Dimostrazione della lavorazione di un pezzo complesso su macchina utensile realizzata con il concorso delle tecnologie presentate durante il seminario.
L’Industry 4.0 non è appannaggio solo dei grandi gruppi. Anche una piccola officina può approfittare dei vantaggi della digitalizzazione sfruttando al meglio le tecnologie di cui già dispone, perché a bordo dei suoi macchinari. Un seminario tenutosi presso HEIDENHAIN Italiana ha affrontato l’argomento.
di Riccardo Oldani
Anche le piccole aziende possono mantenersi altamente competitive sul mercato e garantire altissimi standard di precisione combinando in modo sapiente tecnologie innovative. Il concetto è emerso lo scorso 8 novembre a Milano, in occasione del workshop organizzato da HEIDENHAIN Italiana (www.heidenhain.it) nel suo Centro di Formazione di via Alghero, con aziende come Open Mind, FRAISA, Schunk e PCam. Spesso, tra l’altro, per ottenere questo risultato non c’è bisogno di forti investimenti, ma semplicemente di sfruttare funzionalità già presenti nelle macchine.
Un esempio, portato da Alberto Cattaneo, Responsabile tecnico di HEIDENHAIN Italiana, riguarda i prodotti del suo gruppo, che equipaggiano un grandissimo numero di macchine utensili sul mercato. “Con i nostri controlli numerici – ha detto Cattaneo – forniamo fin dal 1998 un tool software in grado di estrapolare tutti i dati di funzionamento della macchina. È uno strumento che acquisisce nuove potenzialità in tempi di Industry 4.0, anche grazie a un’applicazione client-server, StateMonitor, che consente di visualizzarli in una dashboard intuitiva. StateMonitor si basa su HEIDENHAIN DNC, interfaccia che consente l’integrazione verticale dell’officina nella produzione connessa in rete”. Uno strumento consente di superare uno degli attuali limiti delle nostre PMI, cioè il fatto di possedere macchinari già pronti per l’Industry 4.0 ma di non poterne sfruttarne le potenzialità proprio perché manca l’integrazione con il gestionale.
Alberto Cattaneo di HEIDENHAIN Italiana durante il seminario tenutosi a Milano.
I VANTAGGI DELL’INTEGRAZIONE
Quali sono i vantaggi? Per esempio, tramite i controlli numerici di nuova generazione, come TNC 640 di HEIDENHAIN, è possibile controllare e settare la macchina in modo molto più preciso secondo il tipo di lavorazione da fare, impostando per esempio velocità più alte per la sgrossatura o più basse per la finitura. Un altro aspetto importante è la totale integrazione del CAM con il CAD, per avere la certezza che quanto previsto in sede di progetto poi venga eseguito in maniera fedele dalla macchina utensile. Questo passaggio chiave è facilitato oggi da soluzioni software che consentono di creare anche modelli virtuali assolutamente identici alla realtà. Lo dimostra hyperMILL di Open Mind (www.openmind-tech.com) che, come è stato evidenziato durante il workshop, rende possibile uno studio così accurato delle lavorazioni e delle traiettorie delle macchine da indurre anche un miglioramento dei processi. Nel caso di particolari fresature con raggi di curvatura variabili, per esempio, hyperMILL ha consentito di progettare utensili speciali, come frese “a barile”, in grado di effettuare lavorazioni complesse in tempi molto più rapidi.
Dimostrazione delle potenzialità di hyperMILL, soluzione del Gruppo Open Mind che permette la progettazione di pezzi complessi in una totale integrazione tra CAD e CAM.
UTENSILI INTELLIGENTI
Lo stesso concetto è stato ripreso da Simone Massa, del Gruppo svizzero FRAISA (www.fraisa.com/it), che produce utensili di serie o speciali e li esporta in tutto il mondo.
Pasquale Aloise, del Gruppo svizzero FRAISA, produttore di utensili di serie o speciali, durante il suo intervento.
Massa ha mostrato i vantaggi delle nuove frese a barile rispetto a quelle a testa sferica quando vengono utilizzati con un CAM sofisticato in grado di tenere conto delle peculiarità dell’utensile. Una situazione simile si riscontra nella progettazione dei morsetti che bloccano il pezzo da lavorare, tema su cui è intervenuto Fabio Lodi di Schunk (https://schunk.com/). Lodi ha spiegato come l’azienda sia arrivata, sempre grazie all’analisi dei dati provenienti dalla produzione, a disegnare morsetti intelligenti, che di giorno possono essere usati per lavorazioni complesse, assistite dall’uomo, e di notte invece, con la macchina non presidiata, su produzioni standard.
A margine del seminario è stata allestita anche una parte espositiva. Qui il desk di Schunk.
INDUSTRY 4.0 IN PRATICA
A conclusione della giornata PCam (it.pcam.com/), società di engineering svizzera che dal 1998 sviluppa soluzioni software e hardware per le necessità produttive delle officine meccaniche, ha dimostrato praticamente le teorie espresse dai concetti di Industry 4.0 con dei progetti sviluppati e realizzati presso aziende che da anni traggono beneficio dall’integrazione di macchinari, di diverse tecnologie, con gestionali altamente innovativi.
La dimostrazione dell’efficienza e della flessibilità dei sistemi PCam è stata resa tangibile, durante l’evento, collegandosi al sistema di una cella FMC, dislocata a centinaia di chilometri di distanza e, nello stesso tempo, gestendo la lavorazione di fresatura di un pezzo dalla sala conferenze di Milano con il controllo in tempo reale di tutti i passaggi della lavorazione e della raccolta dei dati produttivi.
Un momento del seminario durante la presentazione dell’azienda svizzera PCam.