Ottenere maggiore efficacia nelle cure contro i tumori dalla sinergia tra ipertermia profonda, chemioterapia e radioterapia. Con questo obiettivo entra in funzione per la prima volta in Italia presso il Polo di Radioterapia Oncologica di via Emilio Longoni dell’Università Campus Bio-Medico di Roma un sistema di ipertermia profonda per la cura dei tumori in grado di ottimizzare la risposta a chemioterapia e radioterapia.
Il macchinario, testato con effetti benefici su numerosi tumori che colpiscono ampie fasce della popolazione è stato inaugurato lo scorso 21 ottobre presso il rinnovato Polo di radioterapia oncologica situato nel quartiere prenestino della Capitale.
All’inaugurazione della struttura hanno preso parte l’Assessore alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio; Alessio D’Amato, Direttore sanitario dell’Asl Roma2 Marina Cerimele, insieme alle massime autorità dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, tra cui il Presidente Felice Barela e il Direttore Generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, Paolo Sormani.
Il Polo di radioterapia oncologica di via Emilio Longoni, rinnovato anche negli spazi dedicati ai pazienti, è una struttura completamente convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale che occupa una superficie di circa 1.400 metri quadrati e garantisce oltre 90.000 prestazioni annue con servizi destinati a un bacino di utenza delle regioni del Centro-sud Italia, oltre a Roma e al Lazio.
Il fiore all’occhiello del Polo è il sistema di ipertermia profonda, primo macchinario attivo in Italia che grazie all’utilizzo di specifiche frequenze elettromagnetiche è in grado di modulare con elevata precisione la distribuzione del calore in base a dimensione e localizzazione del tumore potenziando l’efficacia dei trattamenti loco-regionali (radioterapia) e sistemici (chemioterapia) grazie al riscaldamento in profondità dei tessuti trattati.
A sottolineare il valore dell’innovazione introdotta nell’offerta del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è stato il Prof. Lucio Trodella, Direttore della Uoc di Radioterapia Oncologica: “siamo i primi in Italia a esserci dotati di un macchinario di precisione fino ad oggi diffuso principalmente nei Paesi nord-europei e nel continente americano. Riscaldando il tumore a 40-45 °C possiamo indurre un danno alle cellule tumorali tale da portarle alla morte. Altro punto di forza è la sua capacità di rendere le cellule colpite molto più sensibili alla radioterapia e alla chemioterapia migliorando l’indice terapeutico senza che aumenti la tossicità per il paziente”.
Il Presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Felice Barela, ha ricordato come la crescita del Polo di via Longoni sia parte integrante del processo di sviluppo dell’Accademia e del Policlinico: “l’Università è nata in questo quartiere nel 1993 e qui ha operato fino al 2008, prima di trasferirsi nella sede di Trigoria. Il Polo di via Longoni è rimasto negli anni un punto di riferimento dentro e fuori il Lazio e un elemento di forza nell’offerta di salute del territorio. Essere qui insieme ai massimi rappresentanti della Regione Lazio significa ricordare l’impegno profuso fino a oggi da tutto il personale e, per il futuro, confermare la missione dell’Università Campus Bio-Medico di Roma per la salute e per un’assistenza attenta alle esigenze delle persone”.
A sottolineare la scelta di un’offerta ricca di tecnologie avanzate e attenzione al paziente è stato Paolo Sormani, Direttore Generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. “abbiamo voluto investire fortemente nel nuovo Polo di radioterapia oncologica di via Longoni, sia dal lato delle apparecchiature tecnologiche, sia da quello del benessere di chi ha bisogno di cure. Con l’apertura della rinnovata struttura l’offerta di salute del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico si rafforza ulteriormente, nella consapevolezza di essere punto di riferimento per tutto il Centro-Sud Italia”.
“Lo facciamo con una visione moderna, consci che la radioterapia ha ormai raggiunto livelli di precisione tali da essere una specialità centrale nella cura di numerose patologie. Per questo crediamo che il nostro investimento, oltre che nelle tecnologie, sia un investimento sulla salute pubblica di tutto il territorio”, ha concluso Sormani.