Presetting utensile con il sistema laser NC4+ Blue. Nella foto di anteprima: l’interfaccia radio RMI-QE di Renishaw.
Renishaw è impegnata nell’innovazione del controllo di processo e propone soluzioni all’avanguardia. I risultati sono misurabili in termini di minori costi complessivi, ma hanno anche un impatto sulla sostenibilità, e un ritorno dell’investimento davvero breve.
di Andrea Pagani
Cos’è l’innovazione? Una domanda non banale, la cui risposta può rivelarsi cruciale per le aziende manifatturiere che si trovano a gestire situazioni complesse. Come quelle che hanno scosso i mercati negli ultimi anni: processi produttivi da rinnovare, catene logistiche fragili, impennata del costo dell’energia o crisi internazionali. La Treccani la definisce come la capacità di “introdurre nuovi sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione”: osservandola da un diverso punto di vista, non si tratta dunque di un traguardo ma di un percorso costante e continuo.
Ed è proprio lungo questo percorso che si snodano le tappe della storia di Renishaw, che in più di 50 anni di attività ha dato prova di saper innovare in molteplici campi. “Uno dei claim di Renishaw è Transforming Tomorrow Together: uno sforzo che ci impegniamo a compiere ogni giorno per offrire un contributo positivo alla vita di ciascuno”, spiega Roberto Rivetti, Amministratore Delegato di Renishaw S.p.A.
“Se ci soffermiamo a osservare gli oggetti che ci circondano, infatti, a un certo punto della propria vita produttiva molti di essi sono entrati in contatto con almeno uno degli strumenti di Renishaw. Il motivo è semplice: con le nostre soluzioni abbiamo sempre messo a disposizione dei clienti prodotti e processi innovativi per rispondere alle nuove esigenze dei più disparati settori”.
Roberto Rivetti, Amministratore Delegato di Renishaw S.p.A.
INNOVARE UN PASSO ALLA VOLTA
Talvolta esistono già soluzioni adatte a svolgere un determinato compito, ma possono avere prestazioni insoddisfacenti, oppure possono essere cambiate le condizioni di utilizzo. “Pensiamo ai sistemi di trasmissione radio presenti sulle macchine utensili; una tecnologia consolidata e utilizzata da qualche decennio, dunque perché sviluppare qualcosa di nuovo?”, prosegue Rivetti.
“È qui che subentra l’innovazione. Negli ultimi anni i dispositivi connessi sono aumentati in maniera esponenziale e le relative trasmissioni ormai saturano buona parte delle frequenze disponibili. Renishaw è dapprima passata ai 433 MHz, poi ai 2,4 GHz, con l’implementazione del salto di frequenza automatico, infine con l’interfaccia radio RMI-QE per tutelare ulteriormente qualità e portata del segnale. Lo stesso vale per la sonda RMP24-micro, attualmente la più piccola sul mercato”.
“In questo caso l’input è arrivato da un cliente che già apprezzava i nostri tastatori in macchina, ma che per questioni dimensionali non era in grado di sfruttarne le loro potenzialità sui centri di lavoro più piccoli. L’innovazione è stata quella di miniaturizzare la relativa tecnologia, e vi assicuro che non si tratta semplicemente di ridimensionare i componenti, e offrire così i medesimi vantaggi anche all’interno di macchine utensili di piccole dimensioni”.
Gli esempi in tal senso possono proseguire praticamente con ogni altro dispositivo Renishaw, come i sistemi di presetting utensile NC4+ Blue che sfruttano il laser blu in conformità ai più elevati standard industriali o la sonda di misura a scansione per macchine utensili Sprint. Lo sviluppo dei nuovi prodotti Renishaw è sempre partito da una semplice considerazione: è possibile migliorare l’esperienza d’uso, i risultati o la produttività all’interno dei processi nei quali essi sono coinvolti?
La RMP24-micro è la più piccola sonda per macchina utensile sul mercato.
CONOSCERE IL PROCESSO PER GESTIRLO AL MEGLIO
Indipendentemente dalla tecnologia scelta, lo scopo ultimo è quello di ottenere informazioni sul processo produttivo al fine di limitare il numero di variabili in grado di influenzarlo. Controlli più rapidi, accurati, ripetibili e costanti nel tempo permettono di ottenere i dati necessari a stabilizzare il processo e renderlo facilmente replicabile.
Ma sfatiamo subito un mito: non esiste un processo “stabile” in termini assoluti. Può infatti essere influenzato da molti fattori, come la macchina sulla quale si sta svolgendo la lavorazione, l’utensile a contatto con il pezzo, l’operatore stesso che deve accertarsi della corretta esecuzione di un ciclo di lavoro.
