Si è svolta a Pechino, a partire dal 29 novembre, la seconda edizione del “Forum bilaterale sino italiano sulla macchina utensile”. A distanza di due anni esatti dalla prima edizione, si rinnova l’appuntamento pensato per favorire e stimolare il dialogo tra i sistemi industriali dei due paesi. Il titolo di questa edizione – “Italy Meets China: High Manufacturing” –, ospitata nella prestigiosa sede dell’Ambasciata di Italia a Pechino, ha voluto ricordare la stretta connessione dei contenuti trattati dal Forum con il piano di sviluppo industriale definito dell’Amministrazione Cinese.
Promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, il Forum è stato organizzato da ICE-Agenzia e UCIMU-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con il Ministero Affari Esteri e con l’Ambasciata d’Italia a Pechino, grazie alla partnership con CMTBA, China Machine Tools & Tools Builders’ Association, e sotto gli auspici della CMIF-China Machinery Industry Federation.
L’incontro, a cui si sono accreditati più di cento ospiti tra qualificati operatori del settore e rappresentanti del mondo delle istituzioni e del mondo dei media, è stato aperto da personalità di spicco dei due paesi e presieduto da Massimo Carboniero, Presidente di UCIMU-Sistemi per Produrre.
Dopo gli interventi introduttivi, utili a inquadrare il contesto, si è svolta la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di undici aziende italiane, associate a UCIMU-Sistemi per Produrre, chiamate a rappresentare i punti di forza del Made in Italy di settore attraverso l’illustrazione di best practises e speciali applicazioni nei settori automotive, aeronautico, energia, ferroviario, elettrodomestici, meccanica: BLM, Carlo Salvi, Mandelli Sistemi, Omera, Pama, Parpas, Pietro Carnaghi, Promau, Rettificatrici Ghiringhelli, Riello Sistemi, Saporiti.
“La manifattura sta andando nella direzione della mass-customization. I costruttori italiani sono imbattibili nell’offrire prodotti e soluzioni sartoriali, tutti perfettamente integrati e dotati di tecnologie digitali secondo l’approccio 4.0 che caratterizza la nostra produzione”, rileva Massimo Carboniero, Presidente i UCIMU-Sistemi per Produrre.
“Le imprese cinesi lavorano sulla produzione di alta fascia standardizzata, preferendola alla personalizzazione spinta dei prodotti, poiché troppo costosa per strutture di grandi dimensioni. Il punto di contatto tra Made in Italy di settore e Made in China è proprio qui. Noi costruttori italiani desideriamo porci come partner in grado di completare e valorizzare l’offerta locale di macchine utensili, entrando così nella rete di business già aperta dai costruttori cinesi”, aggiunge Carboniero.
Con un valore della produzione che, nel 2018, ha sfiorato i 7 miliardi di euro, l’industria italiana di settore recita un ruolo di primo piano dello scenario internazionale ove occupa la quarta posizione tra i costruttori e la terza tra gli esportatori. Da sempre votati alle vendite all’estero, i costruttori italiani destinano circa il 55% della produzione oltreconfine.
Nel 2018, le esportazioni di Made by Italians in Cina si sono attestate a 340 milioni di euro, pari al 10% del totale esportato. In virtù di questi risultati, la Cina è il terzo mercato di sbocco dell’offerta italiana di settore, dopo USA e Germania e, d’altra parte, l’Italia risulta il quinto fornitore di macchine utensili del Gigante asiatico, dimostrando nell’ultimo periodo di aver meglio “tenuto” rispetto ad altri paesi fornitori che hanno visto calare in modo considerevole le loro consegne nel mercato più grande del mondo.
“La Cina rappresenta un’area dalle enormi potenzialità per i costruttori italiani di macchine utensili che considerano il paese non un semplice mercato di destinazione della propria offerta, quanto un partner con cui dialogare e collaborare, facilitati, in questo, dall’importante Memorandum d’Intesa siglato nella primavera scorsa dalle massime rappresentanze di Italia e Cina”, afferma Carboniero.
“L’auspicio è che l’ottimo lavoro svolto in occasione del Primo Forum e l’attività realizzata a seguire in questo biennio possano trovare un ulteriore slancio con la seconda edizione che, ne sono certo, porterà a tutti i partecipanti interessanti spunti di riflessione su come consolidare la collaborazione tra i nostri sistemi industriali e tra le nostre imprese”, conclude Carboniero.
“Il successo del Forum Bilaterale sulle Macchine Utensili, giunto alla sua seconda edizione, testimonia l’importanza del settore della meccanica nel quadro delle esportazioni italiane in Cina”, commenta il Ministro Consigliere Giuseppe Fedele, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia a Pechino. “È forte l’interesse delle nostre aziende per questo grande mercato, il primo al mondo per l’industria della macchina utensile”.
“Quest’anno abbiamo arricchito il programma con uno ‘Study Tour’ che, grazie anche al supporto del Consolato Generale d’Italia a Chongqing ha visto il coinvolgimento sia di numerosi e importanti interlocutori istituzionali locali quali Municipalità, CCPIT, Investment Promotion Bureau, rappresentanti di nuove aree di sviluppo e FTZ in ciascuna delle tre tappe programmate, che di una selezione di aziende locali potenzialmente interessate ad avviare partnership nei settori di interesse”, sottolinea a chiusura Gianpaolo Bruno, Direttore dell’Agenzia ICE di Pechino e coordinatore della rete ICE in Cina e Mongolia.