“È grazie alla genialità delle imprese italiane”, dice Paolo Longoni, “se abbiamo cominciato a fornire componenti per la realizzazione di sistemi di visione per le applicazioni più straordinarie, e continuiamo a farlo”. Nella foto di anteprima: i tre fondatori di iMAGE S. Da sinistra, Marco Diani, Milena Longoni e Paolo Longoni.
iMAGE S prosegue il suo impegno nell’individuare tecnologie innovative in grado di sposarsi con le realtà imprenditoriali italiane, in tutti i settori.
di Riccardo Oldani
“Senza l’Italia e senza le imprese italiane non saremmo mai riusciti ad arrivare dove siamo arrivati”. Esordisce così Paolo Longoni, CEO e fondatore insieme con Milena Longoni e Marco Diani di iMAGE S, quando gli si chiede di parlare della sua azienda. Una professione di umiltà per chi, con i suoi soci, ha saputo portare la sua creatura a diventare il più importante distributore italiano di soluzioni per la Machine Vision.
Circa 60 aziende rappresentate, molti settori serviti, dal medicale all’industria all’aerospace, ma, soprattutto, una storia in continua crescita. Un percorso di oltre trent’anni capace di suscitare l’interesse di importanti fondi d’investimento, che hanno deciso di sostenere la società: dapprima Ambienta e poi Azimut, che ne ha rilevato le quote nel 2023, anche se i fondatori rimangono soci con una quota significativa.
“Siamo sempre alla ricerca di prodotti unici”, ci dice Marco Diani, “per dare valore aggiunto ai nostri clienti, sottrarci alla logica del prezzo e continuare a divertirci nel nostro lavoro”.
INVENTORI PER NECESSITÀ
Un successo del genere non può essere soltanto merito degli altri, ma Paolo Longoni insiste. “In questi trent’anni ho visto fare cose incredibili dalle imprese italiane. Aziende del distretto di Napoli dell’aerospace che sviluppano tecnologie e le esportano in tutto il mondo. Un’impresa di macchine agricole che si è inventata una tecnologia per il monitoraggio dei binari ferroviari utilizzata dovunque”.
“Sono due piccoli esempi, ma potrei citarne tantissimi. E spesso si fa fatica a riconoscerli. Le aziende italiane, poco supportate dall’amministrazione pubblica, devono fare cose che funzionano meglio di tutte le altre disponibili sul mercato a un costo inferiore. Quella italiana è un’inventiva figlia della necessità, e noi ne abbiamo tratto giovamento. È grazie a queste realtà se abbiamo potuto cominciare a fornire componenti per sistemi di visione per gli impieghi più straordinari e se continuiamo a farlo”, prosegue Longoni.
Illuminatori in un’applicazione di DeepOCR e, nel monitor, l’analisi in tempo reale dell’immagine ripresa. Fanno parte delle demo che iMAGE S porta a SPS Italia 2025.
VENDITORI ILLUMINATI
Longoni glissa sul fatto che iMAGE S è, in realtà, un catalizzatore di questa “inventiva per necessità”. Gli ricordiamo che a una fiera tecnologica, nel 2023, vedemmo un rover spaziale, progettato da un team di ricerca del Politecnico di Torino, “decorato” con un adesivo iMAGE S. Evidentemente l’azienda contribuisce anche allo sviluppo di nuove soluzioni, mettendo a disposizione della ricerca e sviluppo le tecnologie che trova sul mercato e ripropone in Italia.
“Quando vedo un bel progetto in un’azienda propongo di usare in prestito le tecnologie che commercializziamo”, racconta Longoni, “e poi mi faccio promettere che se l’idea avrà successo e diventerà un prodotto noi diventeremo i fornitori. I miei commerciali sottovoce mi rimproverano un po’. ‘Paolo, dobbiamo vendere’, mi dicono. Ma molti nostri clienti storici hanno iniziato a lavorare con noi così. È importante sostenere la genialità, quando la riconosciamo, perché porta sempre buoni frutti”.
COMPETENZE PROFONDE
La genialità, del resto, è sempre accompagnata dalla competenza, qualità che a iMAGE S non fa certo difetto. L’azienda di Mariano Comense la mette in mostra in ogni angolo della sua bellissima sede, inaugurata da qualche anno, e dotata di un’ampia area tecnica dove i prodotti vengono sottoposti a test e valutati con attenzione.
