Secondo REMIRA Italia, specializzata nell’offerta di soluzioni software avanzate per la gestione della supply chain, l’innovazione tecnologica è la chiave attraverso cui è possibile adattare le competenze tradizionali, valorizzarne di nuove e creare opportunità lavorative per i giovani.
Entro il 2028 i settori del lusso, dell’alta gamma e dell’alta manifattura italiana avranno bisogno di 276.000 professionisti, tuttavia, solo la metà della domanda verrà soddisfatta. Secondo una ricerca di Altagamma e Unioncamere, le imprese, al momento, si trovano in difficoltà nel trovare il personale ricercato nel 45% dei casi, dovuto a un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.
Come ovviare alla carenza di personale?
Per le aziende, oggi sempre più orientate alla ricerca di skills tech nei candidati, l’innovazione tecnologica è la chiave attraverso cui è possibile adattare le competenze tradizionali e valorizzarne di nuove. Infatti, la quota di PMI che utilizza sistemi di IA è più elevata nel ramo manifatturiero, pari al 14,6% delle 26.000 imprese totali (dati ISTAT).
Secondo REMIRA Italia (remira.com/it/), azienda specializzata nell’offerta di soluzioni software avanzate per la gestione della supply chain con oltre 20 sedi in Europa e nel Mondo, la trasformazione digitale in questo settore non solo è in grado di compensare la carenza di personale qualificato e assicurare che la tradizione continui a vivere anche nell’era digitale, ma anche di creare nuove opportunità lavorative per i giovani, il cui tasso di disoccupazione si attesta al 21,8% (dati ISTAT).
“Progettisti CAD, specialisti in robotica e automazione, data scientist per la manifattura, ingegneri di manutenzione predittiva e operatori di macchine CNC sono alcune delle nuove professioni nel mondo della manifattura che il digitale sta contribuendo a far nascere. In questo caso, le competenze tradizionali non vengono eliminate, ma adattate e valorizzate in nuovi contesti grazie alle tecnologie moderne”, afferma Matteo Sgatti, regional sales manager di REMIRA Italia.
“Con REMIRA Italia abbiamo contribuito alla realizzazione di alcuni percorsi formativi gratuiti in ambito tech in collaborazione con Train For Digital, un progetto selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale - Impresa Sociale e gestito da un importante partenariato composto dalla Fondazione ITS MITA Academy, Confindustria Moda, e PIN-Polo Universitario Citta? di Prato, per avvicinare i giovani al futuro del lavoro”, aggiunge Sgatti.
L’intelligenza artificiale di REMIRA Italia
Una tra le sfide più complesse e delicate per il mondo del lusso e dell’alta manifattura consiste nell’identificare rapidamente e con precisione i costi di produzione dei nuovi articoli, un processo ad alto rischio, se non svolto accuratamente e con le dovute tecnologie. Utilizzando dati storici specifici per ogni categoria e sottocategoria merceologica, Costing 4.0, il software messo a punto da REMIRA, identifica con precisione il costo di produzione più corretto e valuta la complessità degli articoli attraverso l’analisi avanzata dei file CAD, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale basati su reti neurali.
Successivamente, il sistema integra i dati reali sul tempo impiegato in produzione e la complessità delle forme dei componenti degli articoli per fornire al motore di intelligenza artificiale nuovi elementi in grado di perfezionare le proposte future. Questa soluzione consente di trasferire competenze artigianali ai software, rivoluzionando concretamente il modo di operare e, allo stesso tempo, permette di non perdere il profondo e ricco know-how degli artigiani e delle artigiane che raggiungeranno l’età pensionabile nei prossimi anni.
“Con REMIRA Italia, nel settore calzaturiero, ad esempio, stiamo integrando l’esperienza degli artigiani con l’intelligenza artificiale per facilitare un processo complesso che richiede un’attenta considerazione di numerose fasi, in particolare l’assemblaggio della pelle. Il nostro sistema, attraverso strumenti CAD e altre tecnologie avanzate, supporta gli utenti nella stima precisa dei costi di produzione, ottimizza il taglio, le operazioni e il consumo delle risorse, attività che semplificano e velocizzano il lavoro di un artigiano 4.0”, conclude Matteo Sgatti.