Ducati Motor Holding gode oggi di un’infrastruttura IT all’avanguardia: già a partire dallo scorso anno aveva infatti avviato un progetto completamente personalizzato per potenziare le performance e l’impostazione dell’architettura IT e aumentare la resilienza dei sevizi erogati.
Uno dei principali obiettivi è stato quello di rinnovare completamente l’approccio tecnologico al cloud e disporre di un vero e proprio data center ridondato e implementato con logica ibrida. Per farlo, si è avvalsa della collaborazione e del knowledge sharing di due aziende IT leader nei rispettivi settori: Aruba Enterprise e Lenovo.
Aruba Enterprise ha proposto la realizzazione di un progetto con hardware e configurazione completamente diversi rispetto a quanto utilizzato fino ad allora da Ducati. L’approccio condiviso con il CTO della Holding ha totalmente rivisto le architetture e le logiche tradizionali per dare spazio a una nuova concezione di data center, caratterizzata dalla massima personalizzazione.
Aruba ha coadiuvato il rinnovo dell’hardware del data center on-premise di Ducati, fornendolo sotto forma di servizio in modalità Private Cloud e mettendo a disposizione, da un lato, una soluzione cloud completamente dedicata per garantire il massimo livello di sicurezza e segretezza e, dall’altro, un ambiente di Disaster Recovery all’interno del Global Cloud Data Center di Aruba per gli applicativi business critical del quartier generale Ducati a Borgo Panigale, in provincia di Bologna.
Lenovo, al contempo, ha lavorato fianco a fianco con Ducati per progettare e implementare l’upgrade del cluster HPC, basato sui server Lenovo ThinkSystem SD530, SR630 e SR650, dotato di processori scalabili Intel® Xeon® di ultima generazione e GPU NVIDIA Tesla M10 e V100, e collegato con switch a bassa latenza RackSwitch Lenovo ThinkSystem NE1032.
Parallelamente al progetto HPC, Ducati ha utilizzato la tecnologia Lenovo nella configurazione dei due nuovi data center: uno presso la sede di Borgo Panigale e l’altro nel sito di Disaster Recovery (DR) a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Insieme, i data center contengono 20 server ThinkSystem SR630 e 4 server ThinkSystem SR550, configurati come cluster Active/Active con workload degli ambienti di produzione e sviluppo/test distribuiti e ridondati sui due siti.
Questa configurazione permette, in caso di disastri, di applicare le procedure di failover con il minimo di discontinuità dovuta ai tempi necessari per spegnere gli ambienti di sviluppo/test e riaccendere la replica dell’ambiente di produzione sul sito remoto. L’implementazione è stata eseguita con una predisposizione nativa per l’attivazione in una fase successiva del progetto di Business Continuity, GDPR by design e protezione delle app mission critical.
La scelta si è rivelata vincente, soprattutto in un periodo di incertezza quale quello appena vissuto, in cui anche la quotidianità di un’azienda come Ducati Motor Holding è stata completamente stravolta. Basti pensare che nell’attuale situazione la maggior parte del personale è in smart working e, quindi, è cresciuta la necessità di erogare i servizi tra sede centrale e sito remoto, in modo da evitare problemi con la configurazione architetturale preesistente. Il design dell’infrastruttura ha permesso a Ducati di “trasformarsi” da azienda desk centrica ad azienda mobile first in pochi giorni, mantenendo operatività e performance.
Partendo dalla base del progetto implementato nel 2018, alla fine di marzo 2020 sono stati aggiunti quattro nuovi nodi VDI 2D presso il Global Cloud Data Center di Aruba per gestire le applicazioni di office automation. In questo modo, è stato possibile spostare il workload dal quartier generale di Ducati a Bologna al sito remoto, continuando a garantire l’accesso ai servizi anche in modalità smart working.
I nuovi nodi ThinkSystem SR635 basati su processori AMD 7002 ad altissima frequenza da 2,9 Ghz e 32 core consentono, senza dover ricorrere a schede grafiche di accelerazione aggiuntive, di lavorare da remoto senza perdite di prestazioni: per fare un esempio, il salvataggio dei file di lavoro ora avviene immediatamente e con costi di esercizio più contenuti, grazie anche alla possibilità di scalare con semplicità da una VDI 2D, più adatta a utenti office, a una in grado di accogliere le esigenze degli utenti 3D. Quest’ultima funzionalità è in corso di configurazione e test. Per ulteriori informazioni http://aru.ba/casestudyducati.