Lo scorso febbraio a Houston, il 3DExperience World 2025 ha ospitato oltre 5.000 tra progettisti, designer, utenti e studenti.
3DExperience World non ha tradito le aspettative: l’AI generativa, vero motore dell’innovazione, potenzia gli strumenti di Dassault Systèmes.
di Andrea Pagani
3DExperience World 2025, tenutosi lo scorso febbraio a Houston, ha messo bene in chiaro la direzione che sta imboccando la piattaforma per la progettazione collaborativa di Dassault Systèmes.
Anni fa si scatenava l’entusiasmo dei progettisti (circa 5.000 quelli presenti all’edizione di quest’anno) per la riduzione da 5 a 2 clic del mouse per eseguire la medesima operazione. Oggi possiamo definire conclusa l’epoca dei “clic”: merito ancora una volta dell’intelligenza artificiale, in particolare di quella generativa. Perché, se da un lato la progettazione resta un mezzo, e non il fine, dall’altro è l’AI è lo strumento giusto per abilitare questa rivoluzione.
3DExperience World 2025 ha accolto i propri partner all’interno di un ampio spazio espositivo.
AI e 3D UNIV+RSES
Come ha ricordato Gian Paolo Bassi, Mainstream Innovation & Customer Role Experience Senior Vice President, Dassault Systèmes, quest’anno si festeggia il 30° anniversario dal lancio di SolidWorks: un tassello - per quanto importante - di un più articolato ecosistema di progettazione, ma in grado all’epoca di aprire le porte al 3D in molte aziende in tutto il mondo.
Oggi il protagonista si chiama 3D UNIV+RSES, una sigla sotto la quale trovano spazio progettazione, simulazione, analisi, PLM, sense computing, virtual twin, AI e molto altro.
“Sono convinto che l’AI possa risolvere molti problemi, ma non tutti: è necessario ancora l’uomo per ottenere i risultati voluti”, ha chiarito Pascal Daloz, CEO di Dassault Systèmes, “l’ambiente che abbiamo sviluppato è guidato dalla fisica e dalla conoscenza; il professionista viene affiancato da nuovi, potenti strumenti capaci di semplificarne l’operatività eliminando passaggi ripetitivi. L’intelligenza artificiale sta dando una spinta incredibile in questo senso, modificando radicalmente il modo di lavorare e tagliando nettamente tempi e costi di sviluppo”.
Un esempio eclatante è quello di AURA, il virtual companion della piattaforma basato proprio sull’AI. Nella demo mostrata durante l’evento “le” è stato chiesto di progettare una bicicletta: l’output ha incluso progetti, simulazioni, liste di materiali e possibili fornitori. Cambia un parametro, come ad esempio il materiale da utilizzare o il peso massimo del passeggero? Il sistema ricalcola il tutto e aggiorna i risultati di conseguenza.
Lo stesso vale anche a livello di singolo componente. In ambito automotive, passare dall’albero a camme di un motore a 4 cilindri a quello di un 6 cilindri in genere richiede la riprogettazione completa. L’AI permette, invece, partendo dalle informazioni già disponibili, di generare in automatico il relativo modello 3D opportunamente dimensionato.
Naturalmente restano invariate le possibilità di intervento dei progettisti, che possono partire da zero così come modificare i risultati proposti dall’AI generativa.
Impressionante anche la funzione che consente, in modo predittivo, grazie all’AI, di ottenere un piccolo menu contestuale contenente alcuni dei comandi successivi che ragionevolmente verranno utilizzati dal progettista durante il proprio lavoro.
Il risultato è convincente, con un 95% di probabilità di trovare il comando voluto.
Il dubbio, più che lecito, riguarda i dati di partenza dai quali il sistema genera i risultati. In realtà Dassault Systèmes ha istruito la propria AI sulla base di dati ingegneristici proprietari e la sviluppa costantemente grazie all’interazione degli utenti. Le informazioni e i dati sensibili sono circoscritti all’interno di un perimetro aziendale ben definito e, quindi, ne viene rispettata la riservatezza. Alcune interazioni, invece, contribuiscono a formare le reti neurali per renderle più efficienti e in grado di fornire risposte sempre più precise e puntuali.
Gian Paolo Bassi, Mainstream Innovation & Customer Role Experience Senior Vice President di Dassault Systèmes, sul palco insieme al cane robot Spot.
CASISTICHE INFINITE
Come di consueto, sul palco del 3DExperience World si sono susseguiti diversi utilizzatori e opinion leader, ciascuno con la propria storia da raccontare.
