Il Gruppo Camozzi, ABB ed Evolut stanno lavorando insieme per la crescita dell’Industria 4.0. Una dimostrazione concreta di questa sinergia è l’innovativa cella robotizzata di assemblaggio presso lo stabilimento Camozzi di Polpenazze del Garda.
di Carolina Sarpi
Il Gruppo Camozzi (www.camozzigroup.com)è una delle realtà industriali italiane più importanti nel mondo dell’automazione industriale, delle macchine utensili e del meccanotessile, presente in oltre 70 Paesi con più di 2.400 addetti distribuiti fra 10 aziende leader nei rispettivi settori. Ormai da un decennio, ben prima che in Italia si iniziasse a parlare di digitalizzazione e Industria 4.0, il Gruppo è attento alle opportunità offerte dalle tecnologie più avanzate, come testimonia la creazione di Camozzi Digital (www.camozzidigital.it/), società nata con l’obiettivo di supportare le aziende che vogliono crescere e avere successo sfruttando l’innovazione digitale e l’Internet of Things.
“Oggi l'Industrial Internet of Things (IIoT) rende disponibile in tutti i settori produttivi un'enorme quantità di dati che consente di ottenere un rapido aumento dell’efficienza e della produttività e, di conseguenza, ingenti risparmi”, spiega Lodovico Camozzi, presidente e amministratore delegato del Gruppo. “Non sfruttare questo patrimonio sarebbe un errore imperdonabile ed è per questo che tutto il Gruppo sta investendo molto in questo ambito, così da sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale”.
IN SINERGIA PER L’INDUSTRIA 4.0
Uno dei fiori all’occhiello di Camozzi Digital è l’impianto all’avanguardia realizzato presso lo stabilimento di Polpenazze del Garda (BS) in collaborazione con ABB Robotica (http://new.abb.com/it) e l’azienda bresciana Evolut (www.evolut.it), uno dei più importanti integratori italiani ed europei di sistemi robotizzati i n ambito industriale. Il progetto ha portato alla realizzazione, all’interno dello stabilimento di Camozzi, di una cella robotizzata di assemblaggio nella quale un robot collaborativo YuMi lavora “gomito a gomito” in assoluta sicurezza con un operatore per assemblare una servo valvola con un processo digitalizzato e altamente efficiente. La cella è dotata di una serie di sensori che trasmettono grandi quantità di dati in tempo reale alla piattaforma di Camozzi Digital, dove vengono elaborati per ricavarne informazioni fruibili e funzionali all’ottimizzazione dei processi.
Da sinistra a destra: Oscar Ferrato (ABB Italia), Cristian Locatelli (Camozzi Digital), Franco Codini (Evolut), Marco Camozzi (Camozzi Automation) e Lodovico Camozzi (Gruppo Camozzi).
L’AVANZATA DELLA ROBOTICA COLLABORATIVA
“L'impianto di Polpenazze è la concreta testimonianza del ruolo da protagonista che ABB ha assunto nella quarta rivoluzione industriale, attraverso il suo impegno nello sviluppo dell'Internet of Things,”, sottolinea Leonardo Leani, Global Channel Manager di ABB Robotics. “YuMi è un elemento chiave della nostra strategia Internet of Things per la sua capacità di lavorare, senza gabbie o barriere protettive, a stretto contatto con addetti umani in virtù della sua progettazione a sicurezza intrinseca.”
Nell’applicazione realizzata in Camozzi, grazie ai suoi due bracci YuMi preleva da distinti polmoni di carico il corpo valvola e il relativo fondello, assemblandoli in automatico con due viti e sollevando l’operatore dall’attività ripetitiva e logorante di avvitatura dei componenti. L’addetto può così essere impiegato in operazioni con un valore aggiunto maggiore, per esempio supervisionare il corretto funzionamento della cella secondo un protocollo di manutenzione predittiva, in linea con i principi di Smart Manufacturing adottati dal Gruppo Camozzi in tutti i propri impianti. Grazie alla cella realizzata da ABB ed Evolut, la produzione giornaliera di valvole della Serie 3 è aumentata in misura significativa.
UNA CELLA ROBOTIZZATA EVOLUTA
“Integrazione 4.0 è il nome che, in Evolut, diamo a un approccio, del tutto contemporaneo, alla creazione di nuovi sistemi produttivi che pongano al centro l’efficienza dell’impianto combinata all’uso di quelle che sono definite tecnologie abilitanti”, ha spiegato Franco Codini, titolare di Evolut. “Nel caso di questa prima isola di assemblaggio collaborativo realizzata in Camozzi, si è trattato dell’inserimento di un robot assemblatore tra due operatori che realizzano il pre-assemblaggio e curano il collaudo: abbiamo cioè assegnato al robot una funzione che richiede estrema precisione ma è assolutamente ripetitiva e priva di possibilità decisionali, che vengono concentrate sull’uomo. Il tempo ciclo è dettato dall’uomo, e la macchina vi si adegua”.
SVILUPPI FUTURI
L’impianto realizzato è solo il primo passo del percorso intrapreso insieme da Camozzi, ABB ed Evolut all’interno dello stabilimento di Polpenazze. Per la fine dell’anno, sarà operativa anche una cella collaborativa di assemblaggio ad alta velocità composta da 5 robot antropomorfi. “Di norma i concetti di robotica collaborativa e di velocità non vanno molto d’accordo, per evidenti motivi di sicurezza”, spiega Codini. “In questo caso, la cella avrà alte velocità, ma sarà collaborativa in quanto permetterà l’accesso all’operatore riducendo o fermando il proprio movimento per riprenderlo appena possibile, senza lunghissime procedure”.
Progetto 3D dell’isola collaborativa ad alta velocità che Evolut installerà in Camozzi entro la fine dell’anno.