ABB sta investendo molto sullo sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale per la robotica. I suoi AMR, per esempio, adottano la tecnologia Visual SLAM, una tecnologia di navigazione basata sull’analisi di immagini.
ABB Robotics delinea le future evoluzioni della robotica industriale, grazie anche all’AI, a soluzioni sostenibili e formazione.
di Riccardo Oldani
ABB Robotics è in prima linea nel delineare le future evoluzioni della robotica industriale. Con uno sforzo a 360 gradi il Gruppo punta sull’impiego esteso dell’intelligenza artificiale, sull’adozione di soluzioni efficienti, semplici e sostenibili e sulla formazione di nuove generazioni di tecnici. L’obiettivo è aiutare le aziende che usano i suoi robot, industriali, mobili o collaborativi, a generare un alto valore aggiunto.
In principio erano bracci articolati dotati di una pinza, che poteva servire per afferrare e spostare pezzi oppure per saldare. Oggi, oltre cinquant’anni dopo la loro comparsa nelle fabbriche, i robot sono divenuti qualcosa di molto più complesso. Hanno moltiplicato le loro forme, trasformandosi anche in piattaforme mobili capaci di spostarsi in modo autonomo tra le linee di produzione o in strumenti di lavoro in grado di condividere gli spazi con le persone. Sono diventati più intelligenti e più facili da usare, al punto che non è nemmeno più necessario essere esperti in informatica per programmarli. Sono sempre più sostenibili, a basso consumo, riciclabili e possono essere utilizzati per infinite funzioni e in un crescente numero di settori industriali.
Leonardo Leani, Local Division Manager ABB Robotics Italia.
PIONIERI DELLA PRIMA ORA
Insomma, in poco più di mezzo secolo di vita, i robot hanno vissuto una trasformazione incredibile, che ora consente di immaginare nuovi modi per utilizzarli nell’industria e per rendere le fabbriche intelligenti. La loro epopea è stata vissuta per intero da pochissimi produttori al mondo. Uno di questi è ABB Robotics, che nel gennaio 1974 installava in Svezia il suo primo robot industriale e che oggi lavora allo sviluppo di sistemi robotici di ultima generazione. Quale miglior interlocutore, allora, per capire i trend e le nuove frontiere verso cui queste straordinarie macchine porteranno l’industria manifatturiera?
La nuova piattaforma di controllo OmniCore per i robot ABB è predisposta per funzioni di intelligenza artificiale ed efficiente a livello energetico, con consumi del 20% inferiori rispetto ai controlli precedenti.
L’AVVENTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Uno dei trend più caldi riguarda l’adozione sempre più intensa dell’intelligenza artificiale nei robot. “Parliamo di una tecnologia trasversale”, dice Leonardo Leani, Local Division Manager ABB Robotics Italia, “che mi piace paragonare alla scoperta dell’elettricità, perché può interessare ogni tipo di attività umana. La vera differenza, quindi, proviene dai modi in cui la si utilizza, che possono trasformare ogni oggetto, dagli elettrodomestici alle macchine industriali. Le tecnologie a disposizione sono tante, come machine learning, deep learning, reinforcement learning e, naturalmente, l’ultima arrivata, l’intelligenza artificiale generativa, resa possibile dall’enorme incremento della potenza di calcolo e dalla disponibilità di enormi quantità di dati gratuiti. Noi in ABB abbiamo ragionato su tutte queste variabili e abbiamo deciso di distinguere tra intelligenza artificiale analitica, che è sostanzialmente già presente su tutti i nostri robot, e quella generativa. Poi abbiamo individuato le tecnologie mature già in nostro possesso e quelle di punta che vogliamo potenziare e fare nostre, anche attraverso una politica di acquisizioni mirate di imprese tecnologiche e di startup. Infine, abbiamo pensato a come utilizzare al meglio l’AI nei nostri robot e individuato quattro direzioni: ottimizzare le prestazioni, migliorare l’utilizzo delle risorse, analizzare grandi quantità di dati e rivoluzionare il modo con cui l’uomo interagisce con le macchine”.
Alla ricerca di soluzioni sostenibili, ABB esplora tutti i possibili campi di applicazione dei suoi robot. Qui l’atomizzatore di vernice RB 100i-S: migliora di oltre il 10% il trasferimento di vernice e riduce gli scarti del 30%.
DAI ROBOT MOBILI AI NUOVI CONTROLLI
Tutti i progetti in robotica di ABB sono quindi pensati per procedere lungo queste direttrici grazie al supporto dell’intelligenza artificiale. Lo dimostra il percorso fatto con gli AMR, i robot mobili autonomi, una tipologia di prodotto con cui il Gruppo ha iniziato a cimentarsi solo da qualche anno. Le acquisizioni, dapprima di un importante produttore europeo e poi di una startup che ha sviluppato Visual SLAM, una tecnologia di navigazione basata sull’analisi delle immagini mediante l’intelligenza artificiale, hanno fatto sì che ora la proposta di piattaforme mobili robotizzate di ABB sia estremamente completa. L’introduzione del software AMR Studio, che consente di gestire in modo intelligente intere flotte di questi mezzi intelligenti, ha ulteriormente ampliato le possibilità di utilizzo in molti ambiti, dall’intralogistica di stabilimento alla logistica di distribuzione.
