Punto focale della seconda giornata di Next Generation Mobility, svoltosi dal 3 al 5 maggio al Museo Nazionale dell’Auto di Torino, è stata la transizione ecologica.
I lavori si sono in larga parte soffermati sulle relazioni di chiusura dell’Interreg Alpine Space e-Smart, il progetto transnazionale pubblico/privato per lo sviluppo dei servizi di e-mobilità, con un approccio integrato alla pianificazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici.
Uno dei principali ostacoli all'introduzione su larga scala di veicoli a zero emissioni nel trasporto pubblico locale (TPL) e nella logistica distributiva è la gestione smart dell’infrastruttura di rete di ricarica per evitare picchi di carico a discapito della rete elettrica.
Ciò richiede standard e norme condivise per testare e validare i sistemi di scambio energetico, garantire stabilità della rete e la ricarica dinamica attraverso modelli di comunicazione uniformi. Il progetto Interreg Alpine Space e-Smart mira a raggiungere tale obiettivo.
Il progetto ha sviluppato e testato strumenti operativi per pianificare le infrastrutture e i servizi di mobilità elettrica per i passeggeri e per il trasporto di merci: uno Smart Energy Toolkit.
La giornata è proseguita con l’intervento di Fabrizio Arena di BIP, società di consulenza italiana presente in tutto il mondo. Arena ha presentato uno studio che evidenzia le esigenze di sviluppo della infrastruttura di ricarica necessari per sostenere l’obiettivo nazionale di 6 milioni automobili elettriche in circolazione nel 2030.
Alessandro Distefano, partner di PwC, ha esaminato i diversi modi in cui la digitalizzazione è un fattore chiave per rispondere alle nuove esigenze di mobilità, soprattutto nel trasporto pubblico locale.
La digitalizzazione è cruciale per la sostenibilità del servizio: può e deve abilitare un nuovo approccio alla programmazione dell’offerta di trasporto e dei servizi di mobilità e può supportare i processi di gestione della capacità di mezzi e infrastrutture, garantendo la lettura in tempo reale degli impatti sul servizio.
Giorgio Zino, Business Director Europe di Iveco Bus, ha brillantemente esposto, attraverso la case history aziendale, la complessità della transizione in ambito di TPL gommato. Dal full electric con pantografo (i filobus) alle propulsioni ibride, sino alle celle a combustibile: a ogni esigenza di utilizzo e di motore dovranno corrispondere soluzioni di ricarica specifiche.
Infine, l’idrogeno è stato il protagonista della chiusura di giornata di NGM. Federico Brivio di Bosch ha spiegato in quali settori l’elettrico a celle a combustibile abbia numerose chance di adozione e successo. I due parametri fondamentali in questo momento sono autonomie molto estese e carico utile elevato.
L’ultima giornata di Next Generation Mobility ha affrontato due tematiche importanti: la connessione e l’automazione dei veicoli e la mobilità leggera. L’evento – lo ricordiamo – nasce da una partnership consolidata: Clickutility Team, che da oltre 15 anni organizza convegni in ambito mobilità e smart city, e Studio Comelli, che da sempre si occupa di progettare contenuti di eventi e agende scientifiche e di media relations.