Rivoluzione nel mondo della pasta con un progetto realizzato da Barilla presentato ufficialmente al Cibus 2016. La pasta fresca sposa la tecnologia e da oggi si può fare anche con una stampante 3D.
L’innovazione tecnologica, la passione per il design, la ricerca del bello (oltre che del buono) rivoluzionano il modo di cuocere i cibi: è firmato Barilla un interessante progetto per la stampa 3D della pasta che apre la strada ad una nuova cucina, sempre più hi-tech e personalizzata. La stampante 3D della pasta potrebbe diventare una delle evoluzioni più interessanti della cucina del futuro.
di Riccardo Ambrosini
Chi poteva immaginare che una piccola bottega di Parma che produceva pane a pasta, aperta nel 1877, si sarebbe trasformata in uno dei gruppi alimentari più importanti del nostro Paese e nel leader mondiale nel mercato della pasta? Non è difficile indovinare che la “bottega” in questione ha tracciato la strada del successo del Gruppo Barilla (www.barillagroup.com/it), che oggi, come accennavamo, rientra tra i primi gruppi alimentari italiani, leader mondiale nel mercato della pasta, dei sughi pronti in Europa continentale, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti nei Paesi scandinavi.
Il Gruppo Barilla possiede 29 siti produttivi (14 in Italia e 15 all’estero) ed esporta in più di 100 Paesi. Dagli stabilimenti escono ogni anno circa 1.700.000 tonnellate di prodotti alimentari, consumati sulle tavole di tutto il mondo, con i marchi Barilla, Mulino Bianco, Harrys, Pavesi, Wasa, Filiz, Yemina e Vesta, Misko, Voiello, Academia Barilla.
L’innovazione è un tratto distintivo nelle attività del Gruppo, un concetto che si declina in svariati ambiti, da quello della produzione industriale a quello dei prodotti e delle idee. Il Gruppo Barilla, per dichiarata mission aziendale, conosce un solo modo di fare impresa, che si traduce nel claim “Buono per Te, Buono per il Pianeta”. “Buono per Te” significa migliorare continuamente i propri prodotti, incentivare l’adozione di corretti stili di vita e favorire l’accesso al cibo e l’inclusione sociale delle persone. “Buono per il Pianeta” significa invece promuovere filiere sostenibili e ridurre le emissioni di CO2 e i consumi di acqua nella fase produttiva.
Formato Vortipa realizzato con la stampante 3D Barilla.
STAMPA 3D E SOSTENIBILITÀ
In tutto questo risulta evidente come l’innovazione tecnologica rivesta un ruolo determinante anche nel processo di trasformazione della nostra quotidianità, coinvolgendo un alimento che rappresenta da secoli l’elemento principe della dieta Mediterranea: la pasta. Mattarello, spianatoia e rotelle per fare la pasta in casa, a breve potrebbero diventare solo oggetti del passato: l’innovazione tecnologica, entrando nelle nostre vite e plasmando tempi e spazi, sta contagiando infatti anche il nostro modo di cucinare. Bene: la stampante 3D della pasta è un evidente segnale dei cambiamenti in corso. Questo innovativo progetto di Barilla non è fantascienza ma un elemento concreto, che è stato protagonista della mostra “New Craft”, organizzata dalla Triennale di Milano per raccontare proprio come cambierà la nostra quotidianità fra qualche anno, grazie all’innovazione tecnologica e al sempre maggiore peso che design e bellezza acquistano nelle nostre vite: grazie alla tecnologia, la cucina del futuro sarà sempre più personalizzata e capace di coniugare “il buono” e “il bello”.
Con la stampante 3D Barilla è possibile produrre formati unici, caratterizzati da forme e geometrie non ottenibili con le tradizionali tecnologie usate per la produzione di pasta tradizionale.
UN PROGETTO DI RICERCA AVANZATA
Il prototipo della stampante di pasta 3D è frutto di un rivoluzionario progetto di ricerca nato 4 anni fa dalla collaborazione con il Centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata): permette di produrre la pasta attraverso la stampa di forme e geometrie uniche e irripetibili con le tecnologie produttive tradizionali e consente di personalizzare in maniera inedita la propria ricetta, il momento della preparazione e del consumo.
