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Per diventare un colosso come Datalogic, in grado di offrire soluzioni avanzate nei mercati dell'automazione industriale e dell'acquisizione automatica dei dati per una vasta gamma di applicazioni rivolte ai settori Factory Automation, Retail, Healthcare, trasporti e logistica, occorrono competenze tecnologiche tanto ampie quanto profonde. Come spiega Cosimo Capuzzello, General Manager della Business Unit Identification e Sensors&Safety della divisione Industrial Automation di Datalogic.
di Anna Guida
Forse in pochi si domandano cosa c’è dietro anche alle azioni quotidiane più semplici come fare la spesa, acquistare un farmaco in farmacia o ritirare i nostri bagagli all’aeroporto. Bene, dietro c’è la tecnologia all’avanguardia di Datalogic che ci supporta nella vita di tutti i giorni. Nata nel 1972 da un’intuizione dell’Ingegner Romano Volta, attuale presidente e amministratore delegato di Gruppo Datalogic (www.datalogic.com), per sviluppare sensori fotoelettrici per migliorare notevolmente le performance e la produttività delle macchine automatiche della Packaging Valley emiliana è diventata oggi uno dei principali produttori mondiali di lettori di codici a barre, mobile computer, sensori, sistemi di visione, sistemi di marcatura laser per una vasta gamma di applicazioni rivolte ai settori Factory Automation, Retail, trasporti e logistica ed Healthcare. La storia rapida e impetuosa del Gruppo bolognese nel 2002 si intreccia con quella di Cosimo Capuzzello, oggi General Manager delle Business Unit Identification e Sensors&Safety di Datalogic. “Venivo da un’importante esperienza all’estero, in Argentina, e Datalogic mi offrì un'interessante posizione nell’area export, in particolare nell’ambito distribuzione. Da lì sono cresciuto nel corso degli anni e oggi sono responsabile delle Business Unit Identification e Sensors&Safety e allo stesso tempo VP Sales EMEA della divisione Industrial Automation di Datalogic”.
Cosimo Capuzzello, General Manager della Business Unit Sensors&Safety di Datalogic.
LE LEVE STRATEGICHE DELLA CRESCITA
La vastità di compiti e responsabilità si traduce in ampiezza di sguardo per Cosimo Capuzzello, che non fa fatica a delineare in poche parole l'andamento dell’intero Gruppo in questo 2016: “Continua il trend molto positivo iniziato già l’anno scorso. Nel secondo trimestre 2016 i ricavi preliminari risultano in crescita dell’8,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Sono andate molto bene tutte le divisioni, i prodotti Industrial Automation sono cresciuti di oltre il 15% rispetto al secondo trimestre 2015, sia in Europa che nell’area Asia Pacifico, grazie soprattutto alle soluzioni di identificazione, di sicurezza e agli ordini della Business Unit Systems, che beneficia, tra gli altri, dell’importante commessa ricevuta da Royal Mail. Positivo anche l’andamento della divisione ADC dove si continua a evidenziare la crescita delle vendite degli scanner da banco e dei mobile computer”.
Dietro a un successo così diffuso si celano in realtà motivi molto diversi, secondo Capuzzello: “Per esempio, se i nostri prodotti per la Factory Automation rispondono perfettamente alla crescente richiesta di automazione da parte del mondo industriale, in ambito Trasporti e Logistica invece cavalchiamo l’onda di cambiamenti epocali trainati soprattutto dall’e-commerce, che ha modificato radicalmente numero, volume e tempi di consegna di pacchi e colli in tutto il mondo. Ma in entrambi i casi, se siamo stati pronti a offrire i prodotti giusti per ogni mutata esigenza del mercato è soprattutto merito dei nostri ingenti investimenti in R&D e delle nostre tecnologie, tanto ampie da abbracciare una gamma di settori e applicazioni vastissima e al contempo tanto profonde da rappresentare in ogni ambito lo stato dell’arte del mercato. Un binomio che non ha pari tra i nostri competitor. Non solo: la capacità di sviluppare tecnologie sempre più competitive è un fattore chiave, ma per Datalogic l’innovazione non è solo di ‘prodotto’. È un vero abito mentale che coinvolge tutte le risorse impegnate a portare l’innovazione in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto: dalla progettazione alla produzione, fino alla distribuzione e all’assistenza post vendita”.
LE NUOVE FRONTIERE DELLA SENSORISTICA INDUSTRIALE
Datalogic offre la più ampia gamma di sensori fotoelettrici comprensiva di sensori di colore, sensori di contrasto e luminescenza, sensori a forcella per la lettura delle etichette, dispositivi per la misurazione delle dimensioni e della distanza. Possono essere impiegati in un’elevata varietà di applicazioni sia generiche che specifiche. “La sensoristica è in forte crescita ed è oggetto di continui investimenti da parte del Gruppo. A trainare lo sviluppo di nuovi prodotti negli ultimi anni è certamente l’Industry 4.0 e la sua spinta a rendere i sensori sempre più ‘intelligenti’. Per noi questo non è solo uno slogan ma è già da tempo una realtà”, spiega Cosimo Capuzzello.
La capacità di marcare e leggere i dati è la condizione essenziale per poter approdare a una fabbrica intelligente in cui macchine, prodotti e sistemi siano collegati lungo la catena del valore. In particolare le tecnologie del codice a barre, dell’identificazione a radio-frequenza (RFID) e della sensoristica in generale, rappresentano la colla che connette e crea l’Internet delle cose, attraverso la cattura e la condivisione dei dati. “Grazie alla totale integrazione di tutte le parti dell’automazione e all’adozione di standard di comunicazione aperti, come Ethernet Powerlink, è possibile sfruttare le informazioni disponibili dai sempre più numerosi dispositivi intelligenti in campo. Parliamo di controlli, interfacce uomo macchina, I/O, attuatori e di quei dispositivi smart che stanno entrando a grandi passi nella catena di automazione periferica con l’obiettivo di offrire maggiore flessibilità e qualità in produzione, come i sistemi di visione e i robot”, continua Capuzzello.
Smart camera P-Series con software Impact+OCR per la verifica della data di scadenza in ambito Food&Beverage.
SICUREZZA ULTRASOTTILE
In ambito sicurezza, Datalogic offre una gamma completa di barriere fotoelettriche di tipo 2 e 4 con funzionalità di base e avanzate, funzioni integrate di muting, override, blanking, cascade e modelli configurabili. “Rappresentano la soluzione ideale per garantire la sicurezza degli impianti e per il rilevamento degli accessi nelle aree pericolose”, spiega Capuzzello. “Abbiamo da poco lanciato la famiglia di barriere di sicurezza SLIM caratterizzate dall’alto contenuto tecnologico racchiuso in un profilo 'ultrasottile' che le rende uniche nella categoria. La nuova famiglia è la soluzione semplice e flessibile per garantire la protezione su differenti tipi di macchine automatiche e semi-automatiche per le attività di assemblaggio, confezionamento, riempimento, smistamento materiale, ispezione e misura, dove l’utilizzo delle barriere di sicurezza è fondamentale per la protezione dell’operatore”.
Queste barriere sono state progettate per installazioni a bordo macchina dove lo spazio a disposizione è ridotto, le distanze dalla zona pericolosa sono minime ed è frequente l’intervento degli addetti ai lavori. “Fornire sicurezza all'operatore può essere difficile a seconda dei criteri di progettazione della macchina. Le barriere di sicurezza SLIM possono essere configurate per quasi tutte le altezze, garantendo sempre l’assenza della Dead Zone”, conclude Capuzzello.
Barriere SLIM installate a bordo macchina per protezione operatore.