Anna Paola Cavanna, presidente di Laminati Cavanna.
Anna Paola Cavanna guida dal 2018 Laminati Cavanna, “attore” dell’imballaggio flessibile: abbiamo parlato con lei di tecnologia, sostenibilità e innovazione.
di Elisa Maranzana
Quando si parla di packaging, di solito il dibattito si concentra quasi esclusivamente sul suo fine vita: rifiuto da smaltire, problema da gestire. Eppure, dietro ogni confezione c’è molto di più. Il packaging non è solo un involucro, ma un elemento essenziale per la sicurezza, la conservazione e la funzionalità dei prodotti. A riportare l’attenzione sull’intero ciclo di vita dell’imballaggio è Anna Paola Cavanna, presidente di Laminati Cavanna, azienda che da oltre cinquant’anni opera nel settore dell’imballaggio flessibile. Un settore strategico, ma poco conosciuto, dove innovazione e sostenibilità devono viaggiare di pari passo.
NELLA PACKAGING VALLEY
Per immergersi nel cuore dell’industria del packaging italiano, bisogna andare in Emilia-Romagna, dove le province di Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia e Bologna ospitano una delle più alte concentrazioni di aziende specializzate nel settore. È qui, a Calendasco, in provincia di Piacenza, che ha sede Laminati Cavanna: 60 dipendenti, un giro d’affari di circa 10 milioni di euro (realizzato interamente in conto lavoro in quanto operatore terzista) e un ruolo chiave nella filiera dell’imballaggio flessibile, grazie alla sua consolidata esperienza nella fase di accoppiamento, nota anche come laminazione.
“In qualità di terzisti”, ci ha spiegato Anna Paola Cavanna, “non acquistiamo direttamente la materia prima, ma riceviamo dai nostri clienti bobine di materiale, che vengono lavorate su macchinari specifici per essere accoppiate. Il processo prevede lo srotolamento simultaneo di almeno due bobine: una viene trattata con un adesivo e poi sovrapposta all’altra, creando un materiale poliaccoppiato, ovvero un multistrato che unisce le proprietà dei vari materiali impiegati, conferendo al packaging le caratteristiche necessarie alla sua funzione finale”.
La laminazione è una fase cruciale perché permette di combinare materiali con caratteristiche diverse e complementari. Alcuni sono più adatti alla stampa, altri al contatto con gli alimenti, altri ancora hanno proprietà saldanti per garantire la sigillatura. Solo attraverso la giusta combinazione è possibile ottenere un poliaccoppiato che soddisfi tutti i requisiti: qualità di stampa, sicurezza per alimenti, farmaci o cosmetici e un’impeccabile tenuta del packaging.
A Calendasco, in provincia di Piacenza, ha sede Laminati Cavanna: 60 dipendenti, un giro d’affari di circa 10 milioni di euro e un ruolo chiave nella filiera dell’imballaggio flessibile.
PUNTO DI RIFERIMENTO
Grazie all’impiego di tecnologie avanzate e a un team altamente specializzato, Laminati Cavanna ha sviluppato, in oltre mezzo secolo di attività, un know-how solido e in continua evoluzione. Oggi l’azienda è un punto di riferimento per i principali converter e ha una forte presenza nei comparti alimentare, cosmetico e farmaceutico, oltre che nei settori tecnico e industriale.
Energica, determinata e con una visione chiara del futuro, Anna Paola Cavanna ha assunto la guida dell’azienda nel 2018, raccogliendo il testimone dal padre Gian Carlo. “Fin dall’inizio”, ci ha raccontato, “ho lavorato fianco a fianco con i miei manager per sviluppare un piano industriale di ammodernamento, che ci ha portato a sostituire macchinari presenti in azienda con tecnologie più moderne, veloci e affidabili, perfettamente in linea con gli standard dell’Industria 4.0”.
La laminazione con adesivi a base solvente utilizza un mix di adesivi, acetato di etile e un catalizzatore.
UNA TECNOLOGIA PER OGNI NECESSITÀ
Il processo di laminazione in Laminati Cavanna si basa su tre principali tecnologie. La prima è la laminazione con adesivi a base solvente, che utilizza una miscela composta da adesivi, acetato di etile e catalizzatore. Questa tecnologia è indispensabile per imballaggi ad alte prestazioni, come quelli destinati a pastorizzazione o sterilizzazione, dove il materiale deve resistere a temperature elevate e condizioni particolarmente aggressive.
Poi c’è la laminazione senza solvente, un processo che elimina l’uso dell’acetato di etile e impiega esclusivamente adesivo e catalizzatore. “Questa tecnologia è particolarmente diffusa nel settore alimentare e pet food, perché garantisce la sicurezza del prodotto senza lasciare residui o odori”, ha spiegato Anna Paola Cavanna. “Per mantenere standard elevati di qualità e sicurezza, ogni bobina lavorata viene sottoposta a rigorosi test di laboratorio, con prelievo e analisi di campioni per verificarne la conformità ai requisiti richiesti”.
