EFA Automazione è una “Technology driven company” attiva da oltre 30 anni nell’Industrial Communication.
In un’epoca di cambiamenti radicali, la missione di EFA Automazione è guidare i propri clienti nell’utilizzo delle nuove tecnologie che, di fatto, stanno mutando il mondo dell’automazione industriale. Anche nel comparto food.
di Simona Recanatini
È sotto gli occhi di tutti: la trasformazione digitale in atto nel mondo dell’industria italiana sta modificando non solamente la tecnologia, ma anche i modelli di business e le infrastrutture, linee produttive comprese. Le aziende di tutti i settori, food incluso, oggi si stanno ritrovando ad affrontare questo delicato cambiamento. Se gli incentivi di Industria 4.0 rappresentano grandi opportunità di crescita per le aziende del nostro Paese, per portare “vera” innovazione nel sistema produttivo nazionale serve tecnologia intelligente che spinga alla reale collaborazione tra IT e OT.
EFA Automazione, “Technology driven company” basata alle porte di Milano, grazie ai suoi 30 anni di storia e alla profonda conoscenza del mondo dell’automazione, si propone proprio di “traghettare” le aziende verso il nuovo. Come ci conferma Franco Andrighetti Founder & Managing Director di EFA Automazione.
“Da 30 anni ci occupiamo di connettività, ovvero di fare in modo che i più disparati dispositivi installati in produzione possano comunicare in modo efficace e sicuro tra di loro, nonché con i livelli superiori di supervisione e MES. Oggi stiamo vivendo una fase di trasformazione che sta stupendo tutti, anche noi. Quello che era vero fino a 5 anni fa ora non lo è più: con le tecnologie di comunicazione e la crescita prepotente del Cloud, è tutto in movimento e hanno preso piede nuovi paradigmi tecnologici e nuovi modi di interpretare l’automazione”, spiega Franco Andrighetti.
L’IMPORTANZA DEL DATO
L’avvento del Cloud e della digitalizzazione della fabbrica hanno avviato una trasformazione radicale. Quello che in precedenza era un ecosistema ben delimitato è cambiato a tal punto da aver assunto la forma paradigmatica di Yin-Yang: un grande e unico ambiente le cui funzionalità si compenetrano e si equilibrano per il raggiungimento di uno scopo comune.
“Questa evoluzione coincide con l’abbattimento della barriera fisica tra i mondi IT e OT. Se prima i dati venivano estratti ed elaborati localmente per ottenere un risultato utile a una determinata e circoscritta operazione, ora gli stessi dati possono essere pubblicati su piattaforme aperte o di tipo enterprise per essere trasformati e resi disponibili sotto forma di informazioni. Tutto ciò non solo agevola il lavoro dell’operatore, riduce gli errori e incrementa l’efficienza delle operazioni, ma offre anche una visione di insieme per la conduzione del business prima impraticabile”, specifica Andrighetti.
In questo scenario e in questo processo di digital transformation, il dato risulta il vero elemento portante.
“Il dato è il vero protagonista, importante per alimentare gli analytics, l’e-learning e via dicendo: ma non è assolutamente facile recuperarlo” precisa Gianfranco Abela, co-titolare e Managing Director di EFA Automazione. “Siamo stati i primi a fregiarci del paradigma 4.0, quando ancora non si sapeva a cosa fosse riferito, stesso discorso per l’IoT. Ora questi sono acronimi usati e abusati: per farci meglio comprendere preferiamo utilizzare l’espressione ‘raccolta dati’ o trasformazione digitale o convergenza OT-IT”, aggiunge Abela.
“Le referenze per noi sono molto importati. Abbiamo iniziato ad affrontare progetti di digital transformation con aziende dell’eccellenza italiana ancor prima del Piano Calenda. Ecco: noi ci consideriamo il vero Centro di Competenza, attivo sul campo già da anni. Rendere noto tutto questo è il nostro compito attuale: da ciascun singolo dato generato da ogni singola macchina si possono estrarre informazioni utilissime, che consentono di ottimizzare l’efficienza produttiva e, quindi, generare profitto”.
Insomma, il ruolo primario di EFA Automazione è quello di aiutare le PMI a valorizzare i dati in chiave di business.
Franco Andrighetti (a sinistra) e Gianfranco Abela sono i contitolari di EFA Automazione, la cui sede è alle porte di Milano.
