Grazie all’attitudine alla personalizzazione, MCM è un “System Integrator” in grado di dosare la propria offerta, addirittura anche integrando macchine di terzi e proponendo una vera “fabbrica automatica”.
MCM progetta e costruisce, in collaborazione con i clienti, soluzioni tecniche complete per comparti strategici dove è essenziale la capacità di innovare. Un esempio è l’impianto FMS di ultima generazione che l’azienda piacentina ha fornito a un produttore di turbine per il mercato della generazione dell’energia. L’automazione del sistema e la supervisione con il software jFMX sono progettati e forniti da MCM.
di Anita Gargano
I comparti significativi per MCM (www.mcmspa.it) – azienda piacentina specializzata nella progettazione e produzione di centri di lavoro, sistemi flessibili di produzione e soluzioni speciali – sono in misura sempre più marcata quelli in cui il modello produttivo del cliente presuppone elementi concreti di flessibilità, uniti alle consuete aspettative in termini di precisione, produttività e affidabilità delle macchine. Per questo tra i settori applicativi spiccano quelli dell’automotive, la meccanica generale, la difesa, l’energia, l’Oil & Gas e l’Aerospace, nei quali l’azienda vanta posizioni di leadership. Proprio nel settore dell’Oil & Gas MCM ha recentemente realizzato un sistema flessibile di produzione (FMS) per un importante produttore di turbine. L’azienda piacentina ha inoltre curato l’intera ingegnerizzazione e costruzione dell’impianto, che include numerose tecnologie di terze parti.
COME È NATO IL PROGETTO
Il cliente ha contattato MCM perché interessato ai suoi centri di lavoro, ideali per la lavorazione di componenti per turbine. Per comprendere al meglio le capacità operative delle macchine e vederle “in azione” ha deciso di visitare un’altra azienda che utilizza gli stessi centri di lavoro. Lì, oltre alle macchine era presente un intero impianto automatizzato realizzato da MCM grazie al fondamentale intervento di MCE (Machining Centers Engineering), la divisione informatica dell’azienda che si occupa dell’integrazione di più macchine e della relativa automazione sia a livello hardware, sia software. In seguito a questa visita “ispiratrice” lo studio di fattibilità è stato così esteso, oltre a due centri di lavoro MCM Clock 700, anche a macchine EDM e foratrici a tuffo, un’isola di sbavatura, due magazzini verticali per stoccaggio pallet porta pezzi e punti zero porta elettrodi, macchine di misura, impianti di lavaggio e due robot antropomorfi che provvedono allo spostamento di grezzi, semilavorati e finiti da una macchina all’altra e hanno anche il compito di rigenerare in automatico gli elettrodi usurati o da sostituire per cambio di lavorazione sulle macchine EDM. I tecnici di MCE hanno inoltre lavorato sulla logica di comando di tutte le macchine presenti nell’impianto, intervenendo sui PLC per consentire la comunicazione tra tutti gli attori di questa complessa attività.
MCM ha fornito a un importante produttore di turbine per il mercato della generazione dell’energia un impianto FMS composto da due centri di lavoro Clock 700 a 5 assi con tavola tiltante. Nella foto: un dettaglio dell’isola di sbavatura, parte dell’impianto.
IL CERVELLO DELL’IMPIANTO
L’intero impianto è comandato dal software di controllo e supervisione jFMX (java powered Flexible Manufacturing eXecutive) Level 1 Base per celle di lavoro FMS, predisposto per la gestione delle risorse e completo di piattaforma e moduli integrativi di jFMX Level 2: il vero e proprio cervello del sistema, che consente l’integrazione dei mezzi di produzione tra loro e all’interno della rete aziendale. JFMX è un software appositamente sviluppato e continuamente implementato nel corso di quasi trent’anni di attività dalle divisione MCE. Il supervisore assicura il coordinamento e la gestione in tempo reale di tutte le risorse d’impianto, per l’esecuzione dei tasks di lavoro. jFMX, strutturato su più livelli, è pensato proprio per gestire l’enorme mole di variabili che la flessibilità comporta e facilitarne l’integrazione all’interno del sistema informativo aziendale del cliente. I servizi evoluti di jFMX, tra i quali l’applicazione di gestione della produzione e il monitoraggio della qualità, la reportistica generata in automatico per l’efficienza dell’impianto e lo storico delle attività sulle macchine (compresi allarmi, fermi per manutenzione e interventi sul CN), consentono di aumentare l’autonomia e la totale sicurezza degli impianti non presidiati.
