Durante il 3DEXPERIENCE Forum Italy, Dassault Systèmes ha illustrato la propria strategia d’offerta basata sulla 3DEXPERIENCE Platform e le Industry Solutions. Si tratta di una piattaforma che prende vantaggio dal portafoglio dell’azienda, ma che mette in valore anche un nuovo portfolio recentemente creato, quello delle “industry solutions”, soluzioni industriali che sono state realizzate ad hoc.
di Luca Bastia
“Solamente tre anni fa abbiamo riposizionato Dassault Systèmes (www.3ds.com) e abbiamo voluto annunciare che eravamo pronti a fare il quarto passo nella storia della nostra società, passo che abbiamo chiamato 3DEXPERIENCE”, ha detto Monica Menghini, Executive Vice President Corporate Strategy, Industry & Marketing di Dassault Systèmes, durante il suo speach al recente 3DEXPERIENCE Forum Italy. “Lo abbiamo chiamato così perché 3D ovviamente è il nostro passato e l’Experience è il nostro futuro”.
“È il futuro”, ha aggiunto, “perché oggi per distinguersi nei mercati non basta saper fare buoni prodotti, il fattore differenziante è la creatività; l’innovazione viene dalle idee, non è sempre inventare delle nuove cose, ma è trasformare qualche cosa che esiste, è la creazione dell’esperienza. L’innovazione si chiama anche ‘distruptive thinking’, ovvero capacità di creare offerte olistiche. Oggi non acquistiamo più il prodotto in quanto tale, ma acquistiamo il lifestyle, ossia un valore emozionale, un valore che include anche addizionali fisici. L’offerta economica è diventata complessa: non si limita solo a prodotti di qualità. Questa è l’Experience Economy. E questo è il mondo a cui abbiamo fatto riferimento quando abbiamo deciso di ‘reinventare’ Dassault Systèmes”.
Secondo Menghini le aziende, con i software attuali e i sistemi informatici che in molti casi sono degli anni '80, non possono creare esperienze. “È necessario creare una nuova generazione di sistemi informatici, una nuova piattaforma che noi abbiamo chiamato 3D Experience Platform”.
Monica Menghini, Executive Vice President Corporate Strategy, Industry & Marketing di Dassault Systèmes.
L’OFFERTA DI DASSAULT SYSTÈMES
Si tratta di una piattaforma di nuova generazione che prende vantaggio dal portafoglio di Dassault Systèmes, ma anche mette in valore un nuovo portfolio recentemente creato, quello delle “industry solutions”, soluzioni industriali che sono state realizzate ad hoc. DS ha anche profondamente cambiato l’estetica della piattaforma che si è ispirata alla social industry experience. “La parola social”, spiega la manager, “significa che la creazione delle esperienze non deve essere demandata a persone iperspecializzate, poiché le idee vengono da tutte le parti all’interno dell’impresa. Inoltre, la piattaforma permette di utilizzare applicazioni in cloud in modo che l’azienda non debba acquistare tutto, ma possa usare le applicazioni per quanto servono”.
L’offerta è passata da un portfolio di prodotti, in cui ogni linea contava circa 2.500 soluzioni, a un portfolio ripensato e dedicato alle industrie, verticalizzato. In più Dassault ha anche cambiato la struttura dell’architettura della piattaforma, in modo da farla diventare organica. Nell’offerta per il manufacturing è stato inserito il manufacturing operation, cioè l’ottimizzazione del flussi di produzione.
Una visione condivisa da Alberto Baban, Presidente Piccola Industria e Vicepresidente Confindustria, che nel suo intervento ha sostenuto che “il digitale, con l’evoluzione delle tecnologie, aumenterà la percezione sensoriale di cosa significa vivere un’esperienza. Questo stravolgerà tutte le logiche di produzione perché, per fare un esempio, chi produce una scarpa non venderà solo il manufatto e la sua qualità, ma venderà un prodotto che trasmette l’idea di un ‘percepito’ che è molto italiano, cioè la bellezza, e un secondo ‘percepito’ che è la parte più alta sensoriale che si chiama esperienza. Qualsiasi prodotto, compreso per esempio un tornio, avrà questa caratteristica principale: l’aspetto. La qualità è un default, deve esserci, non è in discussione (la qualità di prodotti che provengono da ogni parte del mondo è uguale), ma bisogna offrire qualche cosa di più. Il ‘qualcosa di più’ ha una grandissima componente di estetica e di esperienza. Chi saprà proporre i propri prodotti dell’evoluzione prossima futura con questi due pilastri non solo sarà vincitore, ma emergerà; avrà quell’elemento distintivo che va molto oltre il ‘made in’”.
IL MERCATO ITALIANO
Guido Porro, Managing Director della regione EuroMED (Italia, Israele, Turchia, Grecia e Balcani) e amministratore delegato per l’Italia, ha dato infine qualche accenno al mercato italiano: “Questa country ha delle potenzialità consistenti e delle sfide altissime. I numeri del nostro Paese sono buoni, sia dal canale diretto, che ci porta risultati interessanti, sia dall’indiretta, che ha ottime performance”. Porro, per policy aziendale, non ha potuto fornire i numeri del fatturato italiano, ma ha sottolineato che la crescita nel nostro Paese è a due cifre.
Guido Porro, Managing Director della regione EuroMED (Italia, Israele, Turchia, Grecia e Balcani) e amministratore delegato per l’Italia.