Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria Digitale e presidente dello Steering Commitee “Piattaforme di filiera per le PMI”, ha illustrato il significato di “#TERRITORIDIGITALI”, roadshow che ha preso il via il 12 marzo da Trieste e che nel corso del 2015 toccherà molti altri comuni in diverse regioni italiane.
“La trasformazione digitale delle piccole e medie imprese e la loro capacità di competere utilizzando le nuove tecnologie di rete rappresentano passaggi cruciali per la ripresa dell’economia italiana. Per questo, Confindustria Digitale (www.confindustriadigitale.it) ha deciso di impegnarsi in un’iniziativa sistemica sul territorio italiano con l’obiettivo di contribuire a innescare processi d’innovazione in collaborazione con le istituzioni politiche, imprenditoriali e tecnologiche locali”, sono le parole di Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria Digitale e presidente dello Steering Commitee “Piattaforme di filiera per le PMI”, che ha illustrato, in qualità di responsabile del progetto, il significato di “#TERRITORIDIGITALI”, roadshow che ha preso il via il 12 marzo da Trieste e che nel corso del 2015 toccherà molti altri comuni in diverse regioni italiane.
Realizzata in collaborazione con la rete di Digital Champions (www.digitalchampions.it) e con l’ICE Mise (www.ice.gov.it), l’iniziativa itinerante promossa da Confindustria Digitale, la federazione delle imprese dell’ICT, è la prima del genere in Italia. “L’obiettivo comune è quello di diffondere la cultura digitale sul territorio e di sostenere e supportare le aziende nel loro percorso di innovazione. Incontri come quello del 12 marzo sono gli esempi concreti della voglia di cambiare e di migliorare che ci contraddistingue”, ha spiegato il Digital Champion italiano Riccardo Luna.
“#TERRITORIDIGITALI” nasce dalla consapevolezza che le piccole e medie imprese, pur avendo un ruolo fondamentale nel nostro sistema economico sia in termini produttivi che occupazionali, presentano ancora una scarsa tendenza all’innovazione, soprattutto se confrontate con aziende di uguali dimensioni degli altri paesi europei. Basti pensare che solo il 5% delle imprese italiane (da 10 addetti in su, settore finanziario escluso) nel 2014 hanno venduto online almeno l’1% del fatturato, a fronte del 15% della media UE 28, valore che per la Francia è del 12%, per la Spagna del 17%, per l’UK del 20% e per la Germania del 23%.
“Esiste ormai un’equazione lineare fra grado di efficienza e di competitività di un’impresa e capacità di incorporare nuove tecnologie e soluzioni di Information e Communication Technology. Tuttavia, sappiamo che per una piccola impresa italiana, sfruttare appieno nuovi strumenti tecnologici, adottare nuove pratiche gestionali o addirittura cambiare modello di business per aprirsi a un’economia globale potrebbe sembrare complicato. Da qui l’iniziativa di Confindustria Digitale che si propone di promuovere una cultura d’impresa aperta all’innovazione, capace di innestarsi con semplicità e concretezza nella realtà locale per generare soluzioni su misura”, ha commentato Carlo Purassanta.
Dopo la tappa di Trieste, sono già calendarizzate nel primo semestre dell’anno gli incontri con le PMI de L’Aquila, Reggio Calabria, Catania e Firenze. Così facendo, si darà vita a una staffetta nazionale in cui il testimone – la digitalizzazione – viene portata di città in città e personalizzata a seconda delle specifiche esigenze territoriali.
La scelta di dare avvio all’iniziativa partendo dal Friuli Venezia Giulia è stata dettata dal fatto che questo territorio rappresenta un tessuto tradizionalmente fertile e ricettivo per quanto concerne le PMI. Organizzata in collaborazione con il Comune di Trieste, Confindustria Venezia Giulia e AREA Science Park (www.area.trieste.it), la giornata ha registrato, infatti, la vivace e attenta partecipazione di numerosi imprenditori e manager di piccole e medie imprese locali.
“Un evento per far toccare con mano che la tecnologia può davvero cambiarci la vita e migliorarcela”, ha sottolineato in apertura il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, “Ma anche per capire che non è questione di strumenti ma di cultura. Le istituzioni devono essere in prima fila nel promuovere questo cambiamento, che è inarrestabile e non più facoltativo. Il Comune di Trieste c’è e ringrazia Confindustria Digitale e il Digital Champion per quest’opportunità offerta alla Città”.
Oltre a Carlo Purassanta, sono intervenuti Diego Bravar, vice presidente Confindustria Venezia Giulia, Stefano Casaleggi, direttore generale AREA Science Park, Simone Puksic consigliere Confindustria Venezia Giulia, Leonardo Radicati, dirigente ICE.
Attraverso una serie di interventi da parte di tecnici delle aziende associate a Confindustria Digitale – Avaya, Cisco, Google, Gruppo Pragma, HP, IBM, INebula, Microsoft, Sesa, Sorint Lab, Telecom Italia, Torino Wireless, Transcom –, il dibattito ha approfondito i passaggi chiave che trasformano un’azienda tradizionale in un’azienda digitale. In questa chiave sono state analizzate le potenzialità di strumenti quali il cloud, i big data e analytics, Internet degli oggetti, digital marketing, sicurezza, social network.
Nella sessione pomeridiana, organizzata in collaborazione con il Digital Champion Gabriele Persi, il confronto si è aperto a studenti e startup, con i quali le imprese hanno potuto approfondire i temi della mattinata. Le conclusioni sono state tratte da Cristiano Ercolani a capo della sezione informatica di Confindustria Venezia Giulia.