La nuova plissettatrice per Media Filtranti di SPM utilizza i motori lineari di Mitsubishi Electric. Nella foto di anteprima: processo di produzione dei filtri utilizzando le macchine di SPM.
Integrando i motori lineari di Mitsubishi Electric, SPM crea un’innovativa plissettatrice per Media Filtranti.
di Andrea Pagani
Dai tempi de “il Maestro di Vigevano” di Alberto Sordi, il distretto Vigevanese viene riconosciuto nel mondo per il settore calzaturiero: dopo che importanti brand vi hanno aperto i propri stabilimenti, è nata una fiorente filiera di fornitori di macchine e servizi correlati. Qui SPM trova il suo spazio: fondata nel 1992, si specializza nella progettazione e produzione di macchine dosatrici e colatrici di poliuretano a bassa pressione proprio per il mercato della calzatura.
Con il tempo i mercati cambiano, gli equilibri si spostano e le aziende devono sapersi adattare per rispondere a nuove necessità. A seguito della crisi di settore, SPM ha aggiornato la propria offerta con la creazione di macchine per il dosaggio del poliuretano volto alla produzione di guarnizioni per filtri e, successivamente, ha rivolto la sua attenzione alla progettazione di macchinari e linee complete per la fabbricazione di filtri aria e abitacolo e cartucce filtranti per i settori automotive, oil & gas, farmaceutico e medicale.
“Non è un caso se nel nostro logo abbiamo inserito il claim Tailor Made Machinery”, spiega Annaelena Galtieri, del reparto Marketing & Sales di SPM. “La nostra scelta ci ha condotti su un percorso differente rispetto ai nostri concorrenti. Invece di seguire un modello standardizzato, abbiamo optato per la customizzazione, rispondendo alle innovazioni richieste dai nostri clienti. Grazie alle nuove idee che ci forniscono, possiamo crescere, evolverci e creare soluzioni inedite. La nostra forza risiede nella sfida della differenziazione e dell’adattabilità. Abbiamo compreso che dai processi normalizzati non possono nascere novità”.
La nuova serie di servosistemi MELSERVO MR-J5 di Mitsubishi Electric soddisfa le richieste sempre più esigenti in ambito di precisione, dinamica e sincronizzazione assi in tutti i settori applicativi, migliorando così le performance delle macchine.
L’EVOLUZIONE DELLE PLISSETTATRICI
Chi è del mestiere sa che le lame delle macchine che realizzano filtri plissettati eseguono due movimenti: uno alternato di apertura e chiusura e un altro che alza e abbassa le lame, il tutto azionato da motori elettrici e appositi cinematismi che, opportunamente sincronizzati, consentono di realizzare i filtri con la tipica forma a fisarmonica.
“Sin dall’inizio abbiamo creato i primi modelli cercando di non seguire la strada già tracciata da altri, cioè tramite motori brushless che azionavano sistemi a camme o con rinvii meccanici su viti a ricircolo di sfere, ma di valutare qualcosa di diverso”, racconta Andrea Martinello, Sales Manager di SPM. “Ci interrogavamo sul perché generare del movimento rotatorio, da trasformare poi in lineare, tramite sistemi complessi, se già esistono i motori lineari. È con questa idea che, in occasione di una visita alla fiera SPS, abbiamo incontrato i tecnici di Mitsubishi Electric ai quali abbiamo presentato la nostra visione”.
Inizialmente la fase più complessa è stata la scelta della tipologia di motori e della relativa taglia all’interno del catalogo di Mitsubishi Electric. In un progetto completamente nuovo, il rischio è quello di “esagerare” con potenza, consumi e costi o, viceversa, di progettare una macchina che sia prossima ai propri limiti già nel momento in cui esce dallo stabilimento.
