La tavola rotonda “Trasformazione digitale. La via per il recovery dell’industria italiana” dello scorso 18 giugno ha coinvolto le aziende del Gruppo Software Industriale di ANIE Automazione.
Trasformazione digitale ed ecologica: il software industriale rimane in prima linea. Lo conferma la tavola rotonda del 18 giugno scorso che ha coinvolto le aziende del Gruppo Software Industriale di ANIE Automazione.
di Federica Conti
Si è svolta il 18 giugno la tavola rotonda “Trasformazione digitale. La via per il recovery dell’industria italiana” che ha coinvolto le aziende del Gruppo Software Industriale di ANIE Automazione. Un’occasione di riflessione sulla ripartenza e il ruolo delle tecnologie digitali alla quale hanno preso parte alcune tra le più importanti realtà nel campo delle applicazioni software per la digitalizzazione dei prodotti e dei processi produttivi.
L’incontro, collaterale a Forum Software Industriale, ha promosso considerazioni su smart manufacturing, sostenibilità, servitizzazione, industrial cybersecurity. Più in generale, ha evidenziato la necessità di un approccio strutturato e strategico nel percorso di digital trasformation, indispensabile per la competitività delle imprese nel contesto internazionale.
“Oggi il contesto derivante dalle missioni del PNRR crea un’opportunità unica per accelerare e completare il percorso di digitalizzazione delle nostre imprese industriali e soprattutto delle PMI, che compongono la vera ossatura del manifatturiero italiano e sono portatori nel mondo del made in Italy”, ha detto Fabio Massimo Marchetti, Presidente Gruppo Software Industriale e Vicepresidente di ANIE Automazione con delega alla digitalizzazione.
L’incontro, collaterale a Forum Software Industriale, ha promosso considerazioni su smart manufacturing, sostenibilità, servitizzazione, industrial cybersecurity.
DIGITALIZZAZIONE DI PRODOTTI E INFRASTRUTTURE
Coloro che volessero rivedere la tavola rotonda possono accedere con un semplice clic su rivedi l’incontro. Di seguito riportiamo una sintesi dei commenti delle aziende partner, suddivise nelle due sessioni dell’incontro. Nella prima dedicata a “Digitalizzazione dei prodotti e delle infrastrutture” hanno partecipato Alleantia, Orchestra, Rockwell Automation, ServiTecno, Stormshield, Teamviewer.
“L’interesse verso l’evento è stata una conferma di come il settore sia in fermento. Interesse alimentato dal cambiamento che le nuove tecnologie, e in particolare quelle digitali, come il software, stanno portando nelle industrie del panorama manifatturiero”, ha commentato Antonio Conati Barbaro, COO di Alleantia.
“La servitizzazione in Industria4.0 sottende un nuovo modello di business in cui i beni strumentali vengono venduti dai produttori di macchine ai manifatturieri come servizio. Chi realizzerà tale proposta sarà leader del mercato, ma dovrà inserirsi in un ecosistema multidisciplinare, che vedrà convergere le eccellenze della meccanica, dell’elettronica e del digitale per progettare assieme e fornire quei nuovi servizi a valore aggiunto che faranno la differenza nella scelta dei fornitori di beni strumentali al manifatturiero”, ha evidenziato Guido Colombo, AD e Presidente Orchestra.
“Il segmento delle PMI trarrà il maggior beneficio da tale modello, potendo attingere a un panorama di servizi digitali a supporto delle proprie lavorazioni, per migliorare la propria efficienza, i propri prodotti ed essere più competitivo e resiliente sul mercato globale”, ha aggiunto Colombo.
“L’Industrial Internet of Things (IIoT) ha consentito ai costruttori di macchine (OEM), con i quali Rockwell Automation ha una forte collaborazione in Italia, di sviluppare nuovi modelli di business (servitizzazione). Oltre alla vendita del singolo macchinario, gli OEM oggi possono offrire una vasta gamma di servizi ai clienti finali al fine di aiutarli a migliorare le prestazioni operative e ridurre i fermo macchina imprevisti”, ha sottolineato Alberto Pinzello, Sales Executive IoT & AR di Rockwell Automation.
