Gestire il calore in maniera intelligente e senza sprechi: con la rivoluzione dell’IoT tutto questo è realtà.
di Diego Manzocchi, Business and Digital Innovation Manager, Hoval Italia
L’Internet of Things offre grandi potenzialità anche nella gestione del calore per aumentare flessibilità ed efficienza.
Gestire il calore in maniera intelligente e senza sprechi: se fino a qualche tempo fa questo sembrava impossibile, oggi con la rivoluzione dell’IoT è già realtà. Un tempo infatti si era abituati ad accendere una fonte di calore, alimentata per lo più da fonti fossili, senza tener conto delle inevitabili dispersioni e dei conseguenti sprechi. Passi avanti nella gestione dell’energia sono stati resi possibili grazie all’introduzione dell’informatica e alla radicale evoluzione della sensoristica, che ha portato anche la gestione del calore a livelli di evoluzione pari a quelli dell’elettricità. Tanto che oggi, con le moderne tecnologie, le calorie sono utilizzabili e flessibili al pari degli elettroni. Uno studio di Gartner ha valutato il mercato dell’IoT del 2016 in 6,3 miliardi di unità, destinati a diventare 20,4 miliardi nel 2020. Dalla ricerca si deduce anche una interessante proiezione a breve termine: tra due anni ci saranno due oggetti connessi per ogni abitante del pianeta. Tradotto in cifre, Gartner stima un mercato mondiale pari a 1.379 miliardi di dollari nel 2016 e che, nel 2020, raggiungerà i 2.925 miliardi di dollari, ai quali si dovranno aggiungere i servizi correlati.
La presenza di caldaie interconnesse crea nuove possibilità di gestione che migliorano la domotica.
TIT.TAB. IoT Unità Installate per categoria (migliaia di unità)
Categoria |
2016 |
2017 |
2018 |
2020 |
Consumer |
3.963.0 |
5.244.3 |
7.036.3 |
12.863.0 |
Business: Cross-Industry |
1.102.1 |
1.501.0 |
2.132.6 |
4.381.4 |
Business: Vertical-Specific |
1.316.6 |
1.635.4 |
2.027.7 |
3.171.0 |
Totale |
6.381.8 |
8.380.6 |
11.196.6 |
20.415.4 |
Fonte Gartner
Smart Heating: cosa significa avere caldaie sempre connesse
Si tratta di un vero e proprio boom al quale il settore della gestione dell’energia non può rimanere insensibile. Il segmento dell’efficienza energetica negli edifici sarà anche in futuro uno dei più interessanti per la sua pervasività e per il bisogno di “regolazione fine” di cui necessita, per essere in grado di produrre risultati significativi sul piano del risparmio, mantenendo, o magari migliorando, il livello di comfort complessivo. Affiorano dinamiche innovative destinate ad inserirsi nel macro contesto delle smart cities dove i nuovi edifici nZEB dovranno interagire tra loro e con le altre unità immobiliari. E contemporaneamente emergono nuove interessanti potenzialità per un mercato caratterizzato da un patrimonio edilizio vetusto e dalla necessità di riqualificare gran parte delle centrali termiche ormai giunte a fine vita.
Il segmento dell’efficienza energetica negli edifici sarà anche in futuro uno dei più interessanti per la sua pervasività.
L’IoT e l’impulso all’innovazione
La presenza di caldaie interconnesse crea nuove possibilità di gestione che migliorano la domotica, rendono accessibile la diagnostica via Internet, e consentono la creazione di nuovi servizi di consulenza e di controllo dei consumi. Il tutto grazie ad una puntuale contabilizzazione del calore e all’adattamento alle condizioni meteo: sarà possibile regolare la temperatura di un singolo ambiente anche in base all’irraggiamento solare previsto durante il giorno. Importanti vantaggi si possono ottenere anche sul fronte dell’assistenza, dato che vengono utilizzati strumenti come il monitoraggio dell’usura e la manutenzione preventiva, fino ad oggi utilizzati solo nei grandi impianti industriali. Tutto questo consente un check permanente, con indubbi vantaggi sul fronte della funzionalità e della riduzione dei consumi.
Le tecnologie abilitanti assicurano una precisa contabilizzazione del calore e l’adattamento alle condizioni meteo.