SOLIDE FONDAMENTA
La Digital Transformation, per sua natura, tocca trasversalmente tutti gli ambiti aziendali in un’ottica di integrazione dei processi. Per questo la sua efficacia viene a dipendere dalla solidità delle fondamenta su cui essa si basa: i dati da un lato, la connettività dall’altro.
“Per fare chiarezza, diciamo che il dato (i cicli macchina, i pezzi prodotti, i parametri di processo… n.d.r.) risiede dentro un PLC, un CNC o un sistema equivalente. Con dispositivi configurabili riusciamo a estrarlo in maniera rapida senza dover sviluppare software proprietari o scrivere codice, procedura che non rispetterebbe i necessari requisiti di sicurezza e che, anzi, porterebbe inevitabilmente a problemi tecnici” aggiunge Abela. “Ma bisogna fare molta attenzione quando si approccia il dato, che è il mattone del grattacielo che rappresenta la Digital Transformation. Se le fondamenta non sono solide, tutto crolla”, gli fa eco Andrighetti.
UN APPROCCIO CONCRETO
“Molte grandi aziende hanno avviato con successo progetti di Digital Transformation grazie alla disponibilità di risorse importanti: il nostro obiettivo è quello di portare le stesse opportunità alle realtà più piccole, alle PMI, sensibilizzandole sulla necessità di aggiornare i loro modelli gestionali e aiutandole a capire quanto questo sia importante per continuare a competere sul mercato internazionale”, afferma Andrighetti.
“Oltre all’esperienza unica che abbiamo maturato in tre decenni di attività passati sul campo per risolvere problematiche di connettività, possiamo offrire un approccio concreto, pragmatico. I nostri interventi seguono la filosofia bottom-up: non perdiamo mai di vista il punto di partenza, cioè la specifica esigenza a cui l’azienda deve far fronte, che riusciamo sempre a soddisfare con soluzioni efficaci, di rapida implementazione e, soprattutto, economiche”.
Questo tipo di approccio, rispetto a uno di tipo top-down, viene apprezzato per la sua concretezza e rappresenta la soluzione ideale per tutte quelle aziende che spesso sono frenate dall’intraprendere un percorso di innovazione perché la Digital Transformation è stata presentata loro (erroneamente!) come un progetto oneroso e complicato.
“Oggi chi non innova in digitalizzazione non ha futuro: occorre interpretare questo percorso come una leva di innovazione per i prodotti, per i processi e come fattore di evoluzione del rapporto con i clienti”, spiega Andrighetti.
IL SETTORE ALIMENTARE
EFA Automazione è molto attiva nel comparto food e vanta referenze che spaziano a 360 gradi: dai prodotti da forno alla lavorazione delle carni, dal dairy al dolciario. Anche le aziende alimentari sono, ovviamente, coinvolte dalla Digital Transformation.
“Il mondo dell’alimentare deve ottemperare a severi requisiti in tema di tracciabilità, che si può efficacemente attuare solo utilizzando le più adeguate tecnologie digitali. Tipicamente, inoltre, un’azienda di food si avvale in produzione di impianti e macchine provenienti dai fornitori più disparati, sia italiani che esteri. Ogni macchina, a seconda della sua provenienza, se tedesca o americana, asiatica o europea, utilizza inverter, PLC, sensori, componenti di comunicazione differenti. Il nostro punto di forza è che, con il nostro know-how e le tecnologie che offriamo, non andiamo a stravolgere alcunché, ma anzi riusciamo a integrare digitalmente tutto il parco macchine esistente. L’investimento per il cliente è dunque minimo: accompagniamo ogni PMI a un’implementazione rapida, sicura ed economica del processo di digitalizzazione” spiega Abela. “Non solo i costruttori di macchine ma anche gli end-user oggi hanno la necessità di implementare processi di Digital Transformation in modo rapido, sicuro ed economico: per questo tra i nostri clienti attivi vi sono molte aziende di produzione”. Ciò grazie alla sinergia combinata di EFA Automazione con gli integratori sia del mondo IT, che di quello OT: et voilà, il cerchio si chiude.
“Di fronte a noi vi è un decennio di sfide e cambiamenti, dieci anni in cui la nazione dovrà trasformarsi e gli asset dovranno necessariamente diventare interconnessi. Ora siamo solo all’inizio, ma noi siamo pronti da anni”, conclude Franco Andrighetti.
