#dati(big)@IBM, svoltosi lo scorso 17 marzo, ha concretamente mostrato le opportunità aperte dall’utilizzo proficuo dei dati.
Sulle opportunità aperte dall’utilizzo dei dati si è teorizzato e discusso ampiamente negli ultimi anni. È arrivato ora il momento di vederli in azione. Il 17 marzo scorso a #dati(big)@IBM è stato concretamente mostrato cosa è stato realizzato, le tecnologie e le soluzioni che hanno permesso a tante aziende italiane di ottenere risultati tangibili, quali saranno gli sviluppi futuri e, soprattutto, quello che ciascuno può fare.
di Luca Bastia
“Sono numerosi i casi di utilizzo dei Big Data che fanno comprendere il beneficio di business che determinate azioni, unite ad alcune tecnologie, condite da una certa quantità di skill, possono portare ad aziende private e pubbliche”, ha evidenziato Paolo Degl’Innocenti, Vice President Software di IBM Italia, aprendo la manifestazione sulle opportunità di utilizzo dei dati, “#dati(big)@IBM”, organizzata lo scorso 17 marzo presso l’IBM Client Center (www.ibm.com/it).
I dati sono infatti diventati per il business una nuova, potente risorsa: l’analisi in tempo reale, i sistemi predittivi, la governance e il ciclo di vita dei dati strutturati e non, sono lo strumento per costruire un vantaggio competitivo e creare valore. In tutti i settori.
Il manager di IBM ha poi posto in rilievo come si parli spesso di digitalizzazione e degli impatti che questa sta avendo sul “fare impresa”. La digitalizzazione è pervasiva e incide su alcuni dei processi core delle aziende: un esempio tangibile è sicuramente quello del marketing. “La tecnologia trasforma radicalmente il modo di fare marketing: nella volontà e nella possibilità delle imprese di essere più vicine ai clienti, di conoscerne meglio i bisogni, i desideri, le necessità così da esser loro accanto e puntuali in ciò che viene proposto, fornendo un servizio e ricevendo in cambio lealtà nel momento d’acquisto”, ha detto Degl’Innocenti. “In ambito vendite”, ha poi continuato il manager, “un esempio è quello del churn, la possibilità di contrastare la tendenza che alcuni cluster di clienti manifestano abbandonando l’azienda come fornitore, mettendo in campo politiche commerciali atte a bloccare tale meccanismo o addirittura proponendo alternative interessanti per quella tipologia di utenti. E ancora: in ambito marketing e vendite si pensi all’analisi del sentiment, ciò che gli utenti interessanti per l’azienda pensano del brand, ponendo in rilievo gli aspetti ritenuti positivi o negativi in modo da far leva sui primi e contrastare i secondi”.
“Sono numerosi i casi di utilizzo dei Big Data che fanno comprendere il beneficio di business che determinate azioni possono portare ad aziende private e pubbliche”, ha evidenziato Paolo Degl’Innocenti, Vice President Software di IBM Italia.
EFFETTO DIGITALIZZAZIONE
Anche altri aspetti, meno evidenti, sono stati fortemente impattati dalla digitalizzazione: un esempio su tutti è la supply chain. Uno studio IBM indirizzato ai COO, Chief Operation Officer, mostra diversi casi di aziende leader nel mondo che, grazie all’analisi predittiva della domanda, riescono a collegare tutto il ciclo di back end (produzione, logistica, approvvigionamento materie prime) in previsione di quelli che saranno i mutamenti della domanda stessa. “Sono innumerevoli i casi concreti di utilizzo dei Big Data in differenti settori e in diversi segmenti delle imprese, come quello dei servizi forniti ai clienti; il risultato è una maggiore vicinanza al cliente e l’automatizzazione del modo in cui fare customer care”, ha puntualizzato Degl’Innocenti.
