Il concetto di Industry 4.0 nasce in Germania con l’idea di rivoluzionare completamente il sistema produttivo attraverso l’uso intensivo della digitalizzazione, dei big data, dell’Internet delle Cose e di nuovi concetti di organizzazione del lavoro e dell’automazione. Un approccio che sembra ideale per le aziende tedesche e i gruppi internazionali, che suddividono la produzione tra più impianti di notevoli dimensioni.
Ma questo modello si può adattare all’impresa italiana? Con i dovuti accorgimenti sì. Se ne è parlato lo scorso giovedì 25 febbraio a Pescara, nella sede di Aurum-La fabbrica delle idee, nel corso della tavola rotonda “Know-how 4.0, un confronto tra fornitori e utilizzatori di automazione industriale sul territorio imprenditoriale del Centro Italia”.
L’evento è stato organizzato da Messe Frankfurt (www.messefrankfurt.it) nell’ambito delle iniziative di preparazione a SPS IPC Drives Italia (www.spsitalia.it), la fiera sulle tecnologie per l'automazione in programma dal 24 al 26 maggio a Parma.
La parte centrale della tavola rotonda è stata dedicata a presentare cinque esempi di applicazione di concetti di Industry 4.0 ad altrettante, importanti, realtà produttive: De Cecco, il noto produttore di pasta alimentare, il gruppo farmaceutico Dompé, Fameccanica, leader nella produzione di macchinari per l’industria di pannolini, assorbenti e pannoloni, e poi, ancora, Gelco, produttore di caramelle che fa capo al gruppo Perfetti, e Vision Device, sviluppatore di soluzioni per la visione artificiale.
Alla presentazione delle cinque case history è poi seguito un dibattito sulle opportunità di Industry 4.0 per le aziende del territorio, cui hanno preso parte esponenti di grandi gruppi come Bosch Rexroth, Lenze, Pilz, Rockwell Automation, Schneider Electric e Siemens. Notevole il successo di pubblico: la sala era gremita da oltre 200 attenti uditori.