I nuovi robot da poco lanciati da ABB in una linea di produzione. In primo piano lo SCARA IRB 910, disponibile anche in versione montata a soffitto e in due modelli, da 3 kg di payload e 350 mm di sbraccio e da 6 kg di payload e 550 mm di sbraccio.
Un controller e due robot innovativi segnano il passo del nuovo percorso tecnologico intrapreso da ABB, che avrà come punta di diamante l’impianto di Shangai: una risposta alle sollecitazioni del mercato e all’esigenza di ingegnerizzare la produzione.
di Riccardo Oldani
Un controller di nuova generazione, compatto e ad alte prestazioni. E due robot di piccole dimensioni dalle caratteristiche innovative. Sono queste le novità, appena introdotte sul mercato, con cui il Gruppo ABB preannuncia il lancio di una nuova famiglia di robot industriali altamente modulari e flessibili.
Un passo richiesto dal ritmo incalzante con cui la rivoluzione digitale chiede a tutti gli attori dell’Industry 4.0 di proporre soluzioni sempre più innovative e performanti. Ma anche una scelta all’impronta della razionalizzazione produttiva, che il Gruppo ha deciso di darsi per velocizzare sempre di più il ritmo di innovazione dei propri prodotti. Come avverrà nel nuovo stabilimento produttivo di Shanghai, che entrerà in funzione a fine 2020, per cui ABB ha stanziato un investimento da 150 milioni di dollari e che vedrà l’impiego di soluzioni di machine learning, digitali e di robotica collaborativa per realizzare la fabbrica di robot più avanzata, automatizzata e flessibile mai concepita finora.
NUOVI CONTROLLI
Mai come in questo caso, quindi, l’introduzione di tre nuovi prodotti rispecchia l’adozione di una nuova strategia produttiva. Abbiamo incontrato Michele Pedretti, Business Development Manager Local Business di ABB Robotics in Italia, per farci raccontare le loro caratteristiche salienti e inquadrarle nello slancio innovativo del gruppo. “Il nuovo controller OmniCore è il primo e il più piccolo di una nuova famiglia sviluppata per aumentare le performance e ridurre gli ingombri. Può essere montato nei rack da 19 pollici, sia in posizione orizzontale che verticale. È anche disponibile in una versione ‘desktop’ per facilitare integrazione e gestione del cablaggio. È dotato di una grande capacità di calcolo, per un motion control estremamente preciso ed efficiente e, grazie alla sua connettività, consente anche l’inserimento di default dei Connected Services, i servizi avanzati di assistenza e manutenzione preventiva e proattiva di ABB, e di SafeMove 2, il software che consente il controllo di sistemi di sicurezza, come il laser scanner, per rendere la cella robotica cooperativa o collaborativa”.
I nuovi controller OmniCore rispondono all’esigenza del Gruppo di semplificare sia la produzione che l’installazione e l’utilizzo e sono corredati anche da una nuova versione del Flex Pendant, il display di controllo del robot, più leggero e intuitivo nell’utilizzo.
I due nuovi robot ABB fanno parte di una nuova famiglia ingegnerizzata in modo tale da facilitare la produzione nella gestione delle diverse varianti di modello. Le macchine sono prodotte nell’impianto di Shanghai del Gruppo.
NUOVO SCARA
I controller della famiglia OmniCore serviranno a gestire tutti i robot di nuova generazione ABB. La scelta di proporre inizialmente il formato più piccolo da 19 pollici è funzionale al lancio contestuale dei due nuovi robot di piccole dimensioni di ABB, ai quali si abbina idealmente. I due nuovi robot sono lo SCARA IRB 910INV, montato a soffitto, disponibile in due versioni, con payload da 3 kg e sbraccio di 350 mm e con payload da 6 kg e sbraccio da 550 mm. “Questo robot”, spiega Pedretti, “nasce da precise esigenze che abbiamo raccolto tra i nostri clienti del settore packaging, che hanno bisogno di macchine estremamente precise e veloci, in particolare quando si tratta di effettuare manipolazioni di componenti elettroniche. Abbiamo quindi spinto al massimo la ripetibilità e la velocità”. Al cosiddetto test dei 12 pollici (o goal post test), a cui vengono sottoposti normalmente i robot SCARA, che consiste in un movimento in verticale verso l’alto di 25 mm, uno in orizzontale di 300 mm e infine uno in verticale verso il basso di 25 mm, i nuovi IRB 910INV di ABB rispondono con un tempo ciclo di 0,35 secondi per la versione più piccola e di 0,40 secondi per quella più grande, che li pongono ai vertici delle rispettive categorie. “L’ingegnerizzazione del prodotto”, dice Pedretti, “ha curato ogni dettaglio, a partire dalle aree di lavoro, e in particolare dall’angolo di rotazione del primo asse, che supera i 180° e consente, in combinazione con il secondo asse, di superare il valore di un angolo giro ed eliminare così gli angoli morti. Tutti i cavi sono interni e tutti e quattro gli assi sono associati a un nuovo sistema di calibrazione. Un cavo Ethernet da 1 Gigabit consente il collegamento di un sistema di visione. Tutte queste caratteristiche rendono il nuovo SCARA adatto ad assemblaggi rapidissimi e molto precisi, in settori come la meccanica, l’elettronica, la general industry ma anche la cosmetica”. Il robot è stato pensato anche per essere facilmente inserito in linee di assemblaggio e per incontrare le esigenze di OEM e system integrator.
