2%), ma il cui mercato balza in avanti di oltre 130 milioni di euro in valore assoluto.
Domenico Di Monte, Presidente di ASSOFLUID.
Tomaso Carraro, Presidente di ASSIOT.
I BENI STRUMENTALI “VOLANO” NEL MONDO
Il 2015 di Federmacchine (www.federmacchine.it), la Federazione nazionale delle associazioni dei produttori di beni strumentali e loro accessori destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell’industria e dell’artigianato, prosegue sulla scia dei risultati positivi registrati nel 2014, con numeri che, sia pur con alcuni distinguo, si sono definitivamente lasciati alle spalle il rovinoso periodo di crisi del 2009.
Con un attivo di quasi 19 miliardi di euro e mezzo, l’attività delle 13 Associazioni di categoria che compongono Federmacchine è tra le più incisive nel saldo della bilancia commerciale nazionale. Ciò grazie alle esportazioni, che, in alcuni casi, arrivano a toccare anche il 95% della produzione – come in quello delle macchine per la lavorazione delle pietre naturali – e che si indirizzano per il 45% verso i paesi UE e per il restante 55% verso il resto del mondo, Asia in testa con il 17%.
“Il comparto rappresentato da Federmacchine gode complessivamente di buona salute e i dati lo dimostrano”, ha affermato Alfredo Mariotti nel corso della presentazione dei dati di preconsuntivo. “Pur tuttavia non si può fare a meno di constatare come ciò collida con l’andamento del mercato interno che, salvo alcuni casi, come, ad esempio, il comparto delle macchine utensili, mostra ancora segni di perdurante stagnazione se non ancora di calo”.
Per quanto riguarda il 2016, il comparto dovrebbe continuare la crescita sulla scia del 2015, sia pur con un incremento di poco più contenuto. Ricordiamo che il settore dei beni strumentali costituisce una delle voci più importanti dell’economia industriale italiana, poiché rappresenta il 2,3% del PIL nazionale, il 5,5% delle esportazioni totali, il 6,6% dell’esportazione merci e il 4% degli addetti complessivamente impiegati nell’industria.
Il mercato delle trasmissioni di potenza. Valori espressi in milioni di euro. Dati rielaborati dall’Autore su Fonti ASSOFLUID e ASSIOT.
Le Associazioni aderenti a Federmacchine e gli sbocchi dell’export. Valori espressi in milioni di euro. Fonte Federmacchine.
Il mercato dei beni strumentali di Federmacchine. Valori espressi in miliardi di euro. Fonte Federmacchine.