Tra le startup, ad esempio, sfruttando la piattaforma di Dassault Systèmes la Bullwork ha sviluppato trattori e macchine per il movimento terra azionati da motori elettrici efficienti e smart. A Onewheel va il merito di aver realizzato uno skateboard elettrico con una singola ruota, mentre ColdSnap ha creato una macchina per creare gelati, smoothies e cocktail freddi in un paio di minuti partendo da un semplice contenitore non refrigerato.
Dolphin Labs Ocean è invece una realtà che progetta e costruisce dispositivi che convertono l’energia del moto ondoso in elettricità. Per stessa ammissione di Chris Rauch, Chief Engineer dell’azienda, prima di utilizzare la piattaforma 3DExperience veniva speso più tempo nella gestione dei dati rispetto alla progettazione vera e propria.
Non mancano casistiche di aziende più strutturate: le gru prodotte da Ruthmann con SolidWorks, ad esempio, sono state usate in occasione delle complesse operazioni di restauro della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, mentre i rimorchi di Dragon Wings sono dei “generatori fotovoltaici semoventi” che dispiegano i propri pannelli per offrire elettricità anche laddove questa non è presente.
Aurora De Acutis, Presidente di Bio3DPrinting, mostra alcuni tessuti umani stampati con Electrospider.
Spazio anche all’Italia con Aurora De Acutis, Presidente di Bio3DPrinting, ed Electrospider. Si tratta infatti del primo dispositivo al mondo in grado di stampare in 3D tessuto umano vivo impiantabile a fini di R&D, test e trattamenti medici mirati, il tutto con una singola macchina anziché attraverso almeno tre apparecchiature diverse (con evidenti problemi legati a tempi, costi, possibilità di contaminazione durante i vari passaggi ecc.). Le future evoluzioni prevedono l’uso di algoritmi integrati utili per monitorare e correggere in tempo reale i parametri di processo al fine di ottenere sempre il miglior risultato possibile.
Le possibilità sono davvero tante, troppe per essere descritte tutte: un dettaglio che non stupisce, vista la community composta da circa 8 milioni tra progettisti, designer, utenti e studenti che, grazie a SolidWorks e agli altri strumenti messi a disposizione da Dassault Systèmes con la 3DExperience, sviluppano ogni giorno nuove idee.
Tra i tanti esempi di utilizzo delle soluzioni di Dassault Systèmes, quella di uno skateboard elettrico con una singola ruota e una macchina per creare gelati in un paio di minuti partendo da un semplice contenitore non refrigerato.
DASSAULT SYSTÈMES E KUKA
In occasione del 3DExperience World 2025 è stata ufficializzata la collaborazione tra Dassault Systèmes e KUKA. L’obiettivo è fornire soluzioni complete che soddisfino la crescente domanda di robotica e automazione.
La piattaforma 3DExperience e le relative applicazioni saranno disponibili all’interno di mosaixx, l’ecosistema digitale di KUKA per soluzioni software industriali. Questa integrazione permetterà alle aziende di sviluppare soluzioni più efficienti attraverso la tecnologia dei virtual twin, consentendo di eseguire simulazioni con dati in tempo reale e abilitando una collaborazione ottimizzata tra ingegneri e integratori di sistemi.
La collaborazione tra Dassault Systèmes e KUKA prevede l’integrazione della piattaforma 3DExperience all’interno dell'ecosistema digitale mosaixx
BENVENUTI NELLA GENERATIVE ECONOMY
Il CEO di Dassault Systèmes, Pascal Daloz, ne è certo: abbiamo solo messo un piede all’interno di quella che può essere definita generative economy.
“Siamo solo agli inizi, ci aspettiamo un percorso che durerà diversi anni. L’industria sta vivendo un periodo di profonda metamorfosi: cambiano i prodotti, i servizi, le esigenze e le priorità, perché non dovrebbero cambiare anche gli strumenti utilizzati per concretizzarli? Con 3D UNIV+RSES siamo in grado di unire il mondo reale e quello virtuale: rispetto al metaverso, nel quale non c’è una connessione diretta tra le due entità, lavoriamo con i dati provenienti dal mondo reale e li usiamo per simulare qualunque cosa. C’è chi ha creato una copia virtuale del cuore di un paziente per studiarlo prima di eseguire un delicato intervento, mentre altri hanno replicato un’intera azienda per valutare gli effetti dei cambiamenti apportati alla relativa struttura organizzativa. E tutto grazie all’elaborazione dei dati resa possibile dalle moderne tecnologie di AI generativa, capace di produrre contenuti in modo autonomo sulla base degli input forniti”. ©TECN’È
Il supporto fornito dall’AI permetterà ai progettisti di concentrarsi maggiormente sulle idee.