La terza tecnologia di laminazione è quella a base acqua, che utilizza adesivi miscelati con componenti acquosi. Questa soluzione è particolarmente indicata quando si desidera ottenere materiali compostabili e biodegradabili, contribuendo così a una maggiore sostenibilità ambientale.
Oltre alla laminazione, Laminati Cavanna dispone di un reparto di taglio per ottimizzare l’uso delle bobine e, dal 2020, offre anche il servizio di rettifica cilindri gommati in conto terzi. Grazie a un macchinario a controllo elettronico, specializzato nella lavorazione di maniche e rulli rivestiti in gomma o tecnopolimeri, l’impianto esegue sia la sbozzatura iniziale (tornitura) sia la rettifica di precisione finale, garantendo massima accuratezza e prestazioni elevate.
“Per mantenere standard elevati di qualità e sicurezza, ogni bobina lavorata viene sottoposta a rigorosi test di laboratorio, con prelievo e analisi di campioni per verificarne la conformità ai requisiti richiesti”, dice Anna Paola Cavanna.
FOCUS SULLA SOSTENIBILITÀ
Nel settore dell’imballaggio flessibile, l’acetato di etile gioca un ruolo chiave, ma il suo costo ha subito un forte aumento negli ultimi anni. “Anche per questo”, ci ha spiegato ancora Anna Paola Cavanna, “insieme ai miei collaboratori, ho scelto di investire in un impianto di recupero, rivoluzionando il nostro sistema produttivo. In passato, l’eccesso di acetato di etile veniva infatti bruciato in un impianto che consumava grandi quantità di gas ed energia elettrica, generando emissioni controllate, ma con un inevitabile spreco di risorse. Oggi, grazie al nuovo impianto, il solvente non viene più eliminato, ma distillato e trattato con un sistema a carboni attivi, permettendoci di recuperare circa 1.500 l al giorno, che vengono poi reimmessi nel ciclo produttivo”.
Con un consumo annuo di circa 350 t, Laminati Cavanna è ora in grado di recuperare il 100% dell’acetato di etile che utilizza, riducendo sprechi e abbattendo significativamente l’impatto ambientale. Un risultato ancora più rilevante se si considera che questa sostanza può essere distillata e riutilizzata all’infinito.
La terza tecnologia di laminazione utilizzata da Laminati Cavanna è quella a base acqua, che utilizza adesivi miscelati con componenti acquosi.
L’ACADEMY INTERNA
Tecnologia, sostenibilità, ma anche formazione: un elemento chiave che, in una realtà come Laminati Cavanna, non poteva mancare. Nel 2024 l’azienda ha infatti inaugurato la propria Academy aziendale, un progetto nato dall’esigenza di formare internamente nuove risorse in modo strutturato e continuativo. “Trovare personale qualificato non è semplice, ed è una difficoltà trasversale a molti settori”, ha fatto notare Anna Paola Cavanna. “Oggi la formazione, l’ambiente di lavoro e lo sviluppo delle competenze sono aspetti imprescindibili. Per questo abbiamo creato un sistema interno dedicato esclusivamente ai nostri dipendenti e collaboratori”.
L’Academy prevede sia formazione in presenza che contenuti digitali, accessibili tramite una piattaforma online. “Stiamo costruendo un portale dove caricheremo manuali, documenti tecnici e materiali formativi, in modo che ogni dipendente possa accedere ai contenuti in base alla propria mansione e al livello di competenza richiesto”, ha proseguito Anna Paola Cavanna.
Oltre alla possibilità di seguire la formazione anche da remoto e fuori dall’orario di lavoro, il sistema prevede benefit sotto forma di welfare per chi partecipa volontariamente ai corsi. Ogni attività inoltre viene tracciata, contribuendo ad arricchire il curriculum dei dipendenti e offrendo un percorso di crescita più strutturato. L’Academy coinvolge tutti i profili aziendali, dai neoassunti fino ai ruoli più esperti, fornendo competenze specifiche in base alla mansione.
Laminati Cavanna ha recentemente investito in un impianto di recupero dell’acetato di etile, che permette di recuperare circa 1.500 l al giorno, che vengono poi reimmessi nel ciclo produttivo.
FOCUS: UN PUNTO DI INCONTRO A IPACK-IMA
In occasione di IPACK-IMA, dal 27 al 30 maggio, presso fieramilano Rho, lo stand di Laminati Cavanna, al padiglione 5, stand B58, diventa un punto di incontro per imprenditori, produttori di materiali, laboratori di ricerca e rappresentanti delle istituzioni. Un’occasione per dialogare e approfondire il ruolo del packaging in Italia oggi, tra innovazione, sostenibilità e nuove sfide del settore. ©ÈUREKA!
Nel 2024 l’azienda ha inaugurato la propria Academy aziendale, un progetto nato dall’esigenza di formare internamente nuove risorse in modo strutturato e continuativo.