Dopo la firma dell’accordo tra l’Associazione italiana dei costruttori di macchine tessili, ACIMIT (www.acimit.it), e il Textile & Engineering Institute DKTE’S di Ichalkaranji nel distretto di Kolhapur, nello stato federato del Maharashtra, avvenuta circa due anni fa, alla presenza del presidente di ACIMIT, Raffaella Carabelli, è stato inaugurato in settembre il centro italiano di formazione tecnologica in India sul settore tessile.
Il progetto, che prevede tra le altre iniziative la cessione in comodato gratuito di macchinario da parte di aziende italiane per un massimo di tre anni e un’attività formativa da parte delle medesime, ha visto l’adesione in questa prima fase di tre associate ACIMIT: Bianco e(www.bianco-spa.com), Fadis (www.fadis.it) e Savio (www.saviotechnologies.com.
Il progetto è coordinato da un gruppo di lavoro formato da ACIMIT e da una controparte indiana, Raretech, che avrà la responsabilità di coordinare tutte le attività on site. Tra le iniziative in programma anche una missione in Italia, prevista per il prossimo mese di novembre, composta da professori del DKTE’S e da operatori tessili indiani che gravitano nella sfera dell’istituto.
Il centro di formazione tecnologica rientra nell’ambito di un più vasto progetto denominato Machines Italia. Finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), che ne ha affidato l'organizzazione a Federmacchine, la Federazione dei Costruttori Italiani di Beni Strumentali, Machines Italia in India è un'iniziativa volta a sostenere l'attività di internazionalizzazione delle imprese del settore in una delle aree del pianeta caratterizzate da uno sviluppo più intenso.
“Con l’avvio dell’operatività del centro di formazione”, ha commentato la presidente di ACIMIT Raffaella Carabelli, “il nostro settore pone le basi per ulteriori opportunità di business in un mercato già importante per la maggior parte delle nostre aziende”. Il mercato indiano rappresenta, infatti, la terza destinazione del nostro export: nel primo trimestre 2014 sono state esportate macchine per un valore di 28 milioni di euro. “Sono sicura”, ha detto Carabelli, “che l’iniziativa potrà avere un ritorno di immagine non solo sulle singole aziende italiane che parteciperanno fornendo i macchinari, ma sull’intero meccanotessile italiano”.
Durante l’inaugurazione del centro di formazione sono stati premiati anche tre studenti indiani, i cui lavori sul settore meccanotessile sono stati ritenuti i più meritevoli. “Questo centro costituirà un ponte tra Italia e India nel settore delle tecnologie e delle macchine tessili. Si tratta di un'iniziativa che porterà ulteriore consapevolezza sulle tecnologie italiane per l'industria tessile in questa regione”, ha sottolineato Prakash Awade, ex Ministro del tessile.
“Per gli studenti l’esperienza diretta con macchine italiane sarà sicuramente positiva. Il centro sarà un importante punto di riferimento per i nostri docenti e studenti”, ha aggiunto il professor Dr. PV Kadole, preside di DKTE. Gli studenti del DKTE avranno la possibilità di constatare direttamente lo stato dell'arte della tecnologia italiana e quindi di migliorare le nostre capacità per progetti di ricerca e sviluppo. Gli studenti saranno i futuri ambasciatori del marchio di queste macchine e porteranno un messaggio all'industria sul loro impiego nei prossimi anni”.
I membri del Consiglio Direttivo del DKTE'S sono convinti che questo sia un passo importante volto a fornire un'educazione di qualità sulle macchine italiane.
Progetti – Il tessile italiano apre all’India
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