Un dettaglio della riempitrice rotativa della serie Logyka, con tecnologia di tappatura Miray, fornita da CMI Industries a un importante cliente australiano.
Una storia di successo in Australia vede protagoniste due imprese proiettate nel futuro: CMI Industries e LACO Automation & Service.
di Riccardo Oldani
Non è facile conquistare mercati esteri, soprattutto se si trovano dall’altra parte del mondo e con mentalità profondamente diverse dalla nostra, come succede in Australia. Ma CMI Industries, produttore di sistemi di riempimento e tappatura di prodotti chimici, cosmetici, parafarmaceutici e alimentari è riuscita nell’impresa, grazie alla stretta collaborazione con un imprenditore italiano trasferitosi sul posto. Una storia che ha molto da insegnare.
C’era un tempo in cui i produttori di macchine per l’industria potevano imporre le soluzioni che progettavano ai loro clienti, lasciando che poi fossero loro ad adattarsi alla tecnologia per utilizzarla al meglio. Ora questo tempo non esiste più. Anche le macchine destinate a prodotti di larghissimo consumo devono rispondere a richieste di personalizzazione estremamente specifiche, per adattarsi alle necessità degli utilizzatori e per rispondere alle tipicità dei mercati di distribuzione. Quello che funziona qui in Europa potrebbe non essere la risposta migliore per altri mercati, come quello asiatico, quello americano o quello australiano.
Il riferimento alla terra dei canguri non è occasionale. L’Australia è infatti il teatro di una storia emblematica del nuovo trend in corso di customizzazione delle macchine. Protagoniste due aziende proiettate nel futuro: l’italiana CMI Industries, tra i leader nelle linee di riempimento, con una particolare specializzazione nel trattare prodotti chimici e corrosivi, e LACO Automation & Service, una realtà che opera sul territorio australiano per reperire tecnologie europee, e in particolare italiane, utili ai produttori locali.
Davide Comoli, alla guida di CMI Industries. L’azienda ha sede a Marano Ticino, in provincia di Novara.
UN IMPRENDITORE AVVENTUROSO
LACO è la creazione di Gabriele Nuti, italianissimo ingegnere laureatosi all’Università di Bologna che ha sempre avuto il sogno di lavorare all’estero. Idea coronata una quindicina di anni fa quando, con moglie e figli piccoli, si trasferì a Melbourne per aprire un’attività di vendita di macchinari per il riempimento liquidi. “Mi limitavo a commercializzare le macchine inizialmente”, ci racconta, “e cercavo un partner in Italia per commercializzare i prodotti e avere in cambio l’assistenza e la formazione tecnica richiesta. Dopo alcuni tentativi non fortunati ho incontrato Franco Comoli, il fondatore di CMI Industries, che allora era un’azienda relativamente giovane e desiderosa di aprirsi al mercato estero. Franco decise di investire il suo tempo per formare un venditore ancora poco preparato, come ero allora, e da lì è partita una collaborazione che continua a crescere con successo”.
Un dettaglio della Logyka/Miray installata in Australia: gestisce 7 diversi formati, varie tipologie di tappatura per prodotti chimici aggressivi e confeziona 6.000 pezzi l’ora.
MACCHINA DI ULTIMA GENERAZIONE
L’ultima puntata di questa collaborazione è stata la consegna di una riempitrice rotativa della serie Logyka, con tecnologia di tappatura Miray, a un importante cliente di LACO, tra i principali fornitori australiani di prodotti per la pulizia della casa, da poco entrata a far parte di un più grande Gruppo con sede in Regno Unito. Si parla di colossi se paragonati alle dimensioni del mercato australiano, non grandissimo per dimensioni assolute, ma molto importante. La Logyka/Miray di CMI Industries rappresenta la punta di diamante tecnologica nella produzione dell’azienda piemontese, la cui sede è a Marano Ticino, vicino a Novara. Adotta infatti una tecnologia di dosaggio con misuratori di flusso magnetici, in grado di garantire una precisione assoluta del riempimento dei flaconi con una tolleranza di appena lo 0,2%. Può inoltre riempire indifferentemente flaconi a collo diritto o a becco d’anatra (molto usato nei sanitari per il bagno) e, grazie alla tecnologia Miray, può effettuare diversi tipi di tappatura, con tappo trigger, dispenser, vite o a pressione.
Gabriele Nuti con il suo staff. L’imprenditore italiano ha fondato in Australia LACO Automation & Service e collabora strettamente con CMI Industries.
