L’interno del capannone di Danisi Engineering, a Nichelino, vicino a Torino, dove si trovano il simulatore statico e quello dinamico, cuore tecnologico dell’azienda. Al centro l’ingresso alle sale di controllo, dove i tecnici dell’azienda controllano i parametri di esecuzione dei testi.
Danisi Engineering è un Gruppo con strutture produttive a Nichelino, vicino a Torino, Modena e Sesto Fiorentino, che lavora allo sviluppo delle auto del domani, dall’idea iniziale al prototipo preproduzione. Un’attività estremamente creativa, a supporto di grandi gruppi Automotive, che impiega tecnologie innovative a fa ampio ricorso ai concetti di Industry 4.0.
di Riccardo Oldani
Le auto del futuro non nascono necessariamente all’interno dei grandi marchi automobilistici. Ci sono anche aziende, di dimensioni più piccole, che conducono una parte essenziale nello sviluppo di componenti, di intere parti o di concept di auto interamente nuovi. Danisi Engineering (www.danisieng.com), che ha la sede principale a Nichelino, in provincia di Torino, è una di queste. L’azienda è capofila di un Gruppo con realtà produttive anche a Modena e a Sesto Fiorentino. È una società in grado di sviluppare nuove vetture partendo da una semplice ottimizzazione di singoli componenti esistenti, fino a giungere allo sviluppo ex novo di interi sottosistemi, come il complesso sterzo-sospensioni, o di modelli completi. Il tutto iniziando dal concetto, passando all’ingegnerizzazione e arrivando fino al prototipo funzionante a livello di preserie.
Dispositivi per il rilevamento dei dati di assetto dei prototipi su strada, attraverso test condotti da esperti piloti. I risultati vengono confrontati con quelli virtuali ottenuti nei simulatori per verificare quanto il progetto sia fedele al reale e procedere agli opportuni adattamenti.
SI PROGETTA TUTTO, TRANNE IL MOTORE
Danisi Engineering ha al suo interno tutte le tecnologie e le competenze, custodite dai 100 addetti del Gruppo, per concepire auto completamente innovative. Tra i clienti figurano i più importanti gruppi automobilistici di dimensioni mondiali, ma anche privati, che si rivolgono all’azienda per farsi realizzare auto uniche o restaurare vetture storiche. E perfino squadre corse, perché anche il motorsport è un settore in cui l’impresa torinese eccelle. “Siamo riconosciuti dalla FIA”, dice Antonello Lanfranco, Vicepresidente del gruppo, “come produttori di auto da competizione, quindi possiamo anche omologare nuovi modelli o possiamo farlo per i nostri clienti. Siamo una struttura piccola, non siamo organizzati per la produzione in serie, ma possiamo realizzare prototipi con tutte le caratteristiche di un modello a livello industriale, tanto da poterli utilizzare anche per un’estesa serie di test, estremamente attendibili, prima di iniziare la produzione vera e propria”.
Il simulatore statico, di Danisi Engineering, in cui una vettura di prova è posta al centro di uno schermo semicircolare. Il sistema è usato per esempio per testare il funzionamento di nuovi comandi o dispositivi sul volante e sul cruscotto e verificare la loro sicurezza in condizioni di guida simulata.
TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA
Perché questo sia possibile occorrono attrezzature adeguate: Danisi Engineering ha al proprio interno una sua officina per l’asportazione di truciolo e la lavorazione dei metalli che, tra l’altro, a breve si arricchirà con un tornio fornito di DMG MORI. È dotata anche di una cella robotizzata, con robot Comau e sistema di saldatura Fronius, che consente di ottenere saldature nello stesso range di spessore e qualità di uno stabilimento di produzione. “I prototipi che realizziamo”, dice ancora Lanfranco, “sono così curati e precisi che a volte, per renderli quanto più simili ai modelli di serie, dobbiamo farne un downgrade, perché raggiungono prestazioni più elevate di quelle che si possono ottenere in fabbrica”. Dove le risorse interne non riescono a raggiungere il numero di pezzi desiderati ci si rivolge a realtà esterne. “Tra le nostre partnership”, spiega Lanfranco, “c’è quella con Michelini Automotive, un’azienda estremamente innovativa, che adotta tecnologie e macchinari di altissima qualità per tutte le lavorazioni del metallo. Per l’asportazione di truciolo, per esempio, è anch’essa equipaggiata esclusivamente con macchine DMG Mori”. Danisi Engineering ha anche una propria sala metrologica, per verificare tolleranze fino alla scala micrometrica, e box per l’assemblaggio dei prototipi, concepiti in modo da mantenere la lavorazione completamente nascosta a occhi esterni per tutelarne al massimo la segretezza.
