“Reflective” - acronimo per REconFigurable Light EleCTrIc VEhicle - è una citycar che, oltre a incarnare le qualità di guida dei veicoli già in commercio, porta con sé una forte ventata d’innovazione.
Auto elettrica: nasce “Reflective”, il primo veicolo a ricarica wireless progettato dalle università europee con fondi UE.
di Giuseppe Costa
Auto elettriche con sistema di guida autonoma, eco-friendly e altamente personalizzabili sono ormai da tempo nei depliant delle case automobilistiche. C’è però un progetto destinato a rivoluzionare il mercato dell’automotive. Nato anche fra i banchi delle università europee, “Reflective” (acronimo per REconFigurable Light EleCTrIc VEhicle) è una citycar che, oltre a incarnare le qualità di guida dei veicoli già in commercio, porta con sé una forte ventata d’innovazione: con interni riconfigurabili in base alle esigenze di trasporto per persone o merci, è un modello interconnesso mediante cloud e facilmente ricaricabile tramite tecnologia wireless, eliminando così i fastidiosi e lunghi cavi per la ricarica delle batterie. Ma c’è di più: a finanziare il progetto, mettendo sul piatto quasi 8 milioni di euro, è stata l’Unione Europea che così ha premiato la vision di una cordata di imprese e università, fra cui l’italiana Unicusano e il suo dipartimento di ingegneria.
Il centro di ricerca finlandese VTT, la cipriota Research and Innovation Center, il consorzio italiano Scire, l’austriaca Thien, la tedesca AVL Software and Functions, l’Università slovena di Lubiana, la spagnola Idiada Automotive Technology, l’estone Auve Tech e l’Università degli Studi Niccolò Cusano hanno messo a punto “Reflective” in tre anni di studio e analisi con l’obiettivo di contribuire a una significativa riduzione del traffico, al miglioramento della qualità dell’aria nelle zone urbane e all’ottimizzazione degli spazi di parcheggio, con indubbi benefici da un punto di vista sociale, economico e ambientale.
Il progetto “Reflective” è finanziato dall’Unione Europea che ha messo sul piatto quasi 8 milioni di euro, premiando la vision di una cordata di imprese e università, fra cui l’italiana Unicusano e il suo dipartimento di ingegneria.
PROGETTO INNOVATIVO
Per il mercato delle microcar “Reflective” rappresenta un bel salto verso il futuro, combinando innovazione ingegneristica con componenti standard come un sistema di condizionamento personalizzato dell’abitacolo, caratteristica assente in altri modelli. Daniele Chiappini, professore dell’Unicusano, coinvolto in prima persona nel progetto, così commenta la fine del percorso di ricerca e sviluppo: “Reflective, focalizzato su veicoli elettrici leggeri altamente sicuri e riconfigurabili, potrebbe avere un impatto significativo sul mercato grazie a diverse caratteristiche innovative come la sicurezza secondo gli standard europei, la riconfigurabilità, la ricarica wireless e il comfort”.
ELEVATI STANDARD DI SICUREZZA
Sotto la voce “riconfigurabilità” Reflective è un veicolo in grado di essere facilmente trasformato da mezzo per il trasporto persone a veicolo per il trasporto merci, semplicemente smontando i sedili posteriori. In ambito sicurezza, il progetto ha raggiunto le quattro stelle EuroNCAP, primo tra le microcar, dimostrando così un elevato standard di sicurezza, un fattore sempre più importante per i consumatori. Grazie poi alla ricarica delle batterie in “wireless mode”, la microcar cancella il sentimento sempre più diffuso fra gli automobilisti di “panic charge”, ovvero la preoccupazione di dover ricaricare il veicolo manualmente. Infine, l’aspetto del comfort: l’inclusione di un sistema di condizionamento dell’abitacolo, assente in altre microcar, aumenta il piacere dello stare a bordo.
Come spiega il docente dell’Unicusano, “alla base del progetto Reflective c’era l’idea di creare un prodotto figlio dello sviluppo sostenibile per le aree urbane fortemente congestionate. Un prodotto, riconfigurabile, che potesse essere utilizzato di giorno per il trasporto persone e di notte per il trasporto merci. Da non sottovalutare il suo impiego diffuso nei centri urbani, prestandosi come modello di punta per il car sharing”. ©TECN’È
Agli atenei protagonisti del progetto, fra cui l’Unicusano, l’Europa ha messo sul piatto quasi 8 milioni di euro. Durato oltre 3 anni, lo studio ha dato vita a una citycar innovativa, dagli alti standard di sicurezza e completamente interscambiabile.