ORVA è un’azienda romagnola che opera nel settore alimentare dal 1979 producendo principalmente piadine e bauletti. Nell’immagine, il nuovissimo stabilimento di Bagnacavallo (RA).
FOCUS: TRA SUPERVISIONE ED EFFICIENZA, L’ESPERIENZA DI ORVA
ORVA s.r.l. è un’azienda romagnola che opera nel settore alimentare dal 1979: produce piadine, pan carrè, pan bauletti e molti altri prodotti da forno. Il costante incremento produttivo che ha segnato la sua recente evoluzione ha evidenziato la necessità di effettuare un revamping degli impianti, asservendoli sotto un’unica regia tramite un sistema di supervisione evoluto e aperto a futuri ampliamenti, anche a seguito della costruzione del nuovo stabilimento di Bagnacavallo (RA).
“Circa quattro anni fa abbiamo condotto un benchmark per capire quale prodotto soddisfacesse al meglio le nostre necessità” afferma Gianluca Bertoletti, responsabile dell’automazione di Gitoma srl, società produttiva che riporta alla capogruppo ORVA. “È stato in quell’occasione che abbiamo conosciuto EFA Automazione e la piattaforma Scada/MES Ignition, software di Inductive Automation su cui è ricaduta la nostra scelta in virtù delle sue avanzate capacità di comunicazione e interfacciamento con il numeroso ed eterogeneo parco macchine che caratterizza i nostri impianti”.
Il progetto prevede di utilizzare Ignition, di cui EFA Automazione è distributore ufficiale in Italia, non solo per attività di supervisory control degli impianti di produzione, ma anche come centrale di monitoraggio e supervisione dell’intero edificio e delle utenze di servizio. “Siamo ancora in corso d’opera nell’implementazione di Ignition”, spiega Bertoletti. “Al momento sono collegate in supervisione le utenze del nuovo stabilimento di Bagnacavallo e siamo in progress nell’implementazione delle otto linee produttive. Poiché non è possibile interrompere la produzione, l’aggiornamento degli impianti, nonché l’inserimento di nuove macchine e la loro integrazione nel sistema Ignition, deve necessariamente essere fatto gradualmente”.
TANTI STANDARD DA INTEGRARE
L’automazione produttiva di ORVA è composta, come accade in molte analoghe realtà, da un mix di impianti acquistati negli anni e di soluzioni realizzate internamente. “È piuttosto complicato chiedere ai fornitori di unificare PLC o interfacce di automazione. Ciascuno dispone di specifiche diverse, con il risultato che spesso la loro integrazione diviene alquanto complessa. Abbiamo egregiamente risolto queste problematiche grazie alla Suite KepServer EX, il middleware di Kepware (marchio distribuito in Italia da EFA Automazione, n.d.r.) che ci ha consentito di integrare in modo efficiente e affidabile tutti i diversi standard e tipi di comunicazione che caratterizzano il nostro stabilimento”.
In relazione alla costruzione del nuovo stabilimento di Bagnacavallo, dovendo reimpostare la supervisione pressoché da zero, ORVA ha contattato EFA Automazione per valutare l’acquisto non solo di Ignition e KepServer EX, ma anche di altre soluzioni.
L’azienda progetta internamente buona parte delle automazioni e la scelta di prodotti capaci di supportare la connettività multiprotocollo è fondamentale. Per questo la scelta è ricaduta sulle soluzioni HMI Monitouch di Hakko, dei gateway/router industriali eWON Flexy 205 e delle schede di comunicazione Anybus di HMS Industrial Networks, di cui EFA Automazione è distributore ufficiale per l’Italia. Tra i primi benefici riscontrati vi è l’efficienza degli interventi di manutenzione. Inoltre, dal punto di vista produttivo, ORVA è riuscita a semplificare la produzione conto terzi, nello specifico la marcatura ed etichettatura del prodotto: lavorando per il 90% per altre aziende alimentari (alcune di fama internazionale) ciò rappresentava un grosso problema di efficienza che andava risolto: missione compiuta. ©ÈUREKA!
Una delle fasi produttive del nuovo stabilimento di ORVA a Bagnacavallo. L’azienda ha optato per Ignition in virtù delle sue avanzate funzionalità che, oltre alle tipiche funzioni SCADA, mettono a disposizione potenti strumenti di livello MES e di calcolo dei principali KPI.