“In questo contesto trovano ampio spazio tecnologie come la Realtà Aumentata che permette un’interazione senza precedenti tra l’OEM e il cliente finale, soprattutto per ciò che concerne l’assistenza in remoto: il costruttore ha infatti la possibilità di collaborare con il cliente e di guidarlo passo dopo passo nei diversi interventi da eseguire sul macchinario. Ciò permette di ridurre significativamente il tempo per la risoluzione dei problemi e di conseguenza i costi dei servizi post-vendita”, ha aggiunto Pinzello.
“Le nuove sfide sono legate alla convergenza tra i sistemi IT e i sistemi OT dal punto di vista dell’infrastruttura informatica. Anche il più tradizionale mondo OT sta progressivamente abbandonando i sistemi on premise per migrare verso architetture virtuali che cercano di eliminare i tradizionali problemi di gestione dell’infrastruttura, raggruppando i sistemi di impianto (quali server SCADA, Historian, MES) in hosting nei data center per poterli gestire in conformità con gli standard IT in uso nell’azienda”, ha affermato Mario Testino, Chief Operating Officer di ServiTecno.
“Quindi, grazie alle nuove architetture iper-convergenti, è possibile ottimizzare le IT operations anche nel nuovo perimetro esteso sino alla rete industriale. Ma talvolta ‘alzare’ e ‘postare’ (‘lift and shift’) non vuol dire risolvere: è importante capire come è possibile gestire le problematiche specifiche operazionali (connettività, disponibilità e Cyber Security) nelle nuove architetture convergenti”, ha concluso Testino.
“Nel contesto dell’interconnessione le organizzazioni devono prendere coscienza che prima o poi saranno costrette a far fronte a problematiche di sicurezza. Vivere il processo di digitalizzazione dell’impresa non deve essere visto solo come l’accodarsi a trend attuali e favorevoli all’azienda, ma bensì come un’importante opportunità di modernizzazione in grado di conferire all’intera organizzazione caratteristiche quali resilienza e affidabilità”, ha detto Davide Pala, Senior Presales Engineer di Stormshield.
“In questo processo, l’approccio alla cybersecurity gioca un ruolo fondamentale in quanto porta allo svolgere un’attenta analisi della struttura tecnologica aziendale e, di conseguenza, la possibilità di evidenziare le situazioni critiche che in qualche modo impattano sulle performance della stessa. Si tratta di un approccio consapevole e maturo che ci auguriamo possa essere preso come modello dall’intero settore manifatturiero italiano”, ha concluso Pala.
“Leader nella remotizzazione degli assets di valore, Teamviewer sta fornendo da anni gli strumenti software di controllo via web, nel segno delle applicazioni distribuite. Una volta ricavati i dati è possibile visualizzarli su dispositivi mobili e visori di realtà aumentata. I dati possono essere utilizzati per predire il funzionamento di macchina, su basi statistiche”, ha dichiarato Annamaria Rossi, Channel Account Manager, IOT & AR di Teamviewer.
“Il digitale consente di fornire soluzioni di analisi e monitoraggio delle risorse di sistema ed esplorare modelli di business basati sulla storicizzazione dei dati. L’avvento della pandemia ha in effetti accelerato i processi di remotizzazione e controllo. Algoritmi predittivi consentono di operare con efficienza e risparmio delle risorse umane e di tempo macchina”, ha concluso Annamaria Rossi.
Le nuove sfide sono legate alla convergenza tra i sistemi IT e i sistemi OT dal punto di vista dell’infrastruttura informatica.
DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI OPERATIVI
La seconda sessione ha invece visto la partecipazione di Engineering Ingegneria Informatica, Oracle Italia, Miraitek4.0-Politecnico di Milano, Schneider Electric, Siemens, Techsol, VAR Group, Wonderware.
