Per approfondire il tema di questo mese, analizziamo i benefici che i sistemi di fissaggio hanno apportato al mondo delle macchine agricole. Avete mai pensato che anche nel costo di un piatto di spaghetti al pomodoro si nasconde la tecnologia del fastener?
di Mauro Zonta, Direzione tecnica, PSM CELADA Fasteners
L’agricoltura o, meglio, il comparto delle macchine agricole è uno dei settori che più hanno beneficiato – e beneficiano – dell’utilizzo dei fastener, a partire dalle modalità con cui le macchine vengono costruite. I sistemi di fissaggio, infatti, permettono di semplificare il design delle macchine stesse incentivando l’uso di carpenterie più leggere e facili da assemblare: in passato, infatti, le carpenterie venivano assemblate per filettatura diretta sulle lamiere e richiedevano quindi spessori elevati. L’avvento dei fastener ha ridotto lo spessore e ha reso la manutenzione delle macchine più sicura, potendo smontare e rimontare le parti assemblate più rapidamente e senza rovinare le filettature. Inoltre, sistemi quali le chiusure ad un quarto di giro, molto utilizzate nel settore agricolo (ad esempio per fissare i carter o la strumentazione alle plance di comando), rendono più semplice e rapido l’accesso ai componenti interni in fase di manutenzione e ispezione. Altro vantaggio applicativo dei fastener è legato alla maggiore flessibilità che essi offrono agli operatori nella fase di cambio utensile dove, in questo caso, per utensile si intende l’attrezzatura montata sul corpo macchina per svolgere una specifica lavorazione (ad esempio lame, forche, e via dicendo).
Le tipologie di sistemi di fissaggio usate nel mondo delle macchine agricole sono molteplici: spaziando tra plastica, metallo e sistemi ad hoc come le chiusure a un quarto di giro, questo è uno dei settori che più beneficia delle numerose varianti di fastener esistenti. A proposito di caratteristiche, per scegliere i sistemi di fissaggio più adatti è importante non cadere nella tentazione di pensare che l’ambiente agricolo sia meno gravoso di quello dell’officina. Operando prevalentemente all’esterno, le macchine sono continuamente esposte agli agenti atmosferici (caldo, freddo, neve, ghiaccio, aerosol salini…) e a polveri, incrostazioni e vibrazioni. Adottare fastener resistenti alla corrosione e alle sollecitazioni meccaniche è fondamentale per garantire lunga vita alle applicazioni cui sono destinati. Ad esempio, rivettature in neoprene con annegata una bussola filettata in ottone nella parte terminale sono la soluzione ideale per assicurare tenuta stagna all’assemblaggio e, al tempo stesso, smorzare le vibrazioni. I fastener per lamiera, più in generale, possono essere utilizzati su lamiere finite e trattate superficialmente senza inficiare le prestazioni derivanti da tali trattamenti. Le chiusure ad un quarto di giro fissano con semplicità i carter esterni e ne permettono la rimozione rapida per agevolare la pulizia delle macchine ogni qualvolta è necessario, senza rovinare le filettature.
Non ultimo, nel suo piccolo, il fastener contribuisce concretamente alla realizzazione della green economy riducendo i rischi ambientali correlati alla produzione di macchine agricole e supporta la progettazione di macchinari meno inquinanti. Infatti, il processo di installazione del fastener è sicuro per l’ambiente e gli operatori poiché non sviluppa fumi nocivi, non fa uso di fluidi da smaltire/riciclare e non richiede significativi consumi di risorse quali, ad esempio, l’acqua. In più, grazie all’uso di leghe leggere e plastica, l’alleggerimento delle carpenterie e delle carenature permette di sviluppare macchine agricole con consumi più contenuti ed emissioni inferiori rispetto al passato.