Anna-Katharina Wittenstein è Amministratore Delegato della filiale WITTENSTEIN di Grüsch.
È nel cuore della Svizzera, a Grüsch, nel Cantone dei Grigioni, che WITTENSTEIN ha costruito la sua arena. Centro di eccellenza per i sistemi lineari, l'abbiamo visitata con una guida d'eccezione: Anna-Katharina Wittenstein. Su queste pagine raccontiamo le sfide che vi si svolgono, quotidianamente. La più importante? Quella con il futuro, che si tinge di rosa.
di Margherita Di Vilio
L'arena è lo spazio centrale dell'anfiteatro, all'interno del quale si svolgevano gli spettacoli. La facciata della filiale svizzera di WITTENSTEIN descrive un arco che ricorda proprio quello di un'arena; il messaggio è chiaro: l'azienda, da sempre impegnata in prima linea sul campo della competizione, non intende tirarsi indietro, anzi. In quello che è stato uno dei momenti di crisi più drammatici degli ultimi anni, il Gruppo WITTENSTEIN ha deciso di investire circa 12 milioni di euro per trasformare questo sito produttivo in centro di eccellenza per la produzione di sistemi lineari innovativi. Al suo interno si producono sistemi di altissima qualità, ed è garantita la massima flessibilità per quanto riguarda tempi di lavorazione e consegna.
Aperta nel 2000, con lo scopo di specializzarsi nello sviluppo della tecnologia sensoristica per le trasmissioni e per la realizzazione di dentature di altissima qualità, il 22 Ottobre 2010, dopo nove mesi di lavori, è stata inaugurata la nuova sede produttiva di 3.000 m2, che si vanno ad aggiungere a 1.000 m2 di uffici e 2.000 m2 di superficie destinata alla produzione e alla logistica.
“La scelta del luogo non è stata casuale”, spiega Anna Katharina Wittenstein, Amministratore Delegato di WITTENSTEIN Grüsch: “Svizzera è sinonimo di precisione e tecnologia, qualità particolarmente apprezzate da chi viene da un paese come la Germania; non solo, è dotata di una burocrazia snella, ed è vicina ad importanti partner commerciali”.
STRATEGIA VINCENTE
“La strategia di WITTENSTEIN si riassume in queste tre parole: investire sul futuro. Questo è quanto abbiamo fatto negli ultimi anni. Abbiamo investito in strutture, in personale, in formazione, in tecnologia, in ricerca e sviluppo, in nuovi prodotti. Per questo ora siamo pronti a ripartire al fianco dei nostri clienti, a dar loro quel qualcosa in più che, in questo momento più che in altri, può fare la differenza”, afferma Anna-Katharina Wittenstein. “Stiamo lavorando per ampliare le nostre competenze in modo da completare il nostro portafoglio. La sfida che ci poniamo quotidianamente è prima di tutto quella con noi stessi”, aggiunge, “e la spinta a cercare continuamente di migliorarci è estremamente stimolante. Come estremamente stimolante è la competizione a livello internazionale: progettiamo i nostri sistemi partendo dalle esigenze dei clienti, grazie all'ottimo lavoro della nostra capillare rete commerciale, e siamo in grado di offrire loro una soluzione completa realizzata da noi come 'fornitore unico'. Non tutti possono farlo. Questa è una delle 'barriere strategiche' che abbiamo innalzato tra noi e i nostri competitor”.
Le applicazioni
più tipiche dei sistemi lineari High Performance RP+ sono le
macchine utensili, macchine laser o taglio ad acqua, centri di lavoro
per il legno o la plastica e, in generale, tutti gli assi di
automazione.
SISTEMI LINEARI
Nella sede di Grüsch si realizzano interamente i sistemi lineari High Performance RP+ di WITTENSTEIN, che chi di voi è stato all'Hannover Messe lo scorso aprile ha già avuto modo di conoscere. Si tratta di soluzioni che, basandosi su tecnologie di azionamento intelligenti e utilizzando ingranaggi dentati sviluppati appositamente, riescono a garantire alta densità di potenza e a trasmettere forze di avanzamento che arrivano fino a 112.400 N. Utilizzando riduttori, pignoni e cremagliere di taglia inferiore, i tecnici WITTENSTEIN sono riusciti ad ottenere, grazie alle elevate performance di tutto il sistema, migliori prestazioni in termini di precisione di posizionamento, di rigidità, densità di potenza, forza di avanzamento e leggerezza. Il sistema è composto da un riduttore potenziato con coppie ammissibili notevolmente incrementate, per ottenere un maggior controllo su pignone e cremagliera e migliorarne rigidità e precisione di posizionamento. Il montaggio è facilitato dall’interfaccia a 8 fori del riduttore, che riprende la soluzione sviluppata per alphenoTM, permettendo di abbreviare i tempi di assemblaggio e di aumentare l’affidabilità.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito www.pignoni-cremagliere.it, all'interno del quale è possibile provare a configurare il proprio sistema lineare scegliendo componenti, moduli, materiali, geometrie e gradi di qualità per ottenere la soluzione migliore in base alle proprie particolari necessità. Le applicazioni più tipiche dei sistemi lineari High Performance RP+ sono le macchine utensili (rettificatrici, fresatrici a portale, alesatrici, punzonatrici e piegatrici per tubi, macchine laser o taglio ad acqua, centri di lavoro per il legno o la plastica) e, in generale, tutti gli assi di automazione.
LET'S MAKE TECHNOLOGY MORE FEMALE!
Anna-Katharina Wittenstein è Amministratore Delegato della filiale di Grüsch. Se ne occupa dal 2008, da quando è stata presa dal Gruppo la decisione di investire in Svizzera. “Ho diretto il progetto e ne ho supervisionato l'evoluzione”. Responsabile della divisione Sensor Technology, ha studiato Business Administration all'Università di Mannheim, e ha svolto una tesi di dottorato in Ingegneria Meccanica presso l'Istituto Fraunhofer di Stoccarda; un curriculum notevole. “Sicuramente le scelte in merito alla mia formazione sono state condizionate dall'idea di lavorare nell'azienda di famiglia. Devo ammettere però che, una volta intrapreso questo percorso, ho scoperto che il mondo delle macchine utensili è estremamente affascinante”, dichiara la dottoressa Wittenstein. “Oggi mi è chiaro che non potrei mai lavorare in altri settori, magari ritenuti dal senso comune 'più femminili'. Il mio mondo è la meccanica”.
Certo, l'ambito della tecnologia è ancora prevalentemente maschile. “Forse per me è stato tutto più facile perché mi chiamo Wittenstein, ma questo ha sempre comportato anche l'altra faccia della medaglia: rispetto ad altri sono stata sempre maggiormente esposta. Nel momento più impegnativo dei lavori a Grüsch sono diventata madre di un meraviglioso bambino e dopo solo 3 mesi ho ricominciato a lavorare. Amo il mio lavoro e cerco di conciliare al meglio tutti i miei impegni. Io credo che le donne siano fondamentali in un settore come il nostro, perché riescono ad avere un diverso punto di vista sulla tecnologia, su come viene sviluppata, mettendo in luce aspetti importanti, come possono essere la sicurezza o la facilità d'uso, che l'approccio dell'uomo, forse più tecnico ma certamente più freddo, non valorizza sufficientemente. È fondamentale riuscire a trasmettere emozioni positive legate ad un prodotto, perché a volte la tecnologia più è innovativa e complessa, più crea timori”.
Ci lasciamo con un invito, che noi di Tecn'è raccogliamo volentieri e condividiamo con voi lettori: “cerchiamo di rendere la tecnologia più femminile”!