Marco Pantani in sella alla sua Bianchi. In home page: Bianchi offre un’ampia gamma di modelli Strada, Fuori-strada, City-Trekking, e-bike e accessori per rispondere alle esigenze di ogni ciclista.
Leader del mercato internazionale ciclistico, Bianchi ha scritto ben 130 anni di storia delle due ruote, con le sue biciclette che hanno accompagnato alla vittoria grandissimi campioni. E l’avventura prosegue con modelli innovativi, disegnati secondo le leggi della biomeccanica e realizzati con processi e materiali d’avanguardia. Fino all’ultima evoluzione tecnologica: l’applicazione del sistema integrato Countervail® vibration cancelling technology, in grado di ridurre fino all’80% le vibrazioni provenienti dal fondo stradale.
di Anna Guida
Anche Pablo Picasso s’innamorò della bicicletta Bianchi (www.bianchi.com), tanto da definirla “una delle sculture più belle e più pure della storia dell’arte” e da appendere nel suo studio l’immagine di un telaio “le cui linee sanno esprimere la forza e il dinamismo di un toro nell'arena”. Erano gli anni Quaranta, quelli in cui Fausto Coppi era “un uomo solo al comando”. Oggi la due ruote del Campionissimo é esposta nello stabilimento di Treviglio, in provincia di Bergamo, dove si svolge l’attività di progettazione e prototipazione della fabbrica di biciclette più antica del mondo tra quelle ancora in attività. Era il 1885 quando Edoardo Bianchi, un ventenne “martinitt” dotato di straordinario ingegno e passione per la meccanica, iniziò a costruire biciclette innovative in un piccolo negozio a Milano. La prima intuizione? Uniformare l’altezza della ruota anteriore e posteriore. Da allora quel marchio ha scandito più di ogni altro le tappe della storia dell’industria ciclistica. Era il 1915, per esempio, quando Bianchi inventò, senza saperlo, la prima mountain bike: gomme pneumatiche di grande sezione, sospensioni su entrambe le ruote, telaio pieghevole. Un mezzo leggero adatto a essere trasportato in spalla dall’esercito impegnato nella Grande Guerra.
Simbolo dell’azienda Bianchi è il particolare colore con cui venivano e vengono tuttora prodotte le bici, un verde acqua chiamato spesso “celeste Bianchi”.
IN SELLA DA 130 ANNI
“La qualità e l'innovazione fanno parte della nostra storia, così come la ricerca di materiali più leggeri e di geometrie nuove. E così è tuttora, a distanza di 130 anni dalla fondazione”, afferma Claudio Masnata, Marketing and Communication Manager. “Produciamo biciclette caratterizzate da elevata tecnologia del prodotto, design italiano e distribuzione globale in oltre 60 Paesi in tutti i continenti. Consideriamo il telaio il vero cuore della bicicletta e investiamo costantemente in tecnologia dei materiali con l’obiettivo di produrre i migliori modelli al mondo per tutti i tipi di utilizzatori, dai bambini ai corridori”.
Simbolo dell’azienda Bianchi è il particolare colore con cui venivano e vengono tuttora prodotte le bici, un verde acqua chiamato spesso “celeste Bianchi”.
LA FERRARI SU DUE RUOTE
Da sempre Bianchi ha un forte legame con il mondo delle corse, come dimostra già la nomina del primo direttore nella storia dell’azienda, il campione Gian Fernando Tomaselli. “Il fondatore aveva intuito che dotarsi di un Reparto Corse sarebbe servito non solo come ritorno d’immagine, ma anche e soprattutto come incubatore di innovazioni tecnologiche. Mai come in gara il prodotto viene testato e sottoposto a stress, quindi si doveva partire dalle biciclette da corsa per trovare quelle soluzioni performanti e innovative che poi sarebbero state trasferite anche ai modelli da strada. Per questo il nostro Reparto Corse è sempre stato un punto di riferimento in termini di tecnologia e geometria dei telai e ha precorso tutti i mutamenti del mercato nell’utilizzo dell’acciaio, dell’alluminio, del titanio e del carbonio”, spiega Masnata.
I SEGRETI DELLA PROTOTIPAZIONE RAPIDA
Il telaio è per Bianchi il nucleo portante della bicicletta e per questo motivo non conoscono pausa gli investimenti volti a migliorare i vari esemplari in catalogo. Tutti i modelli sono concepiti, progettati e sviluppati all’interno del quartier generale di Treviglio. “Si parte dal progetto, e quindi dal disegno: ogni bicicletta deve avere geometrie particolari, alcune più estreme, altre più confortevoli. Tutti ci riconoscono la leadership nell'individuare le geometrie migliori”, spiega Masnata. “Il disegno viene poi elaborato come progetto 3D e grazie alle macchine di prototipazione rapida è possibile creare e assemblare un prototipo in resina a grandezza naturale così da controllare forme e look definitivi del progetto prima d’iniziarne la produzione. La macchina di prototipazione rapida è una sorta di stampante 3D molto sofisticata, che noi utilizziamo già da una decina d’anni: siamo stati i primi a introdurla nell’industria ciclistica”.