Un’altra importante e recente novità di ABB Robotics è stata poi l’introduzione dei controlli OmniCore, predisposti per funzioni di intelligenza artificiale ma anche efficienti a livello energetico, perché consumano il 20% in meno rispetto ai loro predecessori.
Michele Pedretti, Market Development & Channel Manager ABB Robotics Italia.
TRE SFUMATURE DI SOSTENIBILITÀ
L’ingresso di OmniCore nel ventaglio di soluzioni di ABB Robotics risponde anche al tema dell’uso ottimale delle risorse, che si traduce in una grande attenzione alla sostenibilità. Il Gruppo persegue questo obiettivo in molti modi. “La sostenibilità”, ribadisce Leani, “è uno dei driver principali della nostra attività, da sempre nel nostro DNA. Noi abbiamo deciso di perseguirla dandoci una strategia ben definita, con obiettivi quantitativi molto chiari. In particolare, abbiamo definito tre capisaldi della nostra azione e, cioè, l’uso efficiente delle risorse finalizzato al risparmio per i clienti, la conservazione e preservazione delle risorse, in vista di un futuro più ‘green’ per il pianeta, e un nuovo progresso sociale, mirato nello specifico alle nuove generazioni, con tante attività di formazione e di sostegno alle scuole”. Sostenibilità, quindi, nell’accezione più ampia che si può dare al termine, e cioè economica, ambientale e sociale.
Anche in questo caso si possono citare molte azioni concrete di ABB che riguardano i prodotti e i servizi offerti ai clienti. Il Gruppo ha per esempio creato sei centri, in Germania, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Brasile, Vietnam e Cina, dove i robot di sua produzione giunti a fine vita, o con lunghi anni di lavoro sulle spalle, vengono ripristinati da team di esperti, che esaminano tutti i loro componenti e li rendono come nuovi. In trent’anni ABB ha sottoposto 12.000 suoi robot a questo trattamento, che li reintroduce nel circuito commerciale in un’ottica di economica circolare. Dal 60% all’80% degli esemplari può essere riutilizzato e il loro rinnovamento genera il 75% di emissioni di CO2 in meno rispetto alla costruzione di uno nuovo.
La “microfabbrica” per il demanufacturing di apparecchi elettronici sviluppata dalla start-up statunitense Molg in collaborazione con ABB.
PARTNERSHIP E INNOVAZIONE
La sostenibilità viene perseguita anche attraverso partnership con imprese innovative. Emblematico è il caso del sodalizio con la startup statunitense Molg, che utilizza robot ABB in un nuovo concetto di microfabbrica robotizzata per eseguire il “demanufacturing” di rifiuti elettronici, come schede e apparecchiature elettroniche, in particolare quelle dismesse dai data center. Da questi manufatti non solo si possono recuperare metalli preziosi e terre rare, ma anche le parti in plastica che possono essere smaltite correttamente. Oggi la gestione dei rifiuti elettronici segue ancora canali non ufficiali, che li portano in Africa e Asia dove il recupero delle parti preziose viene affidato a ragazzini, ancora non in età di lavoro, ed eseguito con sostanze chimiche tossiche. Gli scarti finiscono in grandi discariche a cielo aperto o, peggio ancora, nell’ambiente.
Anche le innovazioni di prodotto di ABB mirano a un approccio sostenibile. Questo riguarda non soltanto i robot e i controller, ma anche parti accessorie dedicate a lavorazioni speciali. Uno degli esempi più recenti è il nuovo atomizzatore di vernice RB 100i-S, pensato per le officine di verniciatura delle auto. Presentato a fine 2024, si monta su un robot ABB e, oltre a migliorare di oltre il 10% il trasferimento di vernice rispetto al modello precedente, riduce gli scarti del 30%, con un conseguente abbattimento delle emissioni di CO2.
AppStudio è la nuovissima piattaforma ABB che permette di realizzare interfacce utente con cui programmare i robot in modo semplice e intuitivo. Velocizza dell’80% i tempi di configurazione delle applicazioni rispetto alle soluzioni tradizionali.
ALLA RICERCA DELLA SEMPLICITÀ
Tutta questa spinta all’innovazione e alla sostenibilità correrebbe il rischio di essere vanificata se poi gli strumenti messi a disposizione delle imprese risultassero troppo complicati da utilizzare. Questo a maggior ragione in un periodo, come quello attuale, in cui emerge sempre di più il problema delle competenze. Il cosiddetto e atteso “esodo dei boomer” promette nel prossimo decennio di sottrarre al mercato del lavoro, nella sola Europa, decine di milioni di lavoratori e manager esperti, con il rischio di non trovare un numero adeguato di sostituti.
