Il sensore di profilo MLSL2 della serie weCAT copre un campo di misurazione fino a 1.350 mm sull’asse X.
Prima assoluta per wenglor sensoric ad A&T 2018, fiera dedicata a robotica, misure, prove, tecnologie innovative e Industria 4.0, a Torino dal 18 al 20 aprile. In evidenza le soluzioni dedicate al rilevamento e alla misurazione di profili 2D/3D.
di Amerigo Brianza
Attiva da ben 35 anni, wenglor sensoric (www.wenglor.com) è un vero e proprio punto di riferimento in ambito di sensori evoluti, che produce in svariate tecnologie e che costituiscono il focus esclusivo delle sue attività. Il suo catalogo, che comprende oltre 4.000 prodotti, comprende una vasta gamma di sensori intelligenti, sistemi di sicurezza e di elaborazione delle immagini che, grazie a una serie di caratteristiche specifiche, nonché alle ampie capacità di comunicazione native (tra cui IO-Link, Profinet, Ethernet/IP, EtherCAT), trovano ampia applicabilità nel mondo della robotica. Alcune soluzioni wenglor, originariamente progettate e realizzate ad hoc per specifici clienti, sono poi diventate parte integrante del catalogo, il che rende l’azienda tra le più innovative e complete dal punto di vista dell’offerta attualmente disponibile sul mercato.
Un esempio di applicazione dei sensori 2D/3D weCAT per la regolazione del cordone durante l’utilizzo di colle e/o sigillanti.
GLI SCANNER LASER
I sensori smart della famiglia weCAT 2D/3D trovano nelle applicazioni robotizzate il loro naturale campo di applicazione e possono essere impiegati per eseguire le operazioni più disparate: l’inseguimento dei profili durante la saldatura, il controllo e la regolazione del cordone durante l’applicazione di colle e/o sigillanti, il posizionamento di precisione, la verifica dimensionale in procedure di controllo qualità, nonché il Pick&Place e la manipolazione di oggetti collocati casualmente all’interno di pallet così come su nastri trasportatori, anche sovrapposti l’uno all’altro.
Composta da ben 81 modelli, la serie weCAT si compone di laser scanner che sono in grado di operare in maniera indipendente dalla lucentezza, dal colore e dalla consistenza degli oggetti, nonché dalle condizioni ambientali (presenza di polveri, riflessi, luci artificiali…) coprendo un campo di misurazione fino a 1.350 mm sull’asse X. Il laser, disponibile nelle classi 1, 2M, 3R, 3B e due tipi di luce (rossa e blu), proietta un fascio lineare sull’oggetto da misurare, che viene registrato da una telecamera integrata, la quale a sua volta li trasferisce a un processore che calcola in tempo reale i profili di superficie e volume (2D e 3D). Viene così ricreato un accurato modello dell’oggetto basato su nuvole di punti: la sensibilità di rilevamento lungo l’asse Z è pari a 2,0 µm e la scan rate può arrivare fino a 6 kHz. Queste caratteristiche rendono i sensori weCAT strumenti di elevata precisione, che possono essere opportunamente impiegati in operazioni “high-speed”, sia di controllo qualità o di Pick&Place.
I sensori 2D/3D weCAT di wenglor trovano ampio impiego in applicazioni robotizzate, ad esempio il Pick&Place.
PER LA METROLOGIA O IL REVERSE ENGINEERING
In ambito di rilevamento profili 2D/3D, alle soluzioni weCAT si affianca l’offerta dei sistemi ShapeDrive, una serie di prodotti che prendono il nome dall’omonima azienda di Monaco che wenglor ha acquisito lo scorso anno, a ulteriore consolidamento della propria posizione di leader nel campo della tecnologia di misurazione.
Anch’essi caratterizzati da ampie capacità di interfacciamento e comunicazione, tanto da essere “Industry 4.0 ready”, i sistemi ShapeDrive sfruttano un innovativo metodo di misurazione che si basa sull’impiego di luce strutturata. I sensori, disponibili in varie versioni caratterizzate da diverse risoluzioni, distanze di lavoro, volumi di misura e densità di punti, sono dotati di una smart camera, che rileva gli effetti di interferenza generati dalla proiezione della luce strutturata. Dalla nuvola di coordinate così acquisite (fino a 2 milioni di punti 3D al secondo), l’elettronica di elaborazione, basata su microprocessori di ultima generazione, provvede a ricostruire un accurato modello 3D, su cui è possibile effettuare operazioni di valutazione dimensionale, ad esempio su sezioni, superfici o volumi, così come generare confronti con modelli di riferimento.
Capaci di operare in modalità 2D o 3D, i sistemi ShapeDrive possono essere facilmente integrati in applicazioni esistenti grazie alle interfacce GigE e USB3. Il campo di applicazione di tali sistemi è molto ampio e va dalla metrologia più spinta alle operazioni di reverse engineering, passando ovviamente per le applicazioni robotizzate dove, ad esempio, è necessario rilevare geometrie molto complesse per gestire qualità e/o ispezioni in linea. ©TECN’È
I prodotti della famiglia weQube sono sistemi di visione che abbinano la semplicità d’uso tipica di un sensore con la potenza di una machine vision evoluta.