Grazie alle macchine di prototipazione rapida è possibile creare e assemblare un prototipo in resina a grandezza naturale così da controllare forme e look definitivi del progetto prima d’iniziarne la produzione.
MATERIALI PIONIERISTICI
Il processo di ottimizzazione del telaio è un percorso in cui si combinano differenti fattori. Bianchi ha distinto tre macro aree di lavoro: la ricerca della rigidezza strutturale, la tecnologia dei materiali e l’ottimizzazione delle performance. Il primo gruppo comprende tutte le tecniche utilizzate per migliorare la resistenza torsionale aumentando l’efficienza dinamica senza gravare sul peso. La ricerca sui materiali è invece lo screening, la valutazione e infine l’applicazione dei ritrovati che possono implementare le caratteristiche del composito impiegato nella creazione dei telai. L’ultima area riguarda non solo le prestazioni del modello ma anche quelle dell’utilizzatore finale e prevede per esempio soluzioni che distribuiscono le sollecitazioni migliorando il comfort e riducendo l’affaticamento muscolare senza rinunce in termini di rigidità.
Bianchi ha collaborato con l’azienda americana Materials Sciences Corporation per sviluppare la propria innovativa applicazione del sistema integrato Countervail® vibration cancelling technology, introducendolo per la prima volta, e in esclusiva, nel ciclismo.
UN’INVENZIONE PER ELIMINARE LE VIBRAZIONI
È da due anni di Ricerca & Sviluppo nell’area della tecnologia dei materiali che arriva l’ultima grande evoluzione tecnologica dell’azienda, anch’essa destinata a costituire una tappa della storia del ciclismo. “Si tratta dell’utilizzo del Countervail®, un carbonio viscoelastico “inventato” da una società americana produttrice di materiali compositi altamente sofisticati, la Materials Sciences Corporation. L’azienda ha brevettato questo materiale, costruito con una particolare architettura della fibra che permette di eliminare fino all’80% delle vibrazioni e testato in condizioni estreme nell’ambito di operazioni aerospaziali NASA”, spiega Masnata. “Bianchi ha collaborato con Materials Sciences Corporation per sviluppare la propria innovativa applicazione del sistema integrato Countervail® vibration cancelling technology, introducendolo per la prima volta, e in esclusiva, nel ciclismo”.
TUTTI I BENEFICI DEL CARBONIO VISCOELASTICO
“Nel 2013 abbiamo introdotto sul mercato il primo modello che utilizza questa tecnologia, Infinito CV, cui è seguito Aquila CV. Lo scorso giugno abbiamo presentato Specialissima, una bici racing ultraleggera che racchiude in sé l'ultima evoluzione del rivoluzionario materiale Countervail®”, spiega Masnata. Con la sua speciale disposizione delle fibre di carbonio, il materiale viscoelastico Countervail®, integrato all’interno della struttura in carbonio, elimina la caratteristica nervosità dei telai ultraleggeri, aumentandone il controllo e la precisione di guida, soprattutto in discesa.
I tradizionali trattamenti del telaio per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni mediante inserti in gomma e altri materiali isolanti offrono miglioramenti solo marginali rispetto a questo innovativo sistema integrato, che non assorbe la vibrazione ma la elimina, dissipandola all’interno del telaio. Importantissimi i vantaggi che ne derivano: massimo controllo e guidabilità del mezzo con carichi di vibrazioni normali ed estremi, ridotto affaticamento muscolare e maggior risparmio energetico durante lunghe uscite, aumento della rigidità e del picco di potenza sulle lunghe distanze.
LA DAMA BIANCA
Le prime due ruote da donna nacquero quando, nel 1895, Edoardo Bianchi fu invitato a corte, nella Villa Reale di Monza, perché la regina Margherita desiderava provare una bicicletta. “L’attenzione per il mondo femminile continua tuttora: con il nome Dama Bianca, Bianchi produce delle bici estremamente performanti studiate appositamente per le cicliste. Dalla taglia del telaio, alla sella e alle dimensioni del manubrio: hanno le stesse caratteristiche dei telai standard ma con misure studiate per l’anatomia della donna”, spiega Masnata.
Nuova punta di diamante della Casa di Treviglio, Specialissima CV ha un telaio ultraleggero (780 g in taglia 55) coadiuvato dal materiale viscoelastico Countervail®.