Co-design, innovazione, flessibilità ed efficienza sono i pilastri alla base della sinergia vincente tra Moog e Salvagnini, a servizio del settore lavorazione della lamiera. Nella foto di anteprima: servoazionamenti modulari e compatti Moog DM2020, per applicazioni industriali.
La lavorazione della lamiera è un settore che nel corso degli ultimi anni ha conosciuto profonde trasformazioni, trainate da uno scenario economico in continuo e rapido mutamento. Oggi più che mai, infatti, gli operatori sono chiamati ad affrontare molteplici sfide legate sia all’elevata variabilità di lotti, sempre più piccoli e diversificati, sia alla necessità di garantire la massima qualità assicurando, al contempo, il rispetto dei tempi di consegna.
Necessità che spesso si scontrano con i limiti degli impianti in termini di flessibilità, multifunzionalità e facilità di configurazione per i cambi di produzione. In tale scenario, dunque, diviene di cruciale importanza per OEM, integratori ed End User poter contare su soluzioni sempre più evolute e altamente integrate, per mantenere elevati i livelli di efficienza e restare competitivi.
Lo sanno bene Moog e Salvagnini che, da oltre 50 anni, collaborano attivamente mettendo a fattor comune know-how e competenze specialistiche per co-progettare macchine custom di ultima generazione, concepite per assicurare prestazioni senza pari. Una sinergia vincente che poggia le sue solide fondamenta sui valori condivisi dell’eccellenza, dell’innovazione e sulla volontà di essere partner di riferimento per i propri clienti.
Il tratto distintivo di Moog, parte di Moog Inc. - leader in soluzioni ad alte prestazioni per il motion control - risiede nel suo orientamento proattivo e nella capacità di identificare il sistema più idoneo, sia esso elettrico, idraulico o ibrido, per realizzare macchine all’avanguardia, in grado di assicurare performance superiori.
Un approccio Technologically Neutral, che permette agli Ingegneri Moog di studiare, a partire dall’esigenza della committenza con cui lavorano a stretto contatto, il giusto mix di tecnologie, per dar vita a soluzioni uniche e inedite.
Una modalità operativa da sempre apprezzata da Salvagnini - leader nella progettazione, produzione e vendita di macchine e sistemi flessibili per la lavorazione della lamiera - che, progetto dopo progetto, continua a rinnovare la propria fiducia a Moog, coinvolgendola in nuove sfide. Fin dalla sua fondazione nel 1963, infatti, Salvagnini è impegnata quotidianamente nel tradurre ogni istanza in soluzioni in grado di assicurare ai clienti il massimo beneficio.
“La partnership tra Moog e Salvagnini si declina nello specifico lungo due direttrici. Da un lato, vi è una collaborazione sinergica finalizzata a interventi di retrofit sui macchinari già esistenti, allo scopo di sostituire componenti esistenti o integrarne di nuovi. Upgrade indispensabili per preservare gli investimenti già sostenuti in impianti ancora in buono stato portandoli a standard tecnologici più elevati, per migliorarne significativamente l’efficienza produttiva riducendo, contestualmente, i costi operativi”, afferma Marco Dallocchio, Key Account Sales Manager di Moog.
“Dall’altro, vi è un intenso lavoro di co-engineering e co-design tra gli Ingegneri delle due aziende per sviluppare concept innovativi per la movimentazione elettrica, che nascono con la finalità di guidare gli operatori verso macchine uniche, di nuova generazione, sempre più connesse, in ottica anche Industry 4.0 ready e sostenibili, all’insegna di ridotti consumi energetici”, continua Dallocchio.
“Si tratta di progettualità complesse che possono durare anche diversi mesi, in cui gli uffici tecnici partono da un’idea o da una nuova funzionalità ancora non disponibile sul mercato. I tecnici Moog lavorano proattivamente proponendo al cliente il mix di tecnologie e soluzioni più adeguato a rispondere a quella particolare esigenza”, conclude Dallocchio.
Tra i più recenti progetti di successo sviluppati in co-design spicca un manipolatore cartesiano a 8 assi, realizzato integrando soluzioni del portfolio elettromeccanico Moog. La perfetta sinergia tra i due team, lungo tutto il processo, ha permesso di ottenere dal sistema elettromeccanico le prestazioni necessarie per realizzare le specifiche funzionalità di questo macchinario, studiato per l’interconnessione tra i vari processi, come, per esempio, la possibilità di trasportare i semilavorati da una stazione alla successiva o al magazzino.
Per l’applicazione sono state utilizzate diverse soluzioni del portfolio elettromeccanico di Moog. Nel dettaglio si tratta di una soluzione per tutti gli assi composta dal modulo DE2020 per la gestione dell’energia, il motore con elettronica integrata DI2020, l’azionamento singolo asse decentralizzato DR2020 e i servomotori FASTACT H della famiglia HD.
“In questo caso, la scelta della tecnologia elettromeccanica si è rivelata ideale perché ci ha permesso di proporre sistemi integrati e plug & play, in grado di dialogare anche con gli apparati di altri produttori, per la massima semplicità di installazione e una messa in servizio più rapida”, sottolinea ancora Dallocchio. “A ciò si aggiungono vantaggi quali: taglie e pesi ridotti a favore sia di accelerazione e velocità superiori, sia della possibilità di integrare nuove funzioni nel medesimo spazio”.
“Per Salvagnini è sempre più importante ridurre il volume dell’armadio elettrico”, spiega Stefano Bizzotto, Motion Control manager di Salvagnini. “Trovare lo spazio per l’armadio elettrico nel layout di sistemi complessi diventa sempre più difficile e limitante. La soluzione ideale sarebbe che l’armadio elettrico fosse inesistente o almeno completamente integrato nel volume della macchina. Per raggiungere questo obiettivo, l’utilizzo di drive decentralizzati e di motori con elettronica integrata è un fattore di successo determinante”.
A sinistra il motore con elettronica integrata Moog DI2020, a destra l’azionamento singolo ad asse decentralizzato Moog DR2020.