In tutti questi casi, il punto focale sono i dati su cui poggiano le applicazioni, gli strumenti di analisi, così come gli skill interni. La grande differenza la fa la capacità di gestire i dati che derivano dal mondo tradizionale, dal mondo legacy, dal mondo transazionale, o dai dati che vengono dall’interno dell’azienda o da fonti esterne che sono di natura diversa, dati destrutturati che non sempre sono stati utilizzati in modo industriale.
“In IBM siamo strutturati in modo tale che attorno all’analisi dei dati vi sia una forte capacità interna”, ha sottolineato Degl’Innocenti. “Negli ultimi anni la società ha investito diversi miliardi di euro, acquisendo anche numerose imprese al fine di arricchire il proprio portafoglio prodotti, skill e servizi, per avvicinare ol più possibile ai clienti le best practice mondiali avanzate di analisi dei dati. Alcuni mesi fa abbiamo creato una struttura denominata proprio Big Data. All’interno di questa struttura abbiamo convogliato competenze di vendita, pre-vendita e post-vendita, realizzando un gruppo coeso di persone che, insieme ai partner con un adeguato livello di skill, è in grado di portare ai clienti tutte le capability che scaturiscono dagli investimenti degli ultimi anni. Nei sei mesi di attività del gruppo sono circa 40 i ‘cantieri di lavoro’ attivati”. Leader del nuovo gruppo è Walter Aglietti.
Grazie alla possibilità offerta dai motori analitici IBM di analizzare i messaggi su Twitter, le decisioni di business non saranno più le stesse”, ha sottolineato Marco Fregonese, Strategy and Analytics Leader GBS IBM Italia.
UNA PARTNERSHIP CON TWITTER
IBM ha annunciato anche un accordo di partnership strategica con Twitter. La società di Armonk sulla base di quanto concordato metterà a disposizione le conoscenze tecnologiche, il cloud e le capacità analitiche per analizzare la grande mole di dati disponibili in Twitter. “L’obiettivo che si propone IBM è quello di ottenere insight più significativi per identificare azioni di business utili, targettizzate, generando ancora nuovi dati sull’interazione ‘cliente-azienda’. Grazie alla possibilità offerta dai motori analitici IBM di analizzare i messaggi su Twitter, le decisioni di business non saranno più le stesse”, ha sottolineato Marco Fregonese, Strategy and Analytics Leader GBS IBM Italia. “I dati social, per esempio, forniscono una conoscenza approfondita della persona, ma la loro enorme quantità rende necessario individuare quelli realmente interessanti dal ‘rumore’ di tutti gli altri”.
Salvatore Ippolito, Country Manager di Twitter Italia, ha evidenziato che il network conta quasi 300 milioni di utenti che pubblicano mezzo miliardo di twit al giorno su scala mondiale. Ciascuno di questi descrive uno stato, un contenuto, un’informazione che ha dentro sé molte potenzialità. “Numerosi sono gli esempi di campagne di marketing targettizzato in cui si sfruttano top trend di discussione legati a particolari eventi, come la moda o lo sport, per proporre specifici prodotti o soluzioni”, ha sostenuto Ippolito.
Fregonese ha infine ricordato quanto ad esempio è stato realizzato per un produttore di elettrodomestici che, analizzando tutto quello che si “twitta” riguardo al brand e ai suoi prodotti, ha impostato una strategia chiara su un canale di comunicazione di marketing ed ha deciso i miglioramenti da attuare sui prodotti, monitorandoli nel tempo.
Numerosi rimangono comunque i settori industriali che possono trarre beneficio di business da un uso analitico di grandi masse di dati. Per affrontare queste sfide le imprese hanno però la necessità di skill specifici: a tale scopo, IBM, insieme al Politecnico di Milano, organizza dei corsi per formare le nuove figure professionali che raccolgano la “sfida dei dati”.
Salvatore Ippolito, Country Manager di Twitter Italia, ha evidenziato che il network conta quasi 300 milioni di utenti che pubblicano mezzo miliardo di twit al giorno su scala mondiale.