Questa immagine panoramica a 360 gradi è stata acquisita dalla Camera Mastcam del rover Curiosity mentre esplorava la regione chiamata “Murray Buttes” ai piedi del Monte Sharp, uno dei paesaggi più scenografici mai visitati da un rover. ©NASA/JPL-Caltech/MSSS.
Venerdì 9 febbraio è stata aperta al pubblico la mostra “Marte. Incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso”, promossa da ASI, Agenzia Spaziale Italiana (www.asi.it), MIBACT, Ministero dei beni e delle attività Culturali e del Turismo (www.beniculturali.it), e Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci (www.museoscienza.org), in collaborazione con Agenzia Spaziale Europea, INAF, Leonardo, Thales Alenia Space Italia e National Geographic.
La mostra, curata da Viviana Panaccia e aperta fino al 3 giugno prossimo, vuole raccontare al grande pubblico la storia dell’esplorazione di Marte e l’importante contributo italiano a questa avventura. Dopo un richiamo alla figura mitologica del dio Marte, un’introduzione dedicata alle prime osservazioni dei canali di Giovanni Schiaparelli e alla grande produzione di letteratura fantascientifica, il percorso espositivo illustra lo stato della conoscenza che oggi abbiamo di Marte, attraverso i dati e le immagini che la più avanzata tecnologia spaziale ha permesso di acquisire: dalle prime “storiche” immagini delle sonde Viking fino alla sonda europea Mars Express, ai rover americani Curiosity e Opportunity e alla sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter.
La ricca galleria di immagini consente al visitatore un “incontro ravvicinato” con il tormentato e affascinante paesaggio marziano, con i suoi profondi canyon, le distese di dune, gli altissimi vulcani, le pianure sconfinate, e le preziose tracce di acqua scoperte di recente.
La mostra vuole essere anche un omaggio al programma europeo ExoMars, realizzato con un importante contributo italiano, il cui obiettivo è una conoscenza approfondita del Pianeta Rosso, in prospettiva della sua colonizzazione. Sono esposti i modelli delle sonde ExoMars TGO e Mars Express e di un rover della NASA progettato per uno sbarco nel 2020.
In mostra è presente inoltre un modello in scala 1:1, con i dettagli del suo interno, robotizzato e completamente automatico, della trivella realizzata da Leonardo a Nerviano, in provincia di Milano, per la Missione ExoMars 2020. Lo strumento ha appena completato con successo i test di qualifica spaziale nei laboratori del CISAS dell’Università di Padova.
Le suggestioni pop del mito di Marte sono presenti in mostra anche a livello sonoro, con la canzone Life on Mars? di David Bowie e l’adattamento radiofonico del romanzo di fantascienza La guerra dei mondi che, interpretato da Orson Welles in onda sulla CBS nel 1938, scatenò negli USA il panico di un’invasione aliena. Non manca anche uno sguardo su quello che potrebbe riservare il prossimo futuro con una spettacolare e immersiva video-installazione, ispirata alle immagini della serie televisiva MARS, firmata da Ron Howard.
L’esposizione, selezionata per la pubblicazione sull’ADI Design Index 2017 dall’Osservatorio permanente del Design ADI, approda a Milano dopo i successi delle edizioni di Roma e Matera, in un’edizione aggiornata con le ultime novità sui prossimi programmi di esplorazione e arricchita dalla presenza di alcuni documenti originali di Schiaparelli. Si tratta di tre volumi relativi alle sue osservazioni, provenienti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica INAF-Osservatorio Astronomico di Brera. Molti altri disegni di Schiaparelli sono consultabili in mostra in formato digitale.
Al Museo la mostra è allestita in dialogo con le esposizioni permanenti, in particolare con l’area Spazio e Astronomia. Durante il periodo di apertura, l’esposizione sarà accompagnata da un calendario di incontri e appuntamenti. In particolare, il Museo proporrà due weekend speciali al mese (10-11 e 17-18 marzo; 21-22 e 28-29 aprile; 12-13 e 19-20 maggio quelli ancora possibili) pensati per tutte le età.
Attività interattive nei laboratori, visite guidate ed esperienze con i visori di realtà virtuale, grazie al sistema PlayStation®VR, permetteranno di addentrarsi nelle più recenti scoperte, nei futuri progetti di esplorazione e dare spazio alla propria creatività o immergersi nella cultura popolare ispirata al Pianeta Rosso.
La visita alla mostra è compresa nel biglietto d’ingresso al Museo.
Curiosity, il rover della NASA, ha esplorato le rocce sedimentarie all’interno del cratere Gale dopo il suo atterraggio avvenuto nell’agosto 2012. L’immagine è un autoscatto del rover sul luogo in cui ha raccolto campioni da una roccia chiamata “Buckskin”, che ha portato alla scoperta di significative tracce di un minerale della silice, chiamato tridimite, generalmente associato a vulcanismo silicico. ©NASA/JPL-Caltech/MSSS.