“Due fattori di svolta per l’industria, oltre a quello economico e all’entità degli investimenti da fare per restare competitivi, sono le competenze e l’utilizzo dei dati”, osserva Michele Pedretti, Market Development & Channel Manager ABB Robotics Italia. “La diffusione dell’intelligenza artificiale, anche nelle soluzioni robotiche, richiede una raccolta dati intelligente, realizzabile solo da persone competenti, in grado di capire quali informazioni sono necessarie per far funzionare al meglio l’AI e ottenere le risposte volute. La capacità di unire questi due aspetti determinerà sempre di più il successo delle imprese, sia quelle medio-grandi sia quelle piccole, che forse hanno più difficoltà a trovare le risorse giuste ma che dal connubio tra tecnologie robotiche e intelligenza artificiale possono in realtà trarre i maggiori vantaggi”. Come affrontare il problema? ABB ha, tra le altre cose, messo a punto OptiFact, una piattaforma software modulare che ottimizza la raccolta, visualizzazione e analisi dei dati negli impianti di produzione automatizzati, riducendo del 25% i tempi di preparazione dell’intelligenza artificiale. Integrata alle altre soluzioni digitali di ABB Robotics aiuta gli operatori di fabbrica a velocizzare la produzione, con una facilità d’uso eccezionale. OptiFact si integra con RobotStudio, lo strumento principe di programmazione dei robot di ABB e si aggiunge ad altre soluzioni, come la tecnologia VSLAM per la navigazione degli AMR o Item Picker, un software potenziato dall’AI che consente ai robot usati per il pick & place di riconoscere automaticamente diverse tipologie di oggetti e adattare di conseguenza la strategia di presa.
A MISURA DELL’UOMO CONTEMPORANEO
Non solo. Una recentissima novità, AppStudio, rivoluziona il modo di programmare i robot ABB, rendendolo davvero intuitivo. Non richiede la conoscenza di linguaggi di programmazione e consente di creare rapidamente interfacce utente personalizzate riducendo i tempi di configurazione fino all’80% rispetto a una soluzione tradizionale. AppStudio è compatibile con tutti i robot ABB sulla piattaforma di controllo OmniCore e mette a disposizione degli utilizzatori funzionalità intuitive, oltre a una libreria condivisa basata su Cloud in cui condividere modelli di applicazioni. Le interfacce si creano con elementi spostabili sullo schermo con una semplice modalità drag & drop, operazione che si può svolgere su pc o su dispositivi mobili, come il FlexPendant OmniCore di ABB, tablet e perfino smartphone. Terminato il lavoro, le interfacce possono essere distribuite ai robot ABB o ai loro gemelli digitali e utilizzate nel software RobotStudio per programmare azioni di ogni tipo.
Maurizio Lepori, Education Manager ABB Robotics Italia.
LA CRESCITA DELLE NUOVE GENERAZIONI
Lo sforzo di ABB nel rendere immediato l’impiego di strumenti, come i robot, che un tempo richiedevano competenze specialistiche rientra in un più ampio impegno nel valorizzare le persone e le loro competenze all’interno delle fabbriche intelligenti. Tutto parte da una grande spinta per la formazione e il supporto delle giovani generazioni di studenti, a cui il Gruppo dedica in Italia diverse iniziative.
La più nota è la ABB RoboCup, una sfida robotica destinata agli istituti tecnici italiani che ogni anno vede il suo atto conclusivo nel mese di maggio. Nel 2024 il contest ha visto la partecipazione di 50 istituti in tutta Italia. “Numeri confermati nell’edizione che si concluderà il 21 maggio 2025”, dice Maurizio Lepori, deus ex-machina della manifestazione ed Education Manager di ABB Robotics Italia. “Ma la novità di quest’anno è l’internazionalizzazione della RoboCup, un progetto nato in Italia che è piaciuto molto al management globale del Gruppo. Avremo quindi la presenza di quattro scuole straniere, provenienti da India, Cina, Spagna e Francia”.
L’ABB RoboCup è la punta di diamante di una collaborazione sempre più stretta del Gruppo con le scuole italiane, a cui vengono fornite non soltanto licenze software e strumenti per la didattica, ma anche iniziative di formazione per i docenti. Le scuole più attrezzate ad accompagnare gli studenti in un percorso di formazione alla robotica entrano a far parte della rete degli ABB Robotics Education Lab, “a cui appartengono”, spiega Lepori, “28 scuole secondarie oltre alla Fondazione Dalmine, a cui ABB ha fornito robot per attrezzare aule e impartito la formazione a quattro docenti, ora certificati per insegnare ai giovani di istituti tecnici, professionali e ITS”. L’ABB Robotics Education Lab di Fondazione Dalmine, nell’omonima località vicino a Bergamo, può ora offrire ai ragazzi, a titolo gratuito, un corso di 24 ore con un esame conclusivo per ottenere un attestato di qualifica ABB. Una carta in più da giocare per chi cerca un futuro nel manifatturiero italiano, dove robotica e intelligenza artificiale saranno sempre più indispensabili. ©TECN’È
Un momento della giornata conclusiva della ABB RoboCup 2024 nella sede di Fondazione Dalmine. Ora la struttura è entrata anche nella rete degli ABB Robotics Education Lab, che erogano formazione gratuita sulla robotica agli studenti della scuola secondaria e degli ITS.