IN MODALITÀ NON PRESIDIATA
Anche il costruttore di turbine ha chiesto a MCM che l’impianto potesse lavorare in modalità non presidiata. Se si escludono le postazioni manuali destinate agli operatori, il resto del sistema è in grado di operare in autonomia grazie al sistema pallettizzato su tre livelli. Qui sono disponibili 12 posizioni di stoccaggio configurabili, 10 doppie (20 in totale) per facilitare le operazioni di cambio pallet tra le varie unità e due magazzini verticali automatici e configurabili, in grado di ospitare circa 100 pallet porta pezzi e circa 50 punti zero porta elettrodi, che conferiscono ulteriore autonomia all’impianto non presidiato. Sono presenti inoltre 3 posti di carico/scarico manuale idoneo per gestione pallet porta pezzo, una postazione per la gestione di un singolo punto zero porta pezzo e due punti zero porta elettrodi.
MCM costruisce sia macchine stand alone che impianti complessi.
IL CUORE PULSANTE
Il cuore dell’impianto è costituito dai due centri di lavoro Clock 700 a 5 assi con tavola tiltante, con un campo di lavoro X, Y e Z pari a 700 x 780 x 700 mm e capaci di rapidi di 60 m/min. Il mandrino è in grado di erogare fino a 25 kW in S1 e 14.000 giri/min; il robusto attacco HSK A 63, i cuscinetti a precarico variabile e la verifica dell’equilibratura dell’utensile consentono di ottenere una finitura superficiale ottimale sui pezzi e contemporaneamente un significativo volume di truciolo asportato. Le macchine sono equipaggiate con un pacchetto di rettifica che consente di eseguire operazioni di superfinitura ed a bordo macchina è prevista una stazione di diamantatura per ravvivare in automatico le mole durante il processo di rettifica. I due Clock 700 condividono un unico magazzino utensili da 582 posti, sufficiente ad accogliere un numero di utensili ideale per operare in modalità non presidiata. Quarto e quinto asse sono sulla tavola rototiltante, che ospita pallet da 500 x 500 mm: l’angolo di basculamento (asse A) va da -105 a +35°, mentre la rotazione della tavola (asse B) conta 3.600.000 posizioni e 60 giri/min.
SOLUZIONI PERSONALIZZATE
MCM non basa il proprio successo unicamente sull’innovazione tecnica, ma considera di estrema importanza anche il rapporto di partnership con il cliente. Un legame, questo, inteso come un co-engineering finalizzato a soddisfare in modo ottimale, anche con soluzioni fortemente personalizzate, le richieste produttive. Anche in questo caso è stato fondamentale comprendere le reali necessità del cliente per ottenere il miglior risultato possibile. Potersi appoggiare a una singola realtà come MCM per realizzare l’intero impianto e la sua automazione si è rivelato molto vantaggioso per l’azienda costruttrice di turbine: in presenza di un fornitore unico, è stato possibile prendere in esame tutte le esigenze e affrontare le criticità già in fase di impostazione dell’intero impianto. Inoltre, gli stessi tecnici che hanno pensato l’impianto si sono occupati anche delle fasi di costruzione e di avviamento.
FORNITORE DI FLESSIBILITÀ
“Flessibilità” si è via via consolidata come parola chiave a tutti i livelli, dall’organizzazione aziendale alla progettazione, fino alla configurazione degli impianti e della loro automazione, traducendosi in flessibilità di processo. La gamma articolata MCM si compone di centri di lavoro orizzontali a 4 e a 5 assi, di macchine multi-processo, di sistemi modulari per la condivisione di utensili e pallet (sia multipiano che lineari), di sistemi robotizzati dedicati sia al carico/scarico pezzi sia a operazioni di sbavatura o finitura. Tutti questi gruppi permettono di configurare le celle di lavoro e gli impianti FMS, mettendo a punto le personalizzazioni in maniera modulare. Grazie a questa attitudine MCM diventa un “System Integrator” in grado di dosare la proposta, addirittura anche integrando macchine di terzi, e proporre una vera “fabbrica automatica”.
L’esperienza accumulata nel corso degli anni consente a MCM la realizzazione di soluzioni tagliate su misura sulle necessità delle aziende.