Giorgio Tabellini, presidente del Gruppo P.E.I.
P.E.I. è leader nella progettazione, produzione e vendita di protezioni dinamiche per macchine utensili, con un catalogo tra i più completi. Da sempre rivolta al potenziamento e al miglioramento della propria offerta, l’azienda opera in ottica futura per allargare i servizi e i prodotti proposti alla clientela, proponendosi come vero e proprio partner tecnologico in grado di assicurare soluzioni efficienti.
di Giancarlo Giannangeli
Innovazione, qualità e attenzione costante al contenimento dei prezzi di vendita sono i valori trainanti del Gruppo P.E.I. (www.pei.it), tra i leader in Italia e in Europa nell’offerta di protezioni per macchine utensili.
L’esperienza maturata in oltre trent’anni di presenza sul mercato consente al Gruppo di contare sull’integrazione fra competenze commerciali e manageriali e know-how tecnico-produttivo. A ciò si affianca l’attenzione all’evoluzione tecnologica, che ha portato l’azienda al conseguimento di numerosi brevetti internazionali.
Per offrire soffietti, tapparelle, protezioni avvolgibili e coperture telescopiche in grado di rispondere all’evolversi della richiesta del mercato, il Gruppo P.E.I. investe in Ricerca e Sviluppo oltre il 4% del fatturato annuo.
“Ci siamo rivolti al mercato tedesco della macchina utensile fin dai nostri esordi”, spiega Giorgio Tabellini, il presidente. “La nostra presenza di lunga data è stata ulteriormente potenziata nel corso degli ultimi anni, e possiamo affermare che è consolidata e di successo. L’aumento degli ordini e del fatturato è continuo e costante; non ha mai fatto rilevare interruzioni, nemmeno in tempi di congiuntura sfavorevole. Crediamo che tra i nostri importanti clienti tedeschi sia ormai radicata la consapevolezza che P.E.I. è una vera azienda europea, non solo italiana; siamo sicuramente rispettati e considerati come un fornitore di primo livello”.
Il Gruppo P.E.I. è in grado di gestire l’intero processo produttivo: dalla fase iniziale di progettazione su misura, passando poi per la soluzione tecnica più idonea, fino alla produzione e alla consegna del prodotto.
CRESCERE CON L’ATTENZIONE AL SERVIZIO
La crescita di P.E.I. sul mercato tedesco nel corso dei decenni è stata graduale. Nella sua evoluzione, l’azienda ha sempre dedicato un’attenzione speciale al potenziamento e al miglioramento del servizio. “Due sono le nostre linee di intervento. La prima prevede un gruppo di funzionari tecnico-commerciali madrelingua che si dividono il territorio per curare i propri clienti all’interno dell’area di competenza; tutti conoscono il settore delle protezioni per macchine utensili, le problematiche, le nostre soluzioni. Il supporto logistico è fornito dalla nostra filiale alla periferia di Monaco. La seconda linea prevede il supporto tecnico, che arriva tutto dalla sede centrale di Bologna; qui abbiamo uffici dedicati alla Germania e persone che parlano fluentemente il tedesco, capaci di relazionarsi con i clienti. L’ordine arriva direttamente qui e da qui viene elaborato; moderni sistemi di comunicazione sono attivati in tempo reale e contribuiscono a snellire ogni fase. Tutto il materiale viene approntato e spedito dagli stabilimenti italiani”, afferma Tabellini.
PER UN MERCATO ESIGENTE
Secondo la vostra profonda conoscenza del mercato tedesco, qual è la caratteristica più significativa delle loro aziende?
“La Germania è il Paese europeo in cui la macchina utensile (e tutta la componentistica) raggiunge il più alto livello mondiale, superiore perfino al Giappone. L’attitudine alla meccanica è incorporata nel loro DNA, ma si distinguono anche per la capacità di essere sempre all’avanguardia tecnologica: per loro è una vera e propria missione. La ‘molla’ più potente che spinge ogni settore della loro economia è la competizione interna, sempre in atto tra le varie aziende. I tedeschi, che tutti insieme fanno squadra, rispondono individualmente con la continua ricerca di soluzioni nuove in una competizione senza fine che li porta a rimanere sempre al vertice. Non è un caso se la disoccupazione è ai più bassi livelli europei”.
P.E.I. è leader internazionale nella progettazione, produzione e vendita di protezioni per macchine utensili, con un catalogo tra i più vasti e completi.
GUARDARE LONTANO
Il ciclo di produzione di una macchina utensile si è sempre più specializzato; ormai assistiamo a una quasi totale esternalizzazione dei componenti. In questo nuovo assetto qual è il ruolo di P.E.I.?
“In effetti si è lentamente verificata una metamorfosi. In alcuni casi il costruttore della macchina utensile oggi è un assemblatore. La conoscenza tecnologica si è trasferita quasi completamente al costruttore di componentistica; al ‘vecchio’ produttore è rimasta la strategia di vendita e commercializzazione, nonché saper afferrare le necessità del settore. Il costruttore di componenti deve invece svolgere il ruolo di co-progettista della macchina stessa, perché il successo dell’una (la macchina) dipende anche dal successo degli altri (i componenti). Noi siamo chiamati a fornire la soluzione ai problemi. Dobbiamo possedere il know-how e difenderlo, dobbiamo affiancare il costruttore nella progettazione della macchina, dobbiamo fare innovazione sulla nostra specializzazione”.
CATTURARE LE NECESSITÀ DEI CLIENTI
“P.E.I. è sempre stata fortemente motivata nell'innovazione di prodotto”, dice Giorgio Tabellini. “La nostra divisione Ricerca e Sviluppo ha realizzato negli anni una grande quantità di soluzioni brevettate, che a volte si sono tradotte in prodotti mai esistiti prima nel settore. Più spesso, rispetto all'innovazione ‘dirompente’, parliamo di innovazione incrementale, sempre comunque di grande interesse per i costruttori di macchine. Il bisogno del cliente emerge tramite l’osservazione del lavoro in officina, la visita alle manifestazioni fieristiche, il colloquio con i clienti, la co-progettazione. A conferma del nostro impegno in tal senso, stiamo inserendo nuovi ingegneri in questo settore. Per noi è vitale proporre ai clienti soluzioni innovative che possano rappresentare un vantaggio per loro: è proprio quello che si aspettano da noi”, conclude Tabellini.
UNA POSIZIONE EFFIMERA
L’Italia è notoriamente il secondo Paese manifatturiero europeo, ma secondo Giorgio Tabellini, presidente di P.E.I. s.r.l., questa prerogativa non è poi da accogliere con tanta soddisfazione: “Tre grandi fasi caratterizzano il ciclo produttivo: al primo posto c'è la progettazione, segue poi la produzione, e infine la vendita. Per quanto riguarda la prima fase, ci confrontiamo con la Germania; quando parliamo di produzione ci confrontiamo con la Cina; mentre per la capacità distributiva il confronto è con la Francia. È evidente che il valore aggiunto maggiore sta nella prima e nella terza fase; a noi rimane la fase di mezzo, che è la meno nobile, quella più soggetta a debolezze perché è in balia di occasioni e occorrenze che possono variare (costo dell'energia, costo del lavoro...). Dovremmo assolutamente dare più importanza alle altre fasi”.
Contribuisce al successo di P.E.I. la struttura commerciale, una rete capillare che garantisce la copertura di tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione all’area dove si concentra la produzione di macchine utensili nel nostro Paese.