I due robot FANUC nella cella Velum sviluppata da Sewts GmbH. Uno afferra gli asciugamani puliti, l’altro li piega. ©Sewts GmbH
Sono stati soprannominati così i robot FANUC entrati in servizio in una lavanderia industriale in Baviera. Il loro compito è selezionare e piegare migliaia di asciugamani al giorno. Qualche anno fa sembrava impossibile automatizzare questo lavoro…
di Giovanni Invernizzi
Sono tantissimi i mestieri faticosi e usuranti, e non soltanto in fabbrica o in miniera. Chi lavora nelle lavanderie industriali, per esempio, è sottoposto tutto il giorno ad alte temperature e vapori caldi ed è sollecitato a sollevare pesi e a stare in piedi buona parte della giornata. In aziende di questo tipo il contributo dei robot può rivelarsi prezioso, anche perché sono sempre di meno le persone disposte a un’attività che, per quanto utile è importante, è anche molto pesante.
Un esempio di uso dei robot in uno scenario di questo tipo arriva dalla Germania ed è stato possibile grazie all’impiego di prodotti FANUC. È stato adottato dalla Wäscherei Aschenbrenner GmbH di Aschheim, cittadina di appena 7.000 abitanti alle porte di Monaco di Baviera.
CARICARE LE PIEGATRICI
Si tratta di un innovativo sistema di caricamento delle piegatrici di biancheria, messo a punto da Sewts GmbH, un’azienda specializzata nell’automazione di processi industriali che riguardano materiali facilmente deformabili come quelli tessili. Il sistema in questione, battezzato Velum, è composto da una coppia di robot industriali FANUC M-10iD/12, che assicurano ottime prestazioni in termini di velocità e precisione.
Dopo il lavaggio e l’asciugatura, due sistemi Velum entrano in azione per preparare gli asciugamani da piegare. Grazie all’impiego dei robot FANUC e di sistemi di visione basati sull’intelligenza artificiale, le due celle sono in grado di preparare fino a 700 asciugamani ogni ora, aumentando notevolmente l’efficienza del processo. Ma il loro impiego consente anche di ovviare alla carenza di manodopera, ormai divenuta introvabile per funzioni così ripetitive e pesanti. I costi di processo si sono abbattuti e ciò consente anche di avere un rapido ritorno sull’investimento.
Dettaglio del sofisticato sistema di presa del primo robot. Assistito da un sistema di visione dispone l’asciugamano sul nastro trasportatore tenendo conto di etichette e cuciture.
UNA MANIPOLAZIONE COMPLESSA
Il settore delle lavanderie sta sempre di più ricorrendo alla robotica per automatizzarsi, ma finora la manipolazione di lenzuola o asciugamani, morbidi, cedevoli e difficili da afferrare per un sistema di presa, si è rivelata un compito difficile da svolgere con le macchine. Velum, il sistema ideato da Sewts, è in grado di svolgerlo senza danneggiare i tessuti o creare antiestetiche pieghe.
Till Rickert, cofondatore della start-up tedesca, spiega: “Il potenziale di crescita in questo mercato è significativo. Secondo le nostre stime sono almeno 25.000 le lavanderie in tutto il mondo che potrebbero beneficiare della nostra tecnologia”. Che, tra l’altro, è in continua evoluzione. Le prestazioni di Velum sono attualmente paragonabili a quelle di un operatore umano, ma grazie ai continui aggiornamenti software la gamma di funzioni del sistema si amplia costantemente, con un conseguente aumento dell’efficienza. Secondo Rickert, in base al carico di lavoro Velum si ripaga in un periodo che varia da un anno e mezzo a due anni e mezzo.
Il sistema Velum visto nel suo complesso. Per contenerne le dimensioni Sewts lo ha progettato utilizzando il software di simulazione FANUC ROBOGUIDE.
IL CONTRIBUTO DEL SOFTWARE
“Una delle sfide iniziali era lo spazio di installazione limitato in cui dovevano essere eseguiti movimenti molto veloci”, spiega ancora il co-fondatore di Sewts. Per superarla sono stati utilizzati in fase di progetto potenti strumenti di simulazione: il software FANUC ROBOGUIDE, per analizzare i movimenti dei robot negli spazi disponibili, e un sofisticato programma per prevedere il comportamento di diversi tipi di tessuti.
Il software costituisce anche il cervello di Velum, capace di analizzare i materiali deformabili e prevederne il comportamento durante la presa. Associato al robot FANUC M-10iD/12 con carico utile di 12 kg e portata di 1.441 mm, e a un sistema di telecamere dotate di visione 3D, il software identifica trame, cuciture e angoli dei singoli tessuti, localizzandoli nello spazio e creando comandi di controllo che permettono al robot di afferrare i singoli pezzi nel punto ideale e in tempo reale.
Le prime applicazioni reali mostrano un’elevata produttività. I Velum in funzione alla Wäscherei Aschenbrenner GmbH piegano fino a 700 asciugamani l’ora. Greif Textile Mietsysteme di Wolfratshausen, in Baviera, utilizza già da novembre 2022 il sistema robotizzato, con una capacità produttiva di 500-600 pezzi l’ora. “Abbiamo scelto FANUC perché ha creduto nel progetto Velum fin dall’inizio”, afferma Rickert di Sewts.
“Abbiamo valutato diverse opzioni di produttori, ma FANUC ha dimostrato fin dall’inizio di avere uno spirito innovativo. Ci hanno persino fornito i robot per aiutarci nello sviluppo del prototipo”. I bracci scelti dovevano poi mostrarsi in grado di operare in un ambiente sfidante, con temperature elevate e presenza di polveri.
LE GIORNATE DI BETTY E BOBBY
I due FANUC M-10iD/12 in funzione nella lavanderia di Aschheim sono stati battezzati Betty e Bobby e conducono giornate intense. Il primo dei due ha il compito di selezionare gli asciugamani lavati e asciugati. Un sistema di visione AI lo guida nella posizione ottimale per afferrare singolarmente ciascun asciugamano. Quando questo viene prelevato, il robot lo colloca su un nastro trasportatore che lo porta alla seconda stazione robotizzata.
Qui, l’altro M-10iD/12 prende l’asciugamano dal nastro trasportatore e lo posiziona tra una coppia di pinze montate su una guida lineare orizzontale. Queste si muovono in direzioni opposte per estendere completamente l’asciugamano, preparandolo per la successiva fase di piegatura. Sewts prevede di incrementare gradualmente il numero e le prestazioni dei sistemi Velum.
La start-up sta già lavorando alle prossime innovazioni, come robot dotati di sistemi di visione per elaborare i resi di tessuti per i grandi rivenditori online, che ora vengono spesso inviati per essere trattati in Paesi lontani dall’Europa, con lunghi trasporti e con un sistema inefficiente. Rickert auspica che, grazie a Velum, sia possibile portare questi processi più vicino, con grandi benefici anche in termini di riduzione delle emissioni. Insomma, Bobby e Betty sono solo l’inizio di quella che promette di rivelarsi un’autentica rivoluzione nell’automazione per il settore delle lavanderie. Una trasformazione che renderà anche queste attività più efficienti, sostenibili e tecnologiche. © WE ROBOTS
I robot utilizzati per l’applicazione sono due FANUC M-10iD/12 con carico utile di 12 kg e portata di 1.441 mm.