Il Gruppo Interroll è leader globale nei comparti dell’intralogistica e del motion.
La componentistica per il motion è un elemento centrale per gli impianti e i macchinari da produzione, la movimentazione e l’automazione. Come cambia il suo ruolo nel panorama dell’Industria 4.0? Le opinioni a confronto di Interroll Italia.
di Carolina Sarpi
Delineare scenari più che descrivere prodotti: questo l’obiettivo della conferenza stampa organizzata a Milano da Interroll Italia (www.interroll.it), filiale del Gruppo leader globale dell’intralogistica e del motion. Nel corso dell’incontro le riflessioni ad ampio respiro sull’evoluzione del mondo manifatturiero sono state affidate a Claudio Carnino, Direttore Commerciale di Interroll Italia, e a Marco Taisch, Professore Ordinario al Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dove insegna Advanced and Sustainable Manufacturing.
COMPONENTI E COMPETENZE
I componenti degli impianti e le competenze necessarie ad assecondare le esigenze dello Smart Manufacturing sono, secondo Interroll, due tra i pilastri portanti di Industry 4.0. Per Claudio Carnino un elemento fondamentale dell’evoluzione industriale è la sempre più pressante automazione dei processi produttivi e di quelli distributivi. Prima, durante e dopo la manifattura di un determinato bene vi è oggi un processo sempre più automatizzato. La ricerca persegue l’obiettivo di processi a sempre maggiore efficienza, efficacia, velocità, produttività. “Interroll ha intensificato da qualche anno la sua presenza nel mondo dell’industria manifatturiera e dell’automazione. A buon diritto possiamo definire l’azienda leader globale dell’intralogistica e del motion. Ciò significa che quando si deve spostare un oggetto da un punto a un punto b, è richiesta la nostra presenza. E questo in qualsiasi momento della catena produttiva: quando si produce, quando si immagazzina, quando si consegna”.
Claudio Carnino, Direttore Commerciale di Interroll Italia.
La qualità dei componenti del motion resta centrale nel nuovo modo di fare industria, connessa e comunicante. Anzi, laddove i processi a monte e a valle della produzione sono sempre più automatizzati, ladodove i comandi sono sempre più robotizzati, remotizzati e determinati da sistemi ciberfisici, il componente nell’impianto non può fallire. “Interroll guarda con entusiasmo alla quarta rivoluzione industriale. Il mondo industriale, il mondo della produzione si rinnova, si amplia. E questo ci coinvolge”, spiega Carnino. “Dove c’è la necessità di muovere oggetti, beni, prodotti e semilavorati, più velocemente, con più precisione, con maggiore sostenibilità, con più attenzione al ROI, con più attenzione all’ambiente in generale e all’ambiente lavorativo in particolare, dove c’è la necessità di una stretta collaborazione con gli integratori di sistemi e con i clienti finali, lì siamo presenti con la soluzione ideale. I nostri componenti sono già presenti in moltissimi siti, macchinari, magazzini dove l’automazione è di casa. E l’automazione è in assoluto un trend in crescita. Il nostro impegno in R&S è concentrato nella creazione di componenti ‘visionari’ dove il massimo della usabilità si coniuga con il top della tecnologia. Questo ci consente di offrire ai nostri clienti e partner le soluzioni più ‘smart’ ottenibili sul mercato a totale beneficio della produttività. Inoltre vantiamo le professionalità più elevate per poter offrire al mercato soluzioni uniche basate sull’eccellenza dei componenti. In sostanza cerchiamo di rapportarci proattivamente alla sempre più incipiente rivoluzione industriale grazie all’analisi, alla capacità, all’esperienza e all’eccellenza del nostro prodotto”.
LA RIVOLUZIONE DELLE RIVOLUZIONI
Industry 4.0 si definisce come la tendenza dell'automazione industriale ad integrare nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti e di conseguenza dei prodotti. Dunque dobbiamo aspettarci un cambiamento sia nelle tecnologie e nelle capacità di dialogo tra esse ma anche un cambio di passo e di profilo in coloro i quali sono e saranno demandati a guidare questa nuova rivoluzione industriale. Una rivoluzione in primis culturale, dunque.
“Quella che il mondo sta vivendo è la quarta rivoluzione industriale, sostanzialmente caratterizzata da una diffusione pervasiva di tecnologie digitali quali l’Internet delle cose, il cloud computing, i big data, i sistemi cyber-fisici. Queste tecnologie trovano la loro applicazione sull’intero ciclo di vita del prodotto, ovvero dalla sua concezione fino al suo uso presso il consumatore in un mondo sempre più connesso dove i confini dei ruoli del progettista, dell’uomo di produzione, del manutentore e, più in generale, delle varie figure aziendali vanno via via sfumandosi; e dove, il consumatore diventa parte integrante di questa trasformazione”, afferma Marco Taisch. “Tutto ciò deve opportunamente essere analizzato per cogliere appieno le potenzialità che queste tecnologie offrono già oggi alla competitività delle nostre imprese. Si tratta innanzitutto di comprenderle nella loro essenza più profondamente ‘tecnologica’, per poi analizzarne la loro potenzialità che è basata su un aspetto ad esse comune e trasversale: il dato e l’informazione. Infatti, tutte le tecnologie citate hanno alla base la raccolta, la gestione, l’interpretazione, l’interazione di dati e informazioni. Si deve in questo senso cominciare a parlare di ciclo di vita del dato, dalla sua raccolta (begin of life) al suo utilizzo in varie forme (end of life). In questo scenario, le competenze delle diverse figure aziendali, a tutti i livelli dell’impresa, devono necessariamente evolvere verso un mondo in cui l’aspetto ‘fisico’ e tangibile si accompagna a quello ‘digitale’ e virtuale basato sul dato. La capacità di leggere, analizzare gestire dati e informazioni diventa l’elemento fondante di ogni professionalità del futuro. Le decisioni, che una volta potevano essere basate su intuito, devono oggi lasciare il posto a razionali e quantitative analisi di contesto. Per queste ragioni, quella che stiamo vivendo oggi non è solo una rivoluzione tecnologica ma anche e soprattutto culturale”. ©ÈUREKA!
Marco Taisch è Professore Ordinario al Politecnico di Milano, Manufacturing Group, dove insegna Advanced and Sustainable Manufacturing e Operations Management.