Alla fine del 2014 il concorso di design “PrintEat! Your new idea of Pasta”, lanciato sulla piattaforma internazionale Thingarage, ha permesso di raccogliere nuove idee di forme di pasta da realizzare con la stampante 3D. Degli oltre 200 progetti arrivati da designer di tutto il mondo, una giuria di esperti ha premiato i vincitori: Rose, Luna e Vortipa, tre formati realizzabili solo per mezzo della tecnologia di stampa 3D.
Stampante Barilla 3D in modulo cucina con filiera integrata protagonista della mostra New Craft.
IL MECCANISMO DI PRODUZIONE
Le nuove tecnologie e la crescente attenzione al design e al piacere estetico modificano dunque spazi e tempi in cui ci muoviamo, in cui operiamo, sia nel contesto aziendale che nel contesto familiare e personale. L’idea di Barilla di realizzare una stampante 3D per la pasta, strumento dalle molteplici potenzialità per esaltare la creatività di chiunque ami cucinare (dagli chef stellati, ai food lover sino al pubblico più ampio) nasce proprio su queste basi. Il meccanismo di produzione della pasta 3D è molto semplice: basta prendere un impasto preparato solo con semola di grano duro e acqua e inserirlo nella stampante nello spazio che nelle stampanti tradizionali è destinato all’inchiostro. Successivamente, via computer, si seleziona dalla libreria il formato da produrre, si clicca invio e in pochissimi minuti si ottiene la pasta fresca, pronta da bollire. “L'innovazione è talmente estesa che apre la strada a innumerevoli opportunità e tocca vari campi di applicazione”, spiega Michela Petronio, Global Discovery Center Vice President di Barilla. “La stampante potrà diventare lo strumento principe nelle mani degli chef, che potranno personalizzare l’offerta per i propri clienti e variarla infinite volte a seconda del loro estro, ma anche una nuova opportunità di business e di differenziazione. La personalizzazione non passa solo dalle forme ma anche da nuovi ingredienti e ricette con valori nutrizionali precisi, da diverse consistenze e colori”, aggiunge Petronio.
Lo chef stellato Davide Oldani durante la preparazione della sua ricetta con il nuovo formato di pasta 3D Vortipa.
GLI SCENARI E LE POSSIBILI APPLICAZIONI
Risulta evidente che le opportunità che questa tecnologia può offrire sono molteplici. Personalizzare la pasta non significa solo darle la forma che si desidera, ma anche poterne cambiare il gusto, la consistenza, il colore e il valore nutrizionale, grazie all’impiego di ingredienti come verdure, legumi, farine di altri cereali integrali per avere una pasta più ricca di fibre, oppure con un contenuto proteico maggiore. Il progetto è ancora in una fase di ricerca con orizzonte temporale di medio-lungo termine. Barilla sta valutando gli scenari e le possibili applicazioni di questa innovazione, coerentemente con le nuove esigenze delle persone. Oltre all’uso domestico, si pensa a veri e propri ristoranti dove sarà possibile ordinare piatti di pasta su misura dall’Ipad, o negozi di pasta fresca dove ritirare l’ordine fatto online.
LO CHEF DAVIDE OLDANI E LA PASTA 3D VORTIPA
In occasione della mostra “New Craft”, lo chef stellato Davide Oldani ha presentato una ricetta ideata per sposarsi perfettamente con il nuovo formato di pasta 3D Vortipa. “La stampante 3D della pasta potrebbe diventare una delle evoluzioni più interessanti della cucina del futuro: grazie a questa innovazione, infatti, ogni chef potrebbe creare il formato di pasta ideale per valorizzare il proprio piatto”, spiega Davide Oldani, chef stellato. “Si tratta di una cucina sartoriale, cioè disegnata su misura e in grado di esprimere la ‘creatività’ di ciascuno. La stampante 3D è uno strumento potentissimo al servizio della nostra fantasia, perché ci permette di ideare nuovi accostamenti ed esaltare in modo inedito gli ingredienti della nostra tradizione gastronomica. È quello che abbiamo realizzato, per esempio, con la ricetta Melanzana, anguria, origano, mandorla e Vortipa”, conclude Davide Oldani. Èureka
Ricetta di Davide Oldani: “Melanzana, anguria, origano, mandorla e Vortipa”.