Le soluzioni di Bosch Rexroth si basano su standard aperti, rendendo così possibili architetture di fabbrica a prova di futuro.
Come dovrebbe essere la fabbrica del futuro? Lo abbiamo chiesto a Marino Crippa, Head of Sales Digital Factory di Bosch Rexroth, il quale sottolinea l’importanza di una visione che vede il processo al centro e la tecnologia a suo supporto.
di Elisa Maranzana
Se un produttore compra una macchina che risponde agli standard di Industry 4.0, magari sfruttando le agevolazioni fiscali derivanti dall’Iperammortamento, ma poi non può connetterla ai suoi sistemi, non riuscendo così a sfruttarne tutto il potenziale a vantaggio dell’ottimizzazione dei processi, fa il lavoro a metà. Quindi, investire in una macchina e in un’architettura di macchina che permettano un’integrazione facile all’interno della linea di produzione è fondamentale.
È partendo da questo paradigma che Marino Crippa, Head of Sales Digital Factory di Bosch Rexroth, inizia a parlare di fabbrica del futuro, secondo una visione – quella di Bosch Rexroth – che vede il processo al centro e la tecnologia venirne in supporto.
Un processo che – in uno scenario in cui l’esigenza del mercato è quella di una sempre maggiore personalizzazione del prodotto, a fronte di un time to market e costi sovrapponibili a quelli della produzione di massa – dovrà essere sempre più trasparente e basato su tecnologie sempre più flessibili, riprogrammabili, rimodulabili e riconfigurabili, in maniera tale che la linea di produzione possa essere facilmente ricombinata in funzione della tipologia di prodotto che si deve andare a realizzare.
Più facile a dirsi che a farsi, ma è proprio questa la strada che Bosch Rexroth, ormai da alcuni anni a questa parte, ha deciso di intraprendere, nell’intento di accompagnare le imprese nel loro viaggio verso il futuro.
STANDARD APERTI
Bosch Rexroth, 29.500 dipendenti nei suoi stabilimenti in oltre 80 Paesi del mondo, produce componentistica per automazione, nonché sistemi di produzione che mettono al centro la persona. Ma questa non è certo una novità.
Ciò che preme sottolineare a Marino Crippa è che le soluzioni di Bosch Rexroth si basano su standard aperti, che quindi rendono possibili architetture di fabbrica a prova di futuro. “Avere a disposizione soluzioni aperte”, ci spiega, “consente di fare evolvere la propria architettura in funzione dell’evoluzione della tecnologia, così da abilitare quello che in lean production viene chiamato continuous improvement process, ovvero un miglioramento continuo dell’efficienza di processo”.
Marino Crippa, Head of Sales Digital Factory di Bosch Rexroth: “Oggi siamo giunti al passaggio più complicato e delicato: integrare macchine e processi”.
FOCUS 1: TRE FASI
Quello che Bosch Rexroth mette a disposizione del mercato è un contributo di fondamentale importanza, soprattutto se pensiamo che oggi le imprese si stanno affacciando – chi prima e chi dopo – a un passaggio piuttosto complesso del loro viaggio verso il futuro, ovvero quello che vede l’integrazione di macchine e i processi.
Marino Crippa parla di tre fasi, tre passaggi quasi obbligati che ogni impresa deve fisiologicamente attraversare. “Quando per le prime volte si sentiva parlare di smart factory”, ci spiega, “c’era un grande interesse nel capire che cosa volesse dire digitalizzare e nel prendere coscienza che l’industria 4.0 non fosse solo appannaggio di grandi imprese, ma un paradigma alla portata di tutti”.
Poi è arrivato il Piano Calenda che ha introdotto agevolazioni fiscali importanti (come l’Iperammortamento), dando così un notevole incentivo agli investimenti in macchine e tecnologia. “Oggi, infine, siamo giunti al passaggio più complicato e delicato: integrare macchine e processi. Un passaggio che – da quello che è il mio osservatorio – le imprese italiane si stanno organizzando per affrontare”.
FOCUS 2: TRIPLICE SUPPORTO
Se tre sono le fasi che le realtà italiane devono attraversare per trasformare le loro fabbriche, tre sono anche le strade che persegue Bosch Rexroth per supportarle nella gestione del passaggio dal passato al futuro. “Prima di tutto affianchiamo i nostri clienti nella realizzazione della macchina, piuttosto che di una parte di impianto, o della sola fase di integrazione dei nostri prodotti”, ci spiega Marino Crippa. “Da qualche anno, inoltre, abbiamo iniziato a rendere pubblici i nostri casi di successo attraverso un blog (Expertise.boschrexroth.it), che arricchiamo di giorno in giorno e che ha come fil rouge la digitalizzazione nelle sue varie accezioni”. E infine, c’è la scuola di formazione del Gruppo Bosch (Bosch TEC), che si rivolge non solo a partner e collaboratori, ma anche ai clienti, offrendo un programma dedicato alla digitalizzazione e all’Industria 4.0 e che vede in prima linea docenti provenienti dall’universo Bosch, e in grado di portare in aula la loro esperienza quotidiana relativa a progetti veri di digitalizzazione. ©ÈUREKA!
“Da qualche anno abbiamo iniziato a rendere pubblici i nostri casi di successo attraverso un blog (Expertise.boschrexroth.it), che arricchiamo di giorno in giorno e che ha come fil rouge la digitalizzazione nelle sue varie accezioni”.