Uno spazio è dedicato allo sviluppo delle demo che l’azienda ha deciso di realizzare nelle fiere a cui partecipa, in particolare SPS Italia, in programma a Fiere di Parma dal 13 al 15 maggio 2025. Ne vediamo alcune in anteprima. Una utilizza il nuovissimo AxCIS di Teledyne Vision Solutions, un modulo di imaging a scansione lineare che combina insieme sensori, lenti e illuminatori per esaminare ad altissima velocità prodotti come i fogli di stampa. “Si tratta di una tecnologia eccezionale, che unisce l’alta definizione, a 900 dpi, a un costo molto accessibile”, commenta Marco Diani, che è la “mente tecnica” dell’azienda, grande esperto delle tecnologie della Machine Vision.
Teledyne MicroCalibir offre capacità termiche e precisione di alto livello e può essere configurata in base alla risoluzione, al campo visivo e alla frequenza dei fotogrammi.
ALLA RICERCA DI PRODOTTI UNICI
“Le telecamere 2D, quelle classiche, sono diventate ormai una commodity”, dice Diani, “al punto che anche alcuni produttori cinesi stanno cercando di entrare in questo mercato. Per quanto i loro prodotti non abbiano ancora la qualità richiesta dal mercato europeo, noi stiamo cercando di indirizzarci su oggetti che hanno un valore aggiunto superiore dal punto di vista tecnico e, naturalmente, anche costi diversi”.
Qualche esempio? “IDS ha appena rilasciato una telecamera equipaggiata con un sensore di una ditta francese, che si chiama Prophesee”, spiega ancora Diani. “Si tratta di una telecamera ad eventi, che cioè non riprende gli oggetti, ma soltanto i loro spostamenti. Questo vuol dire che trasmette un numero inferiore di dati rispetto a una telecamera tradizionale. Il vantaggio è notevole in applicazioni in cui la velocità del processo o del fenomeno è molto elevata, perché si riduce la quantità di dati da processare e si colgono solo le informazioni chiave, quelle degli spostamenti, per esempio di particelle o di molecole in un fluido oppure ancora l’analisi del flusso all’interno di gallerie del vento”.
Spesso questa ricerca porta in iMAGE S oggetti che rappresentano davvero lo stato dell’arte della tecnologia. Dice ancora Diani: “Da poco Teledyne DALSA ha presentato la telecamera lineare più veloce al mondo, che arriva a 1 MHz rispetto a quelle da 200/300 KHz che hanno costituito il benchmark finora. Si chiama Linea™ HS2 con sensori BSI, ed è l’unica al mondo del suo genere”.
“I vantaggi? Per esempio, sono notevoli nella produzione dei semiconduttori, che richiede processi lunghi, di diverse settimane, tra la prima lavorazione del wafer di silicio e la realizzazione del chip. Per velocizzarla si avviano quindi molti processi di controllo di questo tipo in parallelo. Avere strumenti che possono svolgere ispezioni ottiche nel minor tempo possibile diventa quindi fondamentale per aumentare il volume e la qualità della produzione”.
VERSO LE FRONTIERE DELLA TECNOLOGIA
La ricerca delle novità tecnologiche spinge iMAGE S verso sempre nuovi settori e produzioni di punta. Un esempio è l’aerospace, e in particolare il settore spaziale, che richiede una sensoristica e sistemi ottici in grado di operare in condizioni estreme. “Chi realizza sensori per lo spazio”, spiega Diani, “ne butta via uno su due: si prendono infatti due esemplari vicini nella linea di produzione e si sottopone uno dei due a test e prove distruttive, partendo dal presupposto che l’altro abbia statisticamente le stesse caratteristiche”.
“Questo metodo costa, ovviamente, per cui solo pochissime aziende sono in grado di realizzare questi prodotti, sempre più usati sui satelliti in molte funzioni, come l’osservazione della Terra o dello spazio. Una di queste è Teledyne Space Imaging, con cui lavoriamo. L’Italia è ricca di realtà che lavorano in questo ambito, in Lombardia, Veneto, Campania, per non parlare dei colossi come Thales Alenia e Leonardo. Un solo sensore di questo tipo richiede almeno due anni di lavoro per essere qualificato dal cliente con costi che sono, magari difficilmente accettabili, ma senz’altro giustificabili”.