“Il Piano Nazionale di Ripresa sostiene il percorso verso la trasformazione digitale delle imprese, ponendo particolare attenzione alla trasformazione ecologica ed energetica. Il ruolo delle imprese diventa anche un ruolo sociale, orientato a una gestione innovativa e più responsabile. L’attenzione si sposta verso i lavoratori che utilizzano e applicano le tecnologie innovative introdotte”, ha dichiarato Morena Pietraccini, Expert Manager di Engineering Ingegneria Informatica.
“Il fine diventa non solo una maggiore produttività, ma una vita lavorativa migliore, più sicura e tutelata. La spinta è notevole e ha stimolato anche le aziende di integrazione a una maggiore propositività. Da qui la sinergia tra produttori di tecnologie, integratori e aziende manifatturiere, per cercare di offrire soluzioni e competenze in grado di inserirsi nel contesto produttivo portando benefici sia alla qualità del prodotto che alla qualità della vita”, ha aggiunto Morena Pietraccini.
“Per chi opera nel settore della produzione e della logistica gli anni che stiamo vivendo hanno segnato una forte rottura con il passato. L’affermarsi dei player nativi digitali, i nuovi modelli di business, la pandemia in corso sono solo alcuni dei fattori che hanno contribuito a ridisegnare lo scenario nel suo complesso, dagli schemi di consumo alla ridefinizione delle catene del valore. Sotto queste nuove condizioni, l’innovazione diventa la chiave per la competitività”, ha detto Simone Marchetti, Digital Supply Chain Sales Development Manager di Oracle Italia.
“È necessario recuperare produttività ed efficienza. E per farlo, bisogna riconfigurare le organizzazioni e i processi, aderire alla nuova cultura del digitale e guardare alla sostenibilità di impresa. Le Operations diventano quindi una leva competitiva e le informazioni disponibili il motore del cambiamento. Obiettivo di Oracle è garantire la capacità di sfruttarle al meglio per prendere le migliori decisioni di business”, ha concluso Marchetti.
“Industria e servitization, un binomio – ormai – possibile! La crisi pandemica ci ha ulteriormente spinti fuori dalla nostra zona di comfort. Lo ha fatto per i singoli e anche per le imprese. La spinta ha aiutato – e sta aiutando – le imprese a pensare in modo diverso, a porsi come attori diversi, non più fornitori di soli prodotti, ma di soluzioni capaci di risolvere problemi”, ha evidenziato Sergio Terzi, Co-fondatore di Miraitek4.0 e Professore del Politecnico di Milano.
“Questa è una nuova prospettiva, soprattutto per i costruttori di beni durevoli. La servitization è però resa possibile da una solida digitalizzazione, per monitorare, controllare e gestire in modo integrato le soluzioni. Questo è il futuro delle imprese impiantistiche, speriamo di non dover attendere una nuova pandemia per comprenderlo del tutto!”, ha puntualizzato Terzi.
“È un momento unico per le imprese italiane: il Piano Transizione 4.0 incentiva lo sviluppo di progetti digitali e sostenibili e il PNRR prosegue questa strada ormai tracciata. Il digitale e la sostenibilità sono due temi molto correlati tra loro: i progetti di digitalizzazione si trasformano in spunti per rendere più sostenibile un’azienda e, al tempo stesso, i progetti di sostenibilità fanno leva sul digitale per realizzarsi appieno”, ha affermato Marco Gamba, Industry Innovation and Communication Leader di Schneider Electric.
È necessario recuperare produttività ed efficienza. E per farlo, bisogna riconfigurare le organizzazioni e i processi, aderire alla nuova cultura del digitale e guardare alla sostenibilità di impresa.
