Il reparto produzione di ATAM. Nella foto di anteprima: controllo accettazione in ATAM.
Azienda italiana leader nella produzione di bobine e connettori elettrici, ATAM ha alle sue spalle una storia di crescita costante. Si tratta di una Family Company a carattere multinazionale, che fonda le solide radici nella strada tracciata dai suoi fondatori e da tempo presente sul mercato con un assetto manageriale.
“Il nostro obiettivo è quello di diventare sempre più un punto di riferimento per gli operatori del nostro settore, distinguendoci per responsabilità, trasparenza, servizio e tecnologia”, dice Andrea Ciceri, CEO di ATAM, parlando della sua visione del futuro.
“Vogliamo avere un approccio collaborativo, non solo con clienti e fornitori, ma anche con la concorrenza, superando la visione egoistica del successo della singola azienda, instaurando relazioni di reciproca fiducia che possano durare nel tempo e che saranno sempre più utili a tutti per fronteggiare, insieme, gli imprevisti di mercato, in una logica win-win”, aggiunge Ciceri.
ATAM gode già di una ottima reputazione grazie ai suoi prodotti di qualità e di alto livello tecnologico, ma sta di fatto lavorando per guadagnarsi maggior fiducia attraverso operazioni di trasparenza e condivisione, che coinvolgano anche i concorrenti.
Primo passo è quello di puntare su piattaforme software condivise, a cui sarà dato accesso per una programmazione dell’intera supply chain, a beneficio di rapidità e flessibilità. In questo modo, i clienti potranno vedere in tempo reale l’avanzamento lavori e i fornitori avranno la possibilità di prepararsi adeguatamente in vista delle prospettive commerciali future.
Questo processo di integrazione della filiera sarà un punto di forza da spendere quale servizio a tutto campo, che supera le logiche legate al prodotto, ma si lega a un concetto di know-how condiviso che rispetti e protegga tutti gli attori coinvolti.
“Siamo consci che questo livello di fiducia reciproca sia difficile da conquistare, ma siamo altrettanto certi che i nostri comportamenti adottati fin ora da un lato, e le frequenti oscillazioni dei mercati dall’altro, possano spingere i nostri partner a sposare questa nostra visione di business”, sostiene Ciceri.
In ATAM, inoltre, l’attenzione alle esigenze dei partner commerciali è sempre stata al primo posto. La parola d’ordine è “ascolto”, tradottasi in pratica nella forte propensione alla customizzazione. Oggi, però, ATAM è decisa a fare un ulteriore passo in avanti con l’obiettivo di rappresentare nel tempo un game changer che porti progresso a tutta la filiera.
Forte e sicura delle proprie competenze tecniche, è pronta per una nuova sfida: avere un approccio predittivo verso le esigenze del mercato. Per potersi muovere in modo consapevole verso il futuro, ATAM andrà quindi a intercettare desideri e necessità con anticipo, prima che diventino richieste, con l’obiettivo di creare negli attori coinvolti un atteggiamento di fiducia nelle competenze che è in grado di offrire e, quindi, nelle soluzioni che la sua squadra saprà proporre.
Nell’ultimo anno, è stato possibile toccare con mano quanto le situazioni impreviste possano mettere in difficoltà ogni azienda, ed è proprio in una situazione di emergenza che ATAM ha messo in pratica quello che ora propone come ricetta per il futuro.
Per la prima volta, l’azienda ha dovuto fronteggiare un grosso problema causato da componenti elettronici con difettosità complesse e latenti che sfuggivano ai già severi controlli in accettazione e di fine linea. Si è reso quindi necessario sviluppare da zero un macchinario del tutto nuovo che fosse in grado di evidenziare secondo spettri più vasti di analisi, i componenti non idonei all’interno del lotto.
La nuova macchina è stata co-progettata dai tecnici ATAM con l’azienda che l’ha poi realizzata. Il costruttore ha potuto beneficiare così delle competenze sul campo dei responsabili ATAM e di ricercatori di alto profilo di alcuni importanti costruttori di componenti elettronici coinvolti nel progetto.
Il nuovo macchinario ha messo ATAM nelle condizioni di verificare i componenti anche oltre le specifiche dichiarate dal costruttore e di definirne i limiti strutturali e di utilizzo; di “ripulire” le giacenze, di richiamare le bobine difettose già sul mercato e di lasciar circolare solo quelle che avessero all’interno componenti in grado di superare i test di conformità più rigorosi.
Il lavoro ha richiesto un importante impiego di tempo, durante il quale ATAM ha creduto opportuno informare, tramite i propri clienti, la concorrenza, anche se non direttamente coinvolta, offrendo la propria disponibilità a risolvere problematiche analoghe. Questo impegno ha permesso di proteggere la filiera da possibili blocchi.
Questo episodio dimostra con quale spirito responsabile e meticoloso si muova ATAM e la sua disponibilità a supportare la filiera con il proprio know-how, seguendo quella logica win-win che contraddistingue una contemporanea e solida relazione tra imprese. “In futuro non ci sarà più spazio per i costruttori che non sono in grado di innovare, non solo in termini di prodotto ma di strategia. Polarizzare le eccellenze sarà l’unico modo per dare continuità al business”, conclude Ciceri.
Andrea Ciceri, CEO di ATAM.