L’alta resistenza PID delle celle fotovoltaiche HIT di Panasonic Corporation è stata dimostrata da approfonditi test indipendenti.
La potenza in uscita del sistema di generazione di resa dei moduli Panasonic HIT non degrada anche quando il sistema è in funzione ad alte tensioni, in condizioni di elevata temperatura e alta umidità. Approfonditi test indipendenti dimostrano l’elevata resistenza alla degradazione del potenziale indotto (PID) delle celle fotovoltaiche del leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di prodotti elettronici.
di Luigi Ortese
Panasonic Corporation (http://panasonic.net/) ha annunciato che l’alto livello di resistenza alla degradazione del potenziale indotto (PID) raggiunto dai moduli fotovoltaici HIT è stato confermato da recenti prove di laboratorio condotte internamente all’azienda e da terze parti indipendenti. Le metodologie dei test, stabilite da organizzazioni esterne e autonome, sono state tra le più rigorose nel panorama dei test PID. L’aver superato con successo test di resistenza così severi ha confermato l’alta qualità e l’affidabilità dei moduli Panasonic HIT.
Il PID è il fenomeno per cui la potenza di uscita dei moduli fotovoltaici si riduce a causa di dispersioni, quando questi ultimi sono soggetti a fattori esterni come le alte temperature e le elevate umidità, ad alte tensione di esercizio, che si verificano tra i circuiti interni – celle fotovoltaiche – e il collegamento del telaio a terra. Il PID può dunque verificarsi in ambienti caratterizzati da temperature e umidità molto alte, dove la tensione del sistema è elevata. Questa situazione si verifica quando l’isolamento dell’incapsulante non è totalmente ermetico, e, pertanto, il vetro e il telaio del modulo consentono la formazione di correnti di dispersione: in tal caso, la cella si trasforma da diodo a transistor. Una delle cause principali è legata al fatto che esiste un’elevata resistenza tra il silicio emettitore (tipo N) e la base (drogaggio di tipo P).
ELEMENTI DI ECCELLENZA
Alcuni elementi dimostrano l’autorevolezza dei test svolti sui moduli Panasonic e sulla resistenza al PID delle celle fotovoltaiche HIT. Rispetto alle convenzionali celle in silicio cristallino, il fatto che lo strato isolante sulla superficie della cella si carichi può, ad esempio, essere inteso come una causa diretta del PID. Diversamente, nel caso delle celle fotovoltaiche HIT, entrambe le superfici della cella sono strati conduttivi trasparenti, senza la presenza di strati isolanti. È per tale motivo che non si verifica il fenomeno del PID: infatti, la conformazione della cella HIT, grazie alla eterogiunzione, prevede una doppia superficie di contatto, sia sopra che sotto; pertanto, non è possibile che si crei una corrente di dispersione, perché il campo induttivo si annulla da solo tra il fronte e il retro della cella.
Una seconda considerazione scaturisce dal fatto che nessun caso rilevante di PID è stato riportato nel mercato europeo, americano o giapponese.
Una terza constatazione è invece data dal fatto che più di due modelli di moduli fotovoltaici HIT sono stati testati internamente ed esternamente all’azienda, in molteplici condizioni: i risultati mostrano che non vi è alcuna degradazione nelle loro caratteristiche.
Ultimo dato, non per questo meno significativo, è quello che illustra come, durante uno dei test effettuati esternamente dalla società Chemitox Inc. (*), i moduli HIT siano stati sottoposti a una tensione di 1.000 Volt per 96 h, ad una temperatura di 60 gradi Celsius con un’umidità relativa dell’85%. I moduli solari Panasonic HIT non hanno, in tal caso, mostrato nessun segno di degradazione.
Va infine aggiunto che simili condizioni sono molto più rigide rispetto a quelle di altri test normalmente condotti da terze parti, i cui risultati sono disponibili al pubblico. Panasonic intende accelerare lo sviluppo e la commercializzazione delle celle fotovoltaiche con alta qualità e affidabilità, con l’obiettivo di espandere il business a livello globale. Da non trascurare che l’obiettivo dell’azienda con sede a Osaka, in Giappone, è quello di diventare la “Numero1 Green Innovation Company in the Electronics Industry” entro il 2018, anno che coincide con il centenario dalla sua fondazione.
* Chemitox Inc. è l’organizzazione professionale che effettua i test di valutazione sulla sicurezza, sulle celle fotovoltaiche, ecc. È certificata come laboratorio di terza parte dall’American Association for Laboratory Accreditation (A2LA), in accordo con ISO/IEC17025 (requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura). Inoltre, è approvata come laboratorio esterno da Underwriters Laboratories Inc. (UL), una certificazione americana e da National Recognized Testing Laboratory (NRTL), secondo gli standard di accredito dei laboratori di test UL per alcuni materiali (GTSM: Global Technical Service Manual).