Matteo Cerutti, Deputy Director della Divisione Factory Automation di Mitsubishi Electric.
La trasmissione e la gestione delle informazioni dallo shopfloor al management sono oggi complesse, ma grazie al cloud si possono semplificare: è l’idea di Mitsubishi Electric che s’immagina una fabbrica digitale più efficiente e facile da gestire.
di Riccardo Oldani
Cloud, collaborazione con produttori di macchine e utilizzatori finali, partnership con gruppi internazionali eccellenti nei loro settori di attività, sviluppo di un’Industry 4.0 veramente utile in tutte le dimensioni d’impresa e in grado di semplificare le procedure e ridurre i costi. Sono alcuni capisaldi della strategia che Mitsubishi Electric (it3a.mitsubishielectric.com) sta sviluppando da oltre un decennio per declinare un’idea di impresa digitale più funzionale, orientata alle necessità dei clienti e fatta di prodotti di nuova concezione. I risultati sono tangibili, come evidenzia Matteo Cerutti, Deputy Director della Divisione Factory Automation: “l’attuale anno fiscale, iniziato lo scorso aprile, si sta confermando per la nostra business unit decisamente positivo e segue una serie di anni di grandi successi e crescita sul nostro mercato. Sono successi che partono da lontano, grazie, in primis, alla focalizzazione sul mercato italiano da parte della nostra casa madre attraverso il rafforzamento, di anno in anno, dell’offerta nell’ambito delle soluzioni sia nei mercati tradizionali e trainanti dell’automazione, sia ampliando la visione al mondo del processo. E con un occhio di riguardo verso la quarta rivoluzione industriale, Industria 4.0, attraverso il rafforzamento del concetto di e-F@ctory, ovvero la riunione di tutte le attività di Mitsubishi Electric connesse con la trasformazione digitale delle imprese e la creazione della smart factory”.
iQ-R, la piattaforma d’automazione di Mitsubishi Electric, integra al suo interno il concetto di multi-CPU e garantisce la gestione completa della linea produttiva.
L’EVOLUZIONE DELLA SMART FACTORY
In che modo, allora, un gruppo come quello giapponese vede l’evoluzione della smart factory? Lo abbiamo chiesto a Gianmichele Piciocco, Marketing Manager South Emea della Factory Automation di Mitsubishi Electric. “La nostra visione”, dice Piciocco, “nasce da un’analisi di mercato con la quale abbiamo cercato di rispondere ad alcune domande che riteniamo centrali: a che cosa serve l’Industry 4.0? Quali sono i player più importanti di questo mercato? C’è la possibilità di collaborare con loro?”. Tutto è nato dalla constatazione che la maggior parte dei produttori di soluzioni di automazione tendono a formulare proposte in modo autoreferenziato anche per quegli ambiti, come l’IoT, per esempio, che non costituiscono il loro core business.
CERCARE LE GIUSTE COMPETENZE
Aggiunge il manager di Mitsubishi Electric: “Dovendo sviluppare soluzioni IoT, fare raccolta dati o storicizzarli a livello interdipartimentale in un’azienda produttiva è naturale rivolgersi ai leader di queste aree specifiche, ovvero ad aziende come IBM e SAP, per citarne alcune. È un po’ quanto abbiamo fatto anche noi, come gruppo, per i nostri impianti produttivi e per la nostra organizzazione. Noi sappiamo fare molto bene le macchine e abbiamo una gamma di prodotti infinita per quanto riguarda le soluzioni di automazione, che tra l’altro usiamo anche per la nostra stessa produzione, ma ci è sembrato logico definire accordi con referenti top per tutta la parte che non è storicamente nel nostro core business”. A questo scopo è nata la e-Factory Alliance, che raggruppa oltre 300 aziende partner di Mitsubishi Electric in grado di completare la proposta del gruppo in soluzioni complete e perfettamente funzionali a seconda delle esigenze di ogni cliente.
Gianmichele Piciocco, Marketing Manager South Emea della Divisione Factory Automation di Mitsubishi Electric.