“Digitalizzare significa raccogliere dati, non solo da macchine e impianti nuovi, ma anche da una base installata esistente, condizione questa molto diffusa in Italia; utilizzare soluzioni ingegnerizzate per la raccolta dei dati in modo agnostico anche da macchine installate vent’anni fa, permette a un’azienda di poter conoscere meglio il suo processo produttivo, ottimizzando consumi e scarti e avviando un percorso concreto di sostenibilità”, ha aggiunto Gamba.
“Strategia del cambiamento e aggiornamento tecnologico: due direttrici imprescindibili per la sopravvivenza delle imprese manifatturiere. Esistono oggi tecnologie, know how, partner affidabili e strumenti di incentivazione che consentono agli imprenditori di intraprendere un percorso di trasformazione digitale remunerativo e a basso rischio. È una sorta di ‘vaccino’, che aiuta a proteggere l’economia intera non solo da pandemie, ma anche da catastrofi naturali, instabilità politica o commerciale e da imprevisti su scala globale”, ha sostenuto Giuseppe Biffi, Business Development Manager Digital Enterprise di Siemens S.p.A.
“La chiave del successo della digital transformation è certamente il ruolo del management aziendale, ma soprattutto il supporto di un partner tecnologico affidabile come Siemens, in grado di guidare un miglioramento complessivo dell’impresa secondo una visione ampia e lungimirante e la capacità unica di combinare i mondi virtuale e reale”, ha poi detto Biffi.
“L’adozione di IoT, cloud e reti mobili rende disponibile il patrimonio di dati e informazioni di cui le aziende manifatturiere dispongono nello shop floor, al servizio di sistemi di gestione, controllo ed execution della produzione. A tutto vantaggio del miglioramento dell’efficienza dei processi e dei prodotti”, ha sottolineato Michele Ugatti, CEO di Techsol.
“Questo approccio permette alle imprese, e in particolare alle PMI, di accelerare la digitalizzazione del processo produttivo grazie a investimenti progressivi e a scalare, garantendo un aumento della resilienza aziendale che lo scenario pandemico ha reso un requisito fondamentale. Tali miglioramenti contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità grazie alla riduzione degli scarti e all’ottimizzazione e incremento dell’efficienza dei processi di produzione”, ha concluso Ugatti.
“La digitalizzazione rappresenta un percorso necessario per rispondere in maniera coerente e rapida all’evoluzione del contesto complessivo in cui le aziende si troveranno sempre più ad operare. Efficienza operativa, flessibilità e particolare attenzione alla sostenibilità diventano espressione dei nuovi paradigmi 4.0 per accompagnare le imprese nell’ottimizzazione dei processi e per abilitare la loro sostenibilità soprattutto nella produzione, dove i processi operativi rivestono un ruolo centrale”, ha dichiarato Fabio Massimo Marchetti, Head of Digital Industries VAR Group.
“La disponibilità di tecnologie e gli incentivi rendono oggi la trasformazione digitale alla portata di tutte le aziende. Una grande opportunità per cambiare rotta, orientarsi verso un approccio strategico e adottare così il percorso di innovazione più efficace e sostenibile”, ha aggiunto Marchetti.
“Supportare le aziende nel raggiungere i risultati di performance che desiderano, è il nostro obiettivo da oltre 30 anni. Per farlo, cerchiamo le migliori soluzioni, le più innovative e offriamo un’ampia gamma di prodotti e possibilità: dal Knowledge Management e la condivisione delle informazioni, a sistemi MOM evoluti e centralizzati, che convergono oggi verso il concetto di Unified Operations Center. Per tale ragione ho scelto di parlare di temi apparentemente differenti, che convergono verso un unico obiettivo comune: il successo dei nostri clienti”, ha concluso Mirko Magrini, Sales Area Manager - MES Business Developer, Wonderware. ©TECNeLaB
La disponibilità di tecnologie e gli incentivi rendono oggi la trasformazione digitale alla portata di tutte le aziende. Una grande opportunità per cambiare rotta.