Il rendering del nuovo stabilimento che ABB ha progettato di realizzare a Shanghai, in Cina, con entrata in servizio prevista per la fine del 2020. Nasce da un investimento di 150 milioni di dollari e vedrà l’impiego di soluzioni di machine learning, digitali e di robotica collaborativa.
NUOVO ANTROPOMORFO
La terza novità di ABB Robotics è l’antropomorfo IRB 1100, anch’esso disponibile in due versioni, entrambe con payload di 4 kg e sbraccio di 580 mm per il modello più grande e di 475 mm per quello più piccolo. Può essere a montato a pavimento, soffitto o parete ed è stato concepito per un aumento della produttività in uno spazio più compatto. “L’IRB 1100 più piccolo”, spiega Pedretti, “nasce per il mercato dell’elettronica, dove la compattezza è fondamentale anche per un robot con 6 gradi di libertà. E anche per questo prodotto il risultato del test dei 12 pollici è indicativo, 0,42 secondi, appena due decimi in più rispetto allo SCARA. L’area operativa non ha punti morti, grazie alla mobilità dell’asse 1, con una rotazione di +/- 230°. Tutti i passaggi cavi sono interni, sia quelli per la trasmissione del segnale che quelli per l’aria e per la connessione Ethernet. Un nuovo sistema di calibrazione adotta spine che possono essere montate su ogni asse per ripristinare il robot nel modo più veloce e automatico. Questa nuova soluzione sarà comune anche ai modelli di nuova generazione di prossima uscita”. Come per lo SCARA, anche questo nuovo antropomorfo adotta la nuova unità di controllo OmniCore. I settori di impiego sono i più svariati, dall’automotive all’elettronica, per operazioni di pick & place ma anche di avvitatura e montaggio.
OBIETTIVI E STRATEGIA
Che cosa si prefigge ABB con il lancio di questi nuovi prodotti? Sono tutti perfettamente conformati alle esigenze di OEM e system integrator che realizzano macchine e impianti per settori particolari, come il packaging e l’assemblaggio, assai numerosi e dinamici in Italia. “Si inseriscono”, dice ancora Pedretti, “in una gamma di soluzioni assai ampia e al termine di un anno, come il 2018, che per noi ha avuto risultati estremamente positivi in entrambi i semestri e in tutti i settori, dal food & beverage alla pallettizzazione, alla saldatura. Contiamo quindi di proseguire il trend nel 2019, anche perché molti nostri clienti possono contare su ordini e commesse per i prossimi mesi”. Nel corso dell’anno, poi, uscirà sul mercato italiano anche la nuova versione a un solo braccio del robot collaborativo YuMi, presentata alla scorsa edizione di Automatica, e introdotta per facilitare l’installazione, anche a parete e a soffitto. “YuMi”, conclude Pedretti, “si è ritagliato uno spazio importante nelle nostre vendite e riscuote grande interesse tra i nostri clienti, probabilmente anche per il fatto che è un robot nato esclusivamente per compiti collaborativi, con un payload ridotto, di 500 g, che consente la realizzazione di applicazioni pienamente rispettose delle norme di sicurezza anche alle massime velocità di esercizio, cioè 1.100 mm al secondo”. ©TECN’È
Il robot antropomorfo IRB 1100 di ABB è disponibile in due versioni: entrambe con payload di 4 kg e sbraccio di 580 mm per il modello più grande e di 475 mm per quello più piccolo. Può essere a montato a pavimento, soffitto o parete.