SEMPLIFICARE I LIVELLI
Il confronto con gli specialisti dell’IoT e della parte digitale che sta arricchendo sempre più di contenuti e funzionalità l’automazione industriale ha consentito a Mitsubishi Electric di ipotizzare uno sviluppo futuro dell’Industry 4.0 capace di tenere conto delle esigenze degli utenti finali ma anche ricco di interessanti prospettive future per OEM e System Integrator. “Tra il cosiddetto shopfloor e i più alti livelli di management”, dice Piciocco, “si sono progressivamente stratificati dei layer per l’interscambio di dati e di informazioni, necessari al governo e controllo, che richiedono anche importanti investimenti in termini di hardware, cablaggio, software”.
Il manager esemplifica il concetto mostrandoci uno schema in cui è evidente la successione di diversi livelli di trasmissione e gestione dell’informazione: i PLC a livello di campo, lo SCADA che, sempre nello stabilimento, accentra i dati dei PLC e svolge un ruolo di supervisione; il MES che raccoglie e organizza i dati di produzione per consentire la gestione e poi, ancora, l’ERP (Enterprise Resource Planning) che condivide tutti i dati provenienti dal campo con aree gestionali dell’azienda, come l’ufficio acquisti, il magazzino, l’amministrazione. In cima a tutto sta il Cloud, dove oggi la maggior parte delle soluzioni avanzate per l’impresa digitale fanno confluire i dati di tutte le funzioni descritte. “La nostra previsione”, dice Piciocco, “è che presto tutti questi dati non saranno più raccolti ed elaborati sui vari livelli dell’IT aziendale che abbiamo descritto, ma inviati direttamente al Cloud, qui elaborati e analizzati, e poi messi a disposizione di chi ne ha bisogno. Un enorme semplificazione, che oggi è già possibile grazie alla nostra piattaforma iQ-R, l’insieme di dispositivi hardware connessi direttamente ai nostri sistemi e soluzioni per l’automazione”.
I layer con cui è organizzata la gestione digitale della fabbrica intelligente secondo il concetto di Mitsubishi Electric.
I VANTAGGI DEL CLOUD
Già oggi, grazie a questa soluzione di Mitsubishi Electric, è possibile immaginare una struttura di fabbrica digitale semplificata in cui i livelli di gestione delle informazioni sono solo tre: lo shopfloor, il cosiddetto edge-computing e il cloud. Quali i vantaggi di un’architettura di questo tipo? “Sono principalmente per l’utilizzatore finale”, spiega Piciocco, “per tutta una serie di fattori. Innanzitutto, perché un’architettura così concepita è molto semplificata e quindi ha anche costi di realizzazione e di gestione inferiori. Ma il fatto di avere tutti i dati di produzione disponibili sul cloud ci ha consentito di studiare con i nostri partner soluzioni in grado di dare un grande valore aggiunto agli utilizzatori in termini di servizi”.
Un esempio è la Evolving Preventative Maintenance messa a punto da Mitsubishi Electric con IBM. Si tratta di una soluzione Cloud che sfrutta tutta la potenza di Watson, l’intelligenza artificiale di IBM, per fornire una soluzione di manutenzione preventiva estremamente avanzata, in grado di analizzare e valutare tutti i parametri di lavoro provenienti dalle macchine di una linea di produzione e di affinare sempre più, anche grazie al machine learning, la capacità di anticipare il verificarsi di possibili problemi o rotture basandosi su condizioni reali, come per esempio un aumento delle vibrazioni, dei consumi elettrici o delle temperature e non più su un calcolo a priori della vita utile dei singoli componenti. Non solo. Grazie al sistema non è possibile soltanto capire quando effettuare la manutenzione su tutte le macchine connesse al sistema, in qualsiasi angolo del mondo siano, ma anche fornire, attraverso dispositivi di realtà virtuale e aumentata, le istruzioni e le indicazioni su come intervenire al personale sul posto. “Il valore aggiunto di una soluzione di questo tipo”, commenta Piciocco, “è davvero importante e calcolabile intorno a un recupero del 20% di tutti i costi di manutenzione”.
