Nel corso di ECF 2011 il Management di Dassault Systèmes ha annunciato le linee guida della sua strategia per affrontare le sfide del futuro: puntare sul cloud e democratizzare la tecnologia. Ne parliamo con Monica Menghini, EVP, Global Industry Development & Transformation di DS.
di Margherita Di Vilio
Non in primavera, ma dal 21-23 Novembre scorsi, si è svolto il consueto appuntamento
parigino con la tecnologia di Dassault Systèmes, azienda francese leader in soluzioni 3D e PLM. L’edizione 2011 di ECF - acronimo che sta per European Customer Forum, è stata seguita da 1.552 persone ospitate al New York Convention Centre di Disneyland, le quali hanno avuto modo di assistere a una ricca agenda di appuntamenti, composta da ben 100 sessioni tematiche e 163 relatori. Come sempre ampio spazio è stato dato alla presentazione di casi applicativi. Per citarne alcuni tra i più suggestivi, presentati durante la Sessione Plenaria, ricordiamo quello di Janine Benyus, fondatrice e Presidente di Biomimicry 3.8, azienda che si occupa di design sostenibile ispirato dalla natura (per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito biomimicry.net), e i due italiani Andrea Piras e Aldo Chiaradia, rispettivamente Director of Product Development and Planning e Chief Information Technology Officer di Benetton, che hanno spiegato i vantaggi dell’utilizzo di prodotti targati DS per il loro business. Dassault Systèmes si rivolge a 11 differenti settori di mercato. Il modo migliore per rendersi conto delle infinite possibilità applicative dell’architettura organica che sta alla base dei diversi software sviluppati dalla casa francese è proprio quello di vederli utilizzati nella pratica. Il nostro iniziale richiamo alla primavera come stagione del risveglio, del mutamento, non è casuale: quella annunciata da DS è una vera e propria rivoluzione, tecnologica e culturale.
NUOVI ORIZZONTI
“Benvenuti”, esordisce in lingua italiana Monica Menghini, salendo sul palco della Sessione Plenaria che ha aperto i lavori dell’evento. Una donna italiana, da poco
membro del comitato esecutivo della multinazionale francese, ai vertici di DS dopo un’esperienza ventennale nel management di Procter & Gamble. L’abbiamo incontrata per un’intervista, durante la quale ci ha spiegato in quale direzione sta guardando oggi l’azienda francese.
“La nostra piattaforma è la più completa sul mercato. Per quanto riguarda l’industria pesante, automotive, aerospace e standard equipment, noi rappresentiamo un punto di riferimento. La nostra leadership è consolidata perché quando un’azienda vuole essere
competitiva è ‘obbligata’ a scegliere il meglio. Se consideriamo, ad esempio, il settore retail vediamo aprirsi numerose nuove potenzialità”, afferma Monica Menghini.
“Le industrie della grande distribuzione e della moda sono spesso all’avanguardia
in termini di visione strategica, mentre non si può dire altrettanto per l’utilizzo diffuso
della tecnologia PLM. Probabilmente perché sono cresciute troppo velocemente negli ultimi anni e sono state quindi costrette ad accontentarsi di sistemi poco performanti, senza poter pianificare implementazioni che richiedono invece scelte più elaborate”.
È proprio in questi comparti che si aprono interessanti possibilità di applicazione
dei prodotti DS: “Il principale vantaggio delle nostre soluzioni”, ci spiega, “è che sono pensate tutte sulla stessa piattaforma, come se facessero parte di un unico
‘organismo’, per questo risulta più semplice adattarle a specifiche esigenze. Inoltre,
per non interrompere la Value Chain e gestire così un flusso di lavoro integrato, la condivisione dello stesso linguaggio IT è fondamentale”.
BISOGNO DI SEMPLIFICARE
Tutto il mondo si muove verso la semplificazione. “Guardiamo alla rivoluzione di Apple. Gli adolescenti di oggi, che lavorano su Mac e conoscono già tutti i sistemi 3D, non sanno nemmeno più cosa sia un blocco note. Questi ragazzi saranno gli ingegneri di domani, i quali pretenderanno di avere a disposizione software complessi, ma semplici e intuitivi da utilizzare. Belli anche. ‘So good you’ll want to lick them’, per citare Steve Jobs. Stiamo lavorando all’ulteriore semplificazione della user interface, affinché possa diffondersi meglio e diventare più popolare”. Poi aggiunge: “Ora le soluzioni DS rappresentano
lo standard per le industrie. Non ci basta, vogliamo andare oltre”.
Il processo per rendere più “democratici”, quindi accessibili a un maggior numero di persone, i software che sviluppa Dassault Systèmes, che nell’immaginario collettivo sono strumenti complicati, utilizzabili solo da una èlite di esperti, passa anche attraverso un cambiamento di target. “Chi l’ha detto che i nostri prodotti sono ‘solo’ per ingegneri? Siamo pronti per aprirci a un altro tipo di audience. DS, che ha inventato il 3D e il PLM, ha oggi una grande responsabilità civile: insegnare ai giovani come prepararsi al futuro, che, ne siamo convinti, sarà sempre più virtuale”. Questo passaggio epocale sarà possibile grazie a un elemento fondamentale: il Cloud.
VA’ DOVE TI PORTA IL CLOUD
Ne sentiamo parlare continuamente, ma come mai è così importante? “Sarebbe molto utile per facilitare la risoluzione di alcuni problemi del nostro Paese”, afferma Monica Menghini.
“Il mercato italiano, come tutti sappiamo, è costituito prevalentemente da PMI, le quali spesso e volentieri non hanno un reparto IT, né server, perché la manutenzione, così come l’assunzione di personale dedicato, comporterebbe costi non sostenibili per strutture
aziendali medio-piccole. Grazie al Cloud non è più necessario disporre di server, con un conseguente importante abbattimento dei costi. I software sono disponibili anche su sistemi mobili, quindi utilizzabili da un numero di utenti che aumenta esponenzialmente”.
Facilità di utilizzo, riduzione di costi, tecnologie avanzate. DS è un’azienda che guarda oltre la crisi e vuole mantenersi competitiva sul mercato locale e globale.
Cosa si può chiedere di più?
PASSION FOR INNOVATION
“Abbiamo un programma che si chiama Passion for Innovation”, ci spiega Monica Menghini. “Per noi si tratta di Interactive Marketing: mettiamo a disposizione nostri budget, ingegneri e laboratori per realizzare progetti sociali, che per i richiedenti comportano costo zero”. È il caso della risoluzione del mistero della piramide di Cheope, o dello studio sull’iceberg, del quale abbiamo parlato diffusamente sul numero 4/2011 di Tecn’è.
“Si tratta di piani pro bono. In Italia è allocata un’elevata percentuale del patrimonio culturale mondiale. Speriamo che dal Bel Paese ci contattino presto per realizzare progetti che consentano di digitalizzare il patrimonio culturale nazionale!”.
L’edizione 2011 di ECF, evento organizzato annualmente da Dassault Systèmes, è stata seguita da 1.552 persone ospitate al New York Convention Centre di Disneyland, Parigi.