Tunnel di collegamento tra lo stabilimento e il nuovo edificio del sito di Villar Perosa di SKF.
“La sfida di oggi è il mantenimento delle fabbriche attraverso la conoscenza: un’azienda capace di tenere e detenere il primato del know-how sopravvivrà a lungo e sarà davvero competitiva sul mercato”, dice Giampaolo Ceva, direttore HR di SKF Italia, che illustra le ragioni dell’ampliamento del sito produttivo di Villar Perosa in ottica di efficienza, sicurezza e produttività, prospettando un nuovo modo per fare business.
di Claudia Pirotta
Il cuscinetto volvente: due anelli, una gabbia e alcune sfere. “L’anatomia” (semplificata al massimo) di questo importantissimo componente meccanico che riduce l’attrito tra due oggetti in movimento è pressoché sempre la stessa da 110 anni, tanti quanti ne ha la “fabbrica svedese di cuscinetti”, Svenska Kullager Fabriken, SKF. Dal 1907, infatti, l’impresa fondata da Gustaf Wingqvist sviluppa, produce e distribuisce cuscinetti, tenute, prodotti meccatronici e sistemi di lubrificazione. Presente nel nostro Paese con SKF Industrie e RFT S.p.A., SKF Italia (www.skf.com/it) è una realtà molto importante per il Gruppo. Le due sedi di Pianezza e Villar Perosa, in provincia di Torino, producono cuscinetti Super-precision, cuscinetti per aeronautica e cuscinetti per uso ferroviario destinati alla vendita in tutto il mondo. Villar Perosa è responsabile della gamma di medio-grande diametro per i tre comparti, mentre lo stabilimento di Pianezza si occupa dei cuscinetti Super-precision, da dimensioni molto contenute fino a medie dimensioni. L’Italia, insieme alla Germania, rappresenta uno dei mercati principali di SKF: da solo, il nostro Paese assorbe circa il 60% della produzione di questi componenti che rappresentano il cuore di molte applicazioni meccaniche, dalle macchine utensili ai motori per aviazione. La tecnologia, in continua evoluzione, è spinta dalla necessità di tenere il passo delle applicazioni a cui sono destinati: il trasporto aereo, ad esempio, punta su motori sempre più leggeri, mentre nelle macchine utensili aumentano velocità e precisione.
Quest’ultima, oggi, per molte applicazioni si aggira sui 2 µm. “Per affrontare le sfide del mercato nei tempi e nei modi opportuni, il modello di produzione contemporaneo ha bisogno di un’organizzazione aziendale efficiente, sicura, flessibile e competitiva”, ha dichiarato l’AD Ezio Miglietta durante la cerimonia di inaugurazione dell’ampliamento del sito di Villar Perosa lo scorso novembre.
“Per affrontare le sfide del mercato nei tempi e nei modi opportuni, il modello di produzione contemporaneo ha bisogno di un’organizzazione aziendale efficiente, sicura, flessibile e competitiva”, afferma Ezio Miglietta, AD SKF Italia.
WORLD CLASS MANUFACTURING
Il processo di riorganizzazione che ha coinvolto l’azienda nell’ultimo periodo risponde all’obiettivo di SKF di confermarsi come World Class Manufacturing e l’ampliamento del polo torinese è parte integrante di questo mutamento. La nuova superficie produttiva di 2.400 Metri quadrati ospita i locali dedicati alla manutenzione (a piano terra), la mensa e gli uffici che svilupperanno le nuove soluzioni per il mercato. Da oltre 40 anni punto di riferimento della presenza di SKF in Italia, il polo torinese assurge a centro di conoscenza con l’obiettivo – dichiarato – di migliorare la sinergia tra area test, sviluppo di nuovi prodotti e produzione in serie dei cuscinetti. In particolare, il polo rientra nel più ampio “progetto gabbie”, attraverso il quale il Gruppo prevede di razionalizzare la produzione di gabbie argentate e trasferire a Villar Perosa tutte le produzioni europee dedicate all’aerospace. Inoltre, il canale dedicato alla produzione dei pezzi grandi e complessi è predisposto per il futuro ampliamento.
RIORGANIZZARE IN OTTICA 4.0
Al pari di molte altre aziende, anche SKF negli ultimi anni ha visto aumentare il livello di automazione in produzione. “I prossimi anni ne registreranno un ulteriore aumento”, spiega Giampaolo Ceva, direttore HR di SKF Italia, che prosegue: “La vera sfida di oggi è il mantenimento delle fabbriche attraverso la conoscenza: solo se un’impresa sarà capace di tenere e detenere il primato del know-how potrà sopravvivere tra 100 anni”. Evoluzione della tecnologia a parte, quindi, nella fabbrica del futuro ci saranno meno addetti nel manufacturing. Questo fenomeno in parte è legato all’incremento dell’automazione, ma soprattutto rappresenta un processo evolutivo dettato dal mutamento delle modalità con cui nascono i prodotti: il processo si trasforma e anche gli uomini si adattano alla trasformazione, svolgendo meno attività fisiche a supporto della produzione ma arricchendosi in professionalità.
Rettifica degli anelli di grandi dimensioni presso lo stabilimento SKF di Villar Perosa.
CONOSCENZE TRASVERSALI
“In quest’ottica, dotarsi di un ufficio tecnico unico, non suddiviso per comparti, consente di condividere le conoscenze dei singoli per arrivare più in fretta a soluzioni più efficaci, perché il problema potrebbe essere già stato affrontato in un altro ambito” sottolinea Ceva, che chiarisce: “Ad esempio, nello sviluppo di un cuscinetto avio che richiede di sopportare determinate velocità, potrebbe tornare utile l’esperienza di chi si dedica alla progettazione di cuscinetti per macchine utensili. Il confronto tra i progettisti, reso più semplice dall’ambiente di lavoro comune, porta più rapidamente all’individuazione di una soluzione efficace”.
“Questo approccio, che possiede una significativa valenza a livello di singola unità, andrà portato avanti anche a livello organizzativo più ampio. Come azienda abbiamo tutti gli strumenti per poter ritenere e sviluppare conoscenze sul campo, cui possiamo affiancare l’aspetto più “soft” legato all’abbattimento delle barriere tra le organizzazioni, così da facilitare la condivisione della conoscenza mettendola a disposizione di tutti” conclude Miglietta. Èureka!
Collaudo degli anelli di grandi dimensioni presso lo stabilimento SKF di Villar Perosa.