Ora alcune aziende cercano di “spazializzare” telecamere concepite per l’uso terrestre, nel tentativo di abbassare i costi soprattutto per i microsatelliti, che vengono messi in orbita a decine e realizzati con processi molto più economici rispetto al passato. Ma il processo non è facile, osserva Diani, e garantisce solo vite abbastanza brevi, dell’ordine di 1-3 anni. Le tecnologie più avanzate in quest’ambito sono ancora appannaggio del mondo occidentale, e risiedono soprattutto in Europa, Stati Uniti e Canada.
“Ci teniamo molto ad accogliere i nostri clienti in azienda”, dice Milena Longoni. “È un modo per incontrarli al di fuori della pura trattativa commerciale. Per questo organizziamo eventi ‘in house’ come workshop e Tech Days”.
OBIETTIVO: NON FERMARSI MAI
Un altro mercato importante è quello delle batterie. “Su questo tema abbiamo organizzato dei workshop qui in azienda”, dice Diani, “perché i sistemi di Machine Vision hanno un ruolo importante nella produzione dei pacchi batterie per le auto elettriche. Per tutto il processo ne servono circa 60, diversi uno dall’altro. Abbiamo fatto uno studio al riguardo e poi lo abbiamo condiviso con i clienti. La nostra attività si esplica anche in questo modo, non solo nel reperimento delle tecnologie e nella vendita”.
Un aspetto che viene sottolineato anche da Paolo Longoni. “Più mi confronto con altre aziende che operano nel nostro settore in Europa”, dice, “più mi convinco che il nostro approccio è diverso e va ben oltre il semplice rapporto commerciale con il cliente. Noi facciamo anche analisi sui prodotti, li testiamo internamente, cerchiamo di capire come si adattano alle esigenze delle aziende italiane e poi condividiamo con loro le nostre osservazioni, con workshop, webinar e formazione”.
“Abbiamo all’interno 14 tecnici preparatissimi che danno supporto ai clienti senza costi per loro. Quando vediamo affacciarsi una nuova tecnologia ci attiviamo subito per capirla e per studiarla. Dobbiamo e vogliamo sempre reinventarci, non stare mai fermi. Io penso continuamente a nuove acquisizioni e anche a provare di entrare in mondi vicini, come potrebbe essere quello della fotonica, per esempio, per ampliare il business. Ovviamente dobbiamo farlo in modo ragionato, tenendo d’occhio i risultati e i numeri, ma questa è sempre stata la nostra indole, la spinta che ci ha fatto crescere. Onestamente, non ho incontrato altre aziende come noi con lo stesso approccio”.
RAPPORTI CONSOLIDATI
La certezza dei numeri, tanto importante per poter progettare con serenità il futuro, è assicurata anche dallo stretto rapporto con produttori di tecnologia di primo livello, che trovano in iMAGE S un rapporto non soltanto di clientela, ma anche di confronto tecnico.
L’esempio principale è quello di Teledyne DALSA, un nome ricorrente ogni volta che parliamo di Machine Vision con l’azienda di Mariano Comense. “Il rapporto con loro”, osserva Marco Diani, “parte da lontano. Quando abbiamo iniziato, nel 1995, sono stati i primi a darci fiducia. Erano un’azienda di una quarantina di persone e facevano già prodotti eccezionali. Ora sono un gruppo al top della tecnologia, che continua ad acquisire altre realtà e a proporre novità a getto continuo. Prendiamo per esempio le loro telecamere lineari”.
“Sono disponibili in tutti gli standard possibili e immaginabili: 1 GB, 2,5 GB, 5 GB, 10 GB Ethernet, Camera Link, Camera Link HS, CoaXPress. Sono gli unici al mondo a proporre un portafoglio così completo. Noi siamo alla ricerca di unicità di questo tipo, insistiamo molto su questo e vogliamo sempre di più trasmettere ai nostri clienti gli aspetti unici dei nostri prodotti. Questo ci serve per sottrarci alla logica del prezzo, ma anche per divertirci nel nostro lavoro, attraverso un processo continuo di scoperta”. Mentre spiega queste cose Diani ci mostra un prodotto Teledyne DALSA che uscirà sul mercato soltanto l’anno prossimo. “Non ne possiamo ancora parlare”, ci confida, “ma noi lo stiamo valutando in qualità di ‘alpha tester’ e abbiamo collaborato con loro per lo sviluppo”.
Un mappamondo a levitazione magnetica osservato da 10 telecamere, ognuna con caratteristiche diverse. Anche questa è una demo preparata da iMAGE S per SPS Italia 2025.
COMUNICARE LE NOVITÀ
Questo entusiasmo per la scoperta e per i risultati più recenti della ricerca tecnologica si traduce anche nella voglia di comunicare ai clienti, già acquisiti e potenziali, le autentiche meraviglie che le tecnologie della visione consentono oggi di realizzare nell’industria.
“Ogni anno ci impegniamo molto per ideare e sviluppare le demo che poi portiamo nel nostro stand alle fiere a cui partecipiamo, tra cui, in particolare, SPS Italia di Parma”, ci spiega Milena Longoni, che oltre che fondatrice è anche Managing e HR Director di iMAGE S. “È un lavoro che richiede grande impegno e il coinvolgimento di tutti in azienda, e che potremmo anche semplificare molto, semplicemente esponendo i prodotti come fanno molte altre aziende. Ma noi ci teniamo a mostrare che cosa possono fare le nostre tecnologie”.
Lo stand iMAGE S a SPS Italia (padiglione 5, Stand B050) ospita, per esempio, quest’anno un mappamondo rotante osservato in simultanea da 10 telecamere, ognuna in grado di fornire immagini e informazioni diverse. È prevista anche la dimostrazione di una termocamera con intelligenza a bordo, governabile via web, che monitora una scheda elettronica funzionante rivelando le aree che si surriscaldano durante il funzionamento, oppure l’impiego di telecamere con tecnologia DeepOCR in grado di leggere scritte stampigliate su pillole, con minimo contrasto, per verificare che siano state applicate correttamente.
Tutte le soluzioni, e queste sono solo alcune di quelle visibili in fiera, sono accompagnate anche dai corretti sistemi di illuminazione e richiedono da parte degli esperti di iMAGE S lo sviluppo dei software in grado di gestire le demo.
DIFFONDERE LA CULTURA DELL’IMAGING
Insomma, iMAGE S in oltre trent’anni di attività ha costruito conoscenze e competenze di altissimo valore, che non esita a condividere con i propri clienti e partner. “Anche in questo siamo continuamente alla ricerca di nuovi modi per farlo”, dice Milena Longoni.
“Prima della pandemia, per esempio, organizzavamo giornate tecniche al Kilometro Rosso di Bergamo, che chiamavamo Tech Days, in cui riuscivamo a coinvolgere centinaia di persone. Poi è cambiato tutto, adesso vediamo che c’è un po’ meno partecipazione agli eventi in presenza, ma non vogliamo rinunciarci. Per quanto riguarda le fiere, SPS Italia resta il nostro evento di riferimento. Ad altre partecipiamo come visitatori, ma ce ne sono poche in Europa dedicati alla Machine Vision”.
L’idea oggi è puntare su workshop ristretti, per piccoli gruppi, e anche su webinar, con un programma di temi che è in fase di definizione e verrà comunicato a breve. A tutto questo si unisce l’attività all’interno del Gruppo Visione di ANIE Automazione, che si concretizza in incontri e confronti con le altre aziende del settore della Machine Vision e con attività di divulgazione, come l’Italian Machine Vision Forum, organizzato in collaborazione con Messe Frankfurt Italia. L’ultima edizione si è tenuta nell’ottobre 2024 e la prossima dovrebbe cadere nel 2026. Buoni frutti stanno dando anche le attività su YouTube, con una serie di video-tutorial, e su LinkedIn.
Ma è soprattutto l’azienda, intesa come luogo fisico, a dimostrarsi il luogo ideale per incontrare le persone. La sede di iMAGE S è un inno alla modernità e all’accoglienza, “a cui noi teniamo molto”, dice ancora Milena Longoni, “perché diventa un momento di incontro con i clienti al di fuori della pura trattativa commerciale. Anche per questo stiamo pensando di realizzare qui una nuova versione dei nostri Tech Days, che sono sempre stati concepiti come un momento formativo e non commerciale. Contiamo di riuscirci presto, perché i momenti di confronto arricchiscono”. E sono il miglior modo per coltivare i contatti con la straordinaria creatività delle imprese italiane. © TECN’È
iMAGE S distribuisce in Italia prodotti selezionati per il mercato italiano da parte di fornitori internazionali tra le eccellenze tecnologiche della Machine Vision.