SOLUZIONE SU MISURA
“Il mercato australiano dei detergenti per la casa”, ci dice Nuti, “ha da sempre la caratteristica di lavorare molto con prodotti a marchio. L’azienda cliente, per esempio, produce per diversi brand, soprattutto catene di supermercato e questo comporta frequentissimi cambi di formato. Cambiano i flaconi, cambia la tipologia del prodotto che può essere con o senza schiuma, e quindi richiedere tecnologie di riempimento diverse, cambiano le chiusure. Servono quindi macchine flessibili, che consentono cambi formato in tempi brevi. Con CMI Industries, dapprima con Franco Comoli e poi con suo figlio Davide che gli è subentrato alla guida dell’azienda, abbiamo a lungo dibattuto su come realizzare le macchine per questo mercato, e ora siamo arrivati a una soluzione ideale”. L’ultima versione della Logyka installata in Australia è dotata di 16 teste di riempimento e consente di gestire 7 diversi formati (da 500 ml a 1.250 ml), mentre il sistema elettronico di tappatura Miray a 6 teste gestisce tutte le tappature utilizzate per i prodotti chimici aggressivi: a vite, a pressione, con diffusore spray o con blocco di sicurezza anti-apertura accidentale. La macchina è inoltre concepita per garantire la massima resistenza agli agenti aggressivi presenti nei prodotti e garantisce il confezionamento di 6.000 pezzi l’ora. “Il cambio formato si può fare in mezz’ora con una buona manualità e comunque in meno di un’ora”, aggiunge Gabriele Nuti.
Franco Comoli, fondatore di CMI Industries. È stato lui a iniziare la collaborazione con LACO in Australia.
COLLABORAZIONE A PROVA DI BOMBA
Arrivare a questo risultato non è stato un gioco da ragazzi. “Abbiamo avuto lunghi confronti”, dice ancora l’imprenditore italiano trasferitosi in Australia. “Ci sono caratteristiche peculiari nell’industria e in tutta la catena di fornitura australiana che sono diverse rispetto all’Europa e che un produttore di macchine deve avere l’elasticità mentale di capire. Perché se non ci si adatta a certe esigenze, anche se non sono facili da digerire, le macchine non si vendono”. Qualche esempio? Le norme di sicurezza in Australia sono davvero a prova di qualsiasi incidente, ancora di più che in Europa, e richiedono l’adozione di soluzioni per prevenire anche i comportamenti più improbabili. “La produzione dei flaconi di plastica”, osserva Nuti, “non è precisa come da noi. Qui gli scostamenti dalle dimensioni ideali possono essere anche notevoli, ma il problema non si risolve dando la colpa ai produttori dei contenitori. Bisogna invece capire che questa è la situazione e trovare soluzioni tecnologiche in grado di compensarla. Non tutti i produttori di macchine hanno l’elasticità mentale e la pazienza per trovare soluzioni a questo genere di problemi. CMI Industries invece lo ha fatto”.
Visione d’insieme della riempitrice Logyka, dotata di misuratori di flusso magnetici per una precisione assoluta del riempimento dei flaconi.
FLESSIBILI PER IL SUCCESSO
Questo tipo di elasticità serve anche per conquistare altri mercati ed è una delle caratteristiche che consente al meglio delle imprese manifatturiere italiane di conquistare i mercati esteri. Per CMI Industries la palestra australiana, vissuta in collaborazione con Gabriele Nuti, è stata fondamentale per acquisire una propensione all’internazionalizzazione che ora dà frutti anche altrove nel mondo. Per esempio, in Nord Africa, in Sudafrica, nei Paesi arabi, in Turchia o in Messico, dove l’azienda piemontese sta espandendo il proprio business. La simbiosi e la capacità di collaborare, perfezionata in oltre un decennio di collaborazione, ha inoltre consentito a LACO di crescere molto, di ampliare l’attività oltre la vendita per fornire anche assistenza tecnica e consulenza alle aziende australiane. “Ora le macchine per questo mercato”, conclude Nuti, “sono il frutto di un lavoro a quattro mani condotto con CMI Industries. Siamo arrivati al punto di arrivare a disegnare le macchine su misura e di presentarle ai nostri clienti ancora in forma di progetto, per discutere con loro tutte le soluzioni tecniche ed eventuali modifiche da adottare. Il risultato è una fidelizzazione sempre maggiore dei clienti. Il cliente australiano, per esempio, pur entrando a far parte di una compagine più grande ha imposto a tutti i costi alla nuova proprietà di continuare a lavorare con noi”. Sono queste le soddisfazioni che il made in Italy migliore raccoglie in giro per il mondo. ©ÈUREKA!
Le macchine per riempimento e tappatura di CMI Industries sono utilizzate dai maggiori brand di detersivi e prodotti chimici. Per conquistare il mercato australiano l’azienda ha stretto una solida partnership con LACO Automation & Service.