SERVIZI PER ESSERE PIÙ COMPETITIVI
Da questo singolo esempio è evidente come i vantaggi non siano soltanto per gli utilizzatori finali, che eliminano i fermi macchina e risparmiano sulla manutenzione, ma anche per gli OEM e i System Integrator, che possono tenere sotto controllo le loro realizzazioni presso i clienti e ottimizzare i servizi che sono in grado di offrire. “Ne deriva”, conclude il manager di Mitsubishi Electric, “un importante vantaggio in termini competitivi rispetto ai concorrenti e anche la possibilità di immaginare e proporre un sempre maggior numero di servizi che possono integrare e potenziare il business costituito dalla vendita di macchinari o di linee automatizzate”.
La e-Factory Alliance raggruppa oltre 3.000 aziende partner di Mitsubishi Electric in grado di completare la proposta del gruppo in soluzioni complete e perfettamente funzionali a seconda delle esigenze di ogni cliente.
FOCUS: SOLUZIONI 4.0
Mitsubishi Electric mette a frutto la sua più che decennale esperienza sul tema della connettività e della trasparenza comunicativa proponendo al mercato una serie di soluzioni altamente performanti, dedicate a supportare lo sviluppo di IIoT e l’impiego dei Big Data. Un ruolo di primario livello in questo campo è giocato da iQ-R, la nuova piattaforma modulare di automazione multi-CPU di Mitsubishi Electric. Evoluzione della nota iQ Platform, questa soluzione si distingue per la sua capacità di gestire grandi quantità di dati in totale sicurezza e per la flessibilità di configurazione e programmazione. Supportando l’integrazione di un modulo di interfaccia MES-IT, iQ-R permette di realizzare un collegamento efficace e trasparente tra fabbrica e sistemi IT e di abilitare una soluzione machine-to-cloud (M2C) che consente il logging automatico dei dati di produzione dal controllo macchina direttamente al database del server su cloud.
Mitsubishi Electric ha anche sviluppato una soluzione destinata ad abilitare un approccio complementare al cloud computing, ovvero l’edge computing. Alla base di tale soluzione vi è il C-Controller di Mitsubishi Electric, un controllore dalla piattaforma aperta, che può eseguire programmi in linguaggio C e integrare i dati raccolti dai dispositivi dei partner dell’e-F@ctory Alliance direttamente nei controllori Mitsubishi Electric. I dati di produzione sono così filtrati e pretrattati direttamente all’interno delle soluzioni C-Controller e dell’interfaccia MES, con vantaggi diretti su potenza di calcolo e velocità di elaborazione. Come già segnalato in precedenza, la connettività risulta un tema fondamentale per garantire le funzionalità delle soluzioni improntate a Industry 4.0. A questo scopo, Mitsubishi Electric promuove già da anni CC-Link IE, il primo e unico protocollo Ethernet industriale aperto che offre la velocità del Gigabit e la più ampia larghezza di banda, necessaria nelle moderne critiche applicazioni realtime.
Per permettere l’integrazione in rete anche di quelle applicazioni in cui i benefici delle performance di rete Gigabit non sono necessarie, o l’installato a 100 Mbps non è aggiornabile, l’azienda mette oggi a disposizione del mercato il nuovo CC-Link IE Field Basic, che può essere implementato in qualsiasi dispositivo dotato di interfaccia Ethernet a 100 Mbps, mantenendo la compatibilità con le comunicazioni TCP/IP e UDP già presenti. Per tutti i dispositivi connessi alla rete CC-Link IE Field Basic, l’implementazione del protocollo è solo software. L’infrastruttura Ethernet convenzionale viene utilizzata per costruire la rete, in modo da poter utilizzare tutti gli switch esistenti, gli adattatori LAN e LAN wireless. Infine, la rete CC-Link IE Field Basic può essere collegata a una rete Gigabit CC-Link IE Field tramite un gateway, per un’integrazione totale del sistema. ©ÈUREKA!
Mitsubishi Electric sta studiando con vari partner soluzioni diverse per gestire in cloud la mole di dati provenienti dai vari livelli di gestione della produzione.