Il simulatore dinamico di Danisi Engineering, uno dei 7 di questo tipo installati nel mondo, che riproduce in ogni dettaglio il comportamento di un progetto virtuale di auto prima di realizzare il prototipo vero e proprio.
SIMULATORI PIÙ VERI DEL REALE
Il cuore tecnologico dell’azienda sono due simulatori, uno statico e l’altro dinamico, che consentono di condurre una serie di test su vari aspetti del modello virtuale dell’auto, come il comfort interno, l’assetto dinamico e tutte le complesse interazioni che si stabiliscono tra i sistemi di controllo elettronici che gestiscono l’assetto, intervenendo per esempio su sterzo, sospensioni, freni. Sono contenuti in due grandi box, in un capannone dedicato, interamente dipinti di nero all’interno per eliminare ogni possibile riflesso.
Nel simulatore statico la vettura di prova, una Maserati Ghibli adattata, è posizionata al centro di uno schermo curvo a 270 gradi su cui, spiega Luca Grassi, ingegnere, Technical Account Manager di Danisi Engineering, “possiamo proiettare qualsiasi circuito nel mondo oppure tracciati autostradali o di traffico urbano per riprodurre ogni possibile situazione di guida. Può servire, per esempio, anche per studiare l’interfaccia uomo-macchina (HMI) di una vettura, per verificare se i comandi che sono stati studiati sono comodi da usare e non distraggono il conducente. O per sviluppare i nuovi sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems), in un ambiente sicuro con condizioni ambientali sotto controllo e perfettamente ripetibili”.
Il simulatore dinamico è ancora più innovativo. “È uno dei sette esistenti al mondo”, dice Lanfranco, “sviluppati da VI-Grade, azienda high-tech che lo ha concepito e ne ha messo a punto il software, con la quale abbiamo stretto una partnership”. Il simulatore è costituito da una piattaforma su cui è posizionato l’abitacolo modificato di una Ghibli, mosso da un complesso sistema a 9 assi elettrici controllati che imprimono ogni movimento dinamico prodotto dalla guida: accelerazioni, frenate, sbandate, sobbalzi. Tutto è restituito con la massima verosimiglianza. Anche in questo caso un enorme schermo curvo ricostruisce lo scenario di guida. Tutti i dati vengono raccolti, registrati e analizzati per verificare in modo virtuale il comportamento del veicolo, sia esso soltanto un prototipo virtuale oppure una vettura reale a cui si vogliono apportare modifiche o migliorie e di cui si crea un modello virtuale per testare il comportamento prima delle modifiche reali. “Un team di collaudatori, dice Grassi, “con esperienze che vanno dal mondo delle vetture di serie a quello delle competizioni, ha la funzione di condurre i test e anche di darci un feedback sul realismo della simulazione, in modo da migliorare continuamente il sistema. Danisi Engineering ha accumulato un enorme bagaglio di conoscenze sulla dinamica dei veicoli, che trasferiamo anche a VI-Grade per migliorare e affinare sempre più il simulatore stesso”.
LE AUTO DI DOMANI
Le altre aziende del Gruppo Danisi Engineering sono Meccanica 42, che sviluppa sensori, attuatori, centraline e altri dispositivi per le auto a guida autonoma, e Modena Interiors, che progetta e realizza gli interni delle vetture. Tutte concorrono a una ricerca orientata ad anticipare le future tendenze dell’Automotive. “Spesso”, dice Giacomo Danisi, fondatore e CEO dell’azienda, “in anticipo e con maggiore agilità rispetto ai grandi Gruppi dell’Automotive, che hanno inerzie maggiori e tempi di risposta più lunghi rispetto a una realtà come la nostra. In questo risiede anche il segreto della nostra sopravvivenza perché non è stato facile superare gli ultimi vent’anni in un contesto in cui altre grandi aziende, con una vocazione simile alla nostra, hanno chiuso o sono state acquisite da Gruppi esteri. Abbiamo dovuto ritagliarci una nicchia in cui le nostre competenze ci rendono estremamente competitivi, magari con volumi minori rispetto ad altri ma con meno concorrenza”. ©ÈUREKA!
Nella sua sede di Modena Danisi Engineering progetta e studia anche gli interni delle vetture o di altri mezzi di trasporto, come aerei ed elicotteri.