Conoscere l’andamento delle variabili in gioco, come la temperatura della macchina o l’usura dell’utensile, permetterà di ottenere pezzi entro le tolleranze stabilite nel minor tempo. Estremizzando il concetto, i parametri potranno variare anche in maniera considerevole, ma conoscendoli sarà possibile tenerne conto e compensarli. Gli strumenti di Renishaw servono proprio a raccogliere queste informazioni, che poi verranno utilizzate per intercettare l’insorgere di un potenziale problema e neutralizzarlo grazie, per esempio, a un aggiornamento dei valori nella tabella correttori utensili, nella gestione della deriva termica degli assi macchina o, come ultima alternativa, interrompere il processo per evitare di produrre scarti.
Ciò apre un’altra interessante parentesi: limitare i pezzi fuori tolleranza o le rilavorazioni consente di ridurre il consumo di materia prima e di energia e di incrementare l’efficienza della macchina stessa. La ricerca di ulteriori margini non può prescindere dall’efficienza, che a sua volta si ottiene conoscendo i processi, ottimizzandoli e chiudendo questo “cerchio” ideale.
Tastatura pezzo tramite software Renishaw.
PRODUTTORI, MA ANCHE UTILIZZATORI
Renishaw non si limita a proporre le proprie soluzioni: è un’azienda manifatturiera e, come tale, è la prima a testare e utilizzare le tecnologie che realizza. “Crediamo in ciò che facciamo, e la migliore conferma in tal senso è impiegare i nostri strumenti all’interno dei processi nei nostri stabilimenti produttivi di New Mills e di Miskin”, prosegue Rivetti.
“A proposito di Miskin, è in stato avanzato l’ampliamento dell’area produttiva che ci permetterà di incrementare ulteriormente la capacità e rispondere così in maniera ancora più rapida alle richieste dei clienti. Renishaw si è dimostrata decisamente innovativa sotto vari altri aspetti, non limitandosi a reagire alle condizioni di mercato ma assumendo un approccio proattivo. Poiché tutte le nostre sedi produttive sono nel Regno Unito, per esempio, ci siamo strutturati per tempo al fine di gestire al meglio l’impatto della Brexit sui tempi di consegna e sui costi”.
“Oggi i nostri clienti non percepiscono differenze rispetto alle forniture precedenti il 2020, segno che la strada imboccata è quella giusta. Allo stesso modo, anche rispetto alla crisi dei semiconduttori di qualche anno fa Renishaw si è dimostrata più rapida di altri nel rientrare nelle tempistiche di consegna standard. Pianifichiamo le operazioni in funzione dell’andamento dei mercati e predisponendo un buffer idoneo a soddisfare i picchi di domanda, ma alla base resta quella costante ottimizzazione che a nostra volta proponiamo ai nostri clienti”.
Lo stabilimento produttivo Renishaw di Miskin, nel Galles del Sud.
AUTOMATIZZARE IL CONTROLLO DI PROCESSO
Abbiamo visto come l’automazione rappresenti la chiave di volta per incrementare qualità, produttività e affidabilità all’interno dei processi. È importante sottolinearlo, perché talvolta ci si limita ad applicare questo concetto solo a singole fasi, tralasciandone altre e senza considerare il tutto nel suo insieme.
“L’automazione non è solo movimentazione: il fatto di caricare in automatico una macchina ne fa certamente parte, ma la vera differenza parte da qui”, spiega Roberto Rivetti. “Dal fatto di riconoscere in automatico se c’è il pezzo giusto in macchina, se è allineato correttamente, se la macchina sta derivando termicamente o se gli utensili stanno lavorando nel modo previsto”.
“Quante officine assegnano una vita utensile prudente per evitare di incappare in componenti fuori specifica, cambiandoli con altri nuovi quando ancora hanno il 10 o il 20% di vita utile residua? Quanto costerà intercettare un componente fuori tolleranza in sala metrologica, senza avere idea di dove si sia verificato il problema? Ecco dove è possibile fare la differenza, attraverso cicli di controllo che hanno un impatto minimo sui tempi complessivi o addirittura in tempo mascherato, direttamente in linea con la macchina grazie a dispositivi come il calibro flessibile Equator”.
Sonda Sprint Renishaw a scansione continua mentre ispeziona un componente automotive.
VERSO TRANSIZIONE 5.0
Un tema che giustamente preoccupa le aziende è quello del ritorno dell’investimento. Nel caso dei sistemi di controllo, come conferma Rivetti, i dati sono molto confortanti. “Spesso quando analizziamo i processi dei clienti per implementare soluzioni di controllo scopriamo ampi margini di miglioramento, che si traducono in un ROI che si misura in settimane, talvolta in mesi. Difficilmente si supera l’anno, dopodiché è tutto guadagno. Ma i benefici non sono unicamente di tipo economico: pensiamo alla sostenibilità dei processi, all’energia impiegata, ai materiali risparmiati. Gli incentivi legati a Transizione 5.0 sono vincolati a quel tipo di efficienza, e le aziende dovranno essere in grado di dimostrare la riduzione dei propri consumi. In ogni caso non importa quale sia la ragione di partenza, economicità di processo o efficienza: con un singolo investimento si otterranno entrambi i benefici”. ©TECN’È
Misura della rugosità su particolare aerospace attraverso multisensore REVO-2 equipaggiato con sonda SFP2.