“I tecnici di Mitsubishi Electric hanno fatto un lavoro egregio da questo punto di vista: ci hanno ascoltati, hanno considerato tutte le variabili che abbiamo segnalato loro e hanno eseguito diverse simulazioni per identificare quello che oggi rappresenta il miglior mix tra potenza disponibile e capacità operativa, il tutto con un buon margine per possibili sviluppi futuri”, prosegue Martinello. “Avevamo preso in considerazione anche la possibilità di utilizzare motori torque per gestire l’apertura e la chiusura delle lame, ma le accelerazioni necessarie e le inerzie in gioco non consentivano di raggiungere le prestazioni che volevamo, pari a circa 250 pieghe/minuto. Come soluzione alternativa abbiamo usato un altro motore lineare che, attraverso un semplice cinematismo, esegue la stessa operazione”.
Grazie all’uso dei motori lineari, anche il comfort acustico risulta migliorato.
UN PROTOTIPO DI SUCCESSO
Per la programmazione SPM si è affidata a 2G Automation, uno dei principali system integrator certificati di Mitsubishi Electric, che vanta una grande conoscenza dei prodotti, dei software e della messa in servizio di macchine basate sull’elettronica del costruttore giapponese.
“La macchina ha risposto bene sin dal primo avvio, un evento che non darei per scontato”, specifica Andrea Martinello. “Abbiamo raggiunto le 250 pieghe/minuto senza particolari problemi, ma la cosa più importante è che i motori sono al 40% della potenza. Si tratta di una macchina con una larghezza massima lavorabile del tessuto pari a 600 mm, e abbiamo già verificato che sarà possibile utilizzare gli stessi motori ed elettronica anche per la versione larga 1.000 mm, la più venduta sul mercato. Non solo: rivedendo alcune parti della struttura, possiamo incrementare la velocità di lavoro. Un altro vantaggio che abbiamo riscontrato è la silenziosità rispetto ai modelli tradizionali, con maggior comfort acustico per gli operatori”.
L’esposizione della macchina in alcune fiere di settore ha già dato i primi frutti: l’interesse per questa tecnologia è evidente, con diversi contatti da parte di potenziali clienti.
La macchina è progettata per lavorare media filtranti fino a 600 mm di larghezza, ma le richieste di modelli da 1.000 mm possono essere già accolte sfruttando le medesime motorizzazioni.
VANTAGGI DIRETTI E INDIRETTI
La plissettatrice con motori lineari è ben più di un esercizio tecnologico: offre infatti diversi benefici, a partire dalla fase di assemblaggio. La semplificazione della cinematica ha portato infatti a una riduzione da quattro settimane di lavoro a poco più di una, con un impatto importante anche sui tempi di consegna.
Ridotta anche l’usura delle parti meccaniche, condizione resa possibile proprio dall’utilizzo dei motori lineari.
Ma forse ciò che desta il maggiore interesse nei clienti è il tempo di setup, praticamente azzerato. Nei modelli tradizionali ogni variazione nel tessuto, nel numero di strati o nella loro altezza richiede un intervento manuale sulla posizione delle lame. L’azionamento completamente elettronico permette invece di richiamare un ciclo di lavoro diverso in modo semplice tramite il touch screen della macchina.
Ora che il primo prototipo ha visto la luce, in SPM stanno valutando nuove implementazioni. Come l’inserimento all’interno della macchina di un sistema di pre-taglio, attualmente posizionato a valle del processo.
“Così possiamo sfruttare l’intera larghezza della macchina per creare più filtri in parallelo, moltiplicando la produttività complessiva”, ha concluso Andrea Martinello. “Con la cinematica tradizionale non potevamo aggiungere ulteriori dispositivi in prossimità delle lame perché dovevano essere accessibili per il setup e per la manutenzione. Ora, invece, stiamo studiando un sistema per integrare questa funzione all’interno della plissettatrice”. ©TECN’È
La plissettatrice di SPM nasce per garantire 250 pieghe